Cesare si sentiva stanchissimo e aveva un bisogno fisico di mettersi sotto il getto bollente della doccia per diversi minuti, per rigenerarsi un po’ dopo quella giornata lunghissima, felice certo, ma lunghissima.
In studio avevano registrato una puntata divertente che era sicuro sarebbe piaciuta molto agli iscritti di Space Valley, dato che si trattava di una sfida di gruppo a Jenga, ma in costume. Frank questa volta aveva partorito un’idea geniale, bisognava ammetterlo. Certo, doversi cambiare mille volte e aspettare ad ogni manche il turno degli altri quattro era stato lungo e sarebbe stato probabilmente anche un po’ un parto da montare – grazie a Dio ci pensava Pingu – ma c’era da dire che non si divertiva così tanto a registrare dalla puntata di “indovina il costume” che aveva avuto Nic come modello.
Appena rientrato nel suo appartamento, si liberò delle vans gialle e consumate, la gomma bianca sporca che chiedeva disperatamente una pulita.
Poi afferrò la felpa sulla schiena con una mano, togliendola stanco e pigro, senza neanche la voglia di svestirsi come una persona normale. Tirò fuori la testa, poi le braccia, ma non ebbe il tempo di lanciare la felpa da qualche parte che sentì Chewbe premere il naso freddo e bagnato contro il ginocchio scoperto, in cerca di coccole.
“Dov’eri che non ti sei fiondato appena ho aperto la porta, eh?” gli chiese, mentre si piegava sulle ginocchia per poterlo raggiungere e piantargli un bacio in mezzo agli occhi tondi e dolci, felici.
Chewbe si spinse con la testa fra le sue gambe, allora Cesare si sedette a terra, sicuro che si sarebbe steso anche il cane, come faceva ogni volta. Così avrebbe potuto accarezzargli le orecchie senza che lui gli si spingesse fra le cosce, sbilanciandolo.
“Vabbè. Mi faccio una doccia veloce e poi ti porto a fare un giretto, che dici?” gli propose, mentre lui premeva il muso contro la sua mano, per fargli capire che approvava quelle sue carezze.
Cesare poco dopo allora si diresse nel bagno, dove buttò i vestiti sporchi nella cesta, poi si infilò sotto la doccia, Evergreen di Calcutta a ripetizione su Spotify, per avere un po’ di compagnia.
Una notifica interruppe per un paio di secondi Pesto, Cesare tirò curioso la testa insaponata fuori dalla tendina per spiare qualcosa, ma il telefono era troppo lontano per capire se fosse una notifica importante o no. Per capire se era un messaggio di Nicolas o se era solo Tonno che come sempre faceva il buffone su Telegram.
Nel dubbio tornò sotto il getto caldo dell’acqua e fece scivolare via il sapone dai capelli. Aveva salutato Nicolas solo mezz’ora fa, ma in un certo senso, già gli mancava. Quel ragazzo riempiva i suoi minuti costantemente, spesso anche senza dire nulla, bastava vederlo concentrato davanti allo schermo del computer, con le cuffie che gli dividevano in due quella matassa nera di capelli. Toccargli la caviglia con la propria sotto al tavolo in modo non del tutto casuale, vederlo sorridere e poi ricambiare il contatto. Gli bastava vederlo lì davanti a sé, per sentirsi pieno.
E questa cosa che dopo un’intera giornata insieme sentiva la sua mancanza, sembrava ridicola. Ma poi, che farci? Era così. Ci teneva in modo imbarazzante a Nicolas, non a caso gli aveva chiesto di stare insieme quasi un anno fa, però a un certo punto si era immaginato che sarebbe andato scemando, tutto quell’essere appiccicoso e melenso.
Uscì dalla doccia avvolto nell’accappatoio celeste. Asciugò una mano su di esso, poi la allungò per prendere il telefono dal davanzale della finestra. Era davvero Nicolas.
Nic
Hai dimenticato la maglia
in studio, svampitoCesare si accigliò un attimo.
Cesi
Quale maglia?Digitò velocemente, perché cominciava a sentire freddo. Si asciugò con l’accappatoio, poi prese il cellulare e andò in camera, a recuperare dei vestiti puliti, Chewbe lo seguì e saltò sul letto appena entrò in camera.
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addormentato di te
Fanfictionniente di eclatante, solo Cesare che dimentica una maglia in studio, che cucina la pasta ed è un sottone intergalattico per Nicolas. ( EXTRA di Arsenico, ma si può leggere tranquillamente senza aver letto prima Arsenico. )