HARRY'S POV
Perché ho scelto questa scuola? Che cazzo! Dove sono finite le ragazze? Come farò senza vedere quei bei culi sodi? Potevo restarmene dov' ero prima...Sono al terzo anno di college, mi sono trasferito qui perché sono stato mandato via da quello in cui ero prima. Avevo dato fuoco a un banco, non mi sembra una cosa molto grave, dai...
La professoressa di chimica sta spiegando le particelle subatomiche di nonsochecosa, e non ho assolutamente voglia di ascoltarla. Da quando mi sono trasferito in questo college non ho fatto nuove amicizie, perché la gente mi giudica un piromane, ma non è così, io sono buono. Era solo una stupida scommessa fatta con i miei amici per dimostrare loro una cosa che non reputavo vera. E invece ci ho rimesso io, come sempre, d'altronde. Che stupido sono stato! Harry, il povero ragazzo ingenuo che dà fuoco ai banchi, Harry, il sedicenne che fa cadere dalla sedia la professoressa, Harry, che viene espulso per una settimana e che poi viene cacciato via perché troppo pericoloso. Harry che ora non ha amici, Harry che...
«Styles, ha qualche problema?» La voce stridula della prof mi arriva ovattata alle orecchie. Ormai ciò che è fatto è fatto, non si può cambiare il passato.
«Posso andare in bagno?»
«Prego, vada pure» mi risponde acida. Quanto la odio. Chiudo la porta sbattendola e le faccio il dito medio. Mi sento già un po' meglio. Per la verità non so dove andare, ho bisogno di sbollire la rabbia accumulata, ma non ho bisogno di andare al bagno. Andrò a darmi una sciacquata alla faccia, per scacciare tutti i miei problemi dalla mente. Apro distratto la porta del bagno degli uomini e-
«Hi» mi dice un ragazzo poco più basso di me. Diventa subito rosso in viso, probabilmente per la differenza di altezza.
«Oops» rispondo ridacchiando. Dio, che occhi ha questo ragazzo! È così... particolare.
Mentre sfoggio il mio bel sorriso verso il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, non mi accorgo che lo sto fissando. Faccio un colpo di tosse e mi scuso.
«Uhm, io..devo andare» dice imbarazzato.
«Come ti chiami?» chiedo.
«Louis, tu?» Ha un mezzo accento francese, però parla molto bene l'inglese.
«Harry» e gli sorrido di nuovo.
Sbarra gli occhi color ghiaccio, sembra... Stupito? Spaventato? Da che cosa? Non lo capisco.
«Quanti anni hai?»Gli chiedo porgendogli la mano.
«Ne faccio diciotto alla Vigilia di Natale, tu?«
«Sedici. Ti facevo più piccolo...» osservo cambiando espressione.
Sciolgo il saluto e mi porto le mani tra i ricci, è una mania ormai.
«Finisci quest'anno?» mi chiede.
Beh, a dire la verità non avevo minimamente pensato al fatto che posso ritirarmi, dal momento che ho sedici anni.
«Allora?» chiede lui. Il suo tono di voce è freddo, ma gli occhi dicono tutt'altro.
«Ehm, non lo so, ci stavo pensando ma ancora non ho deciso.» Rispondo imbarazzato. Stavolta penso di essere diventato IO quello rosso, se non fucsia.
Cerco di tagliare corto, questa conversazione sta diventando imbarazzante per entrambi.
«In che classe sei?» mi chiede interrompendo il mio flusso di pensieri stressanti.
«3H» bisbiglio.
«Beh, allora ci si vede, ciao Styles».
E dicendo così esce dal bagno.Come fa a sapere il mio cognome? E lui come fa di cognome? Ha un bellissimo nome. Louis. Louuuis. Lou-is. Già, è proprio un bel nome per un francese.
Torno in classe contro voglia mentre penso ancora a Louis. Ha davvero degli occhi spettacolari.
***
Mangio distrattamente il mio sandwich mentre gioco alla Play Station in camera mia. In fondo non è così male vivere in un college,se hai una stanza tutta tua e nessun coinquilino rompiballe. Penso che per Natale andrò a trovare i miei ad Holmes Chapel, dove vivono, anche perché il college praticamente si svuota durante le feste Natalizie e Pasquali.
Sobbalzo quando sento squillare il cellulare, do un ultimo morso al panino e rispondo.
«Pronto?»
«Hola amigo, che ne dici se oggi facciamo un giretto per il campus?»
«Ciao Zayn, uhm, sì, d'accordo, tanto non ho nulla da fare»
«Alle 17 alla caffetteria, a dopo» e attacca.Sorrido ampiamente. Zayn è il mio migliore amico, lo conosco da quando sono entrato al college, mi è sempre stato vicino, mi ha creduto fin da subito, infatti non mi giudica negativamente come gli altri.
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Little Big Secret /Larry Stylinson/
Fanfiction«Harry, io sono nato malato» «Suvvia, non dire così, l'omosessualità è l'amare una persona del suo stesso sesso, non una malattia.» «Ma per gli altri è sbagliato» «Niente è sbagliato Lou, se per te è giusto»