Ombre di Velluto rosso

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- Per arrivare all'alba non hai altra via che la notte Isabel. Ma nella notte si aggirano loro . I Giustizieri -


Nella mente ho ancora quelle strazianti immagini. Gli ultimi istanti in cui ho potuto incrociare i suoi occhi color caramello prima che il destino facesse il suo terribile corso. Sono ferita, ma le ferite che più non si rimarginano non sono quelle sul corpo, ma sono quelle nell'anima, ne sono consapevole.

"Stelle" Mormoro nel silenzio di una stanza sconosciuta avvolta nelle tenebre, alzo gli occhi al cielo osservandolo dai freddi vetri di una finestra impolverata. Stelle, punti luminosi prigionieri di un tappeto di velluto nero, chissà perché quando volgo lo sguardo lassù un senso di solitudine mi prende. Riavvolgo il nastro dei pensieri osservo quelle luci e solo in quel frangente, mi rendo conto di cosa realmente gli uomini siano, piccole stelle vivaci e luminose su questa terra, ognuna con una propria luce, ognuno unico nella sua diversità, tutti uguali eppure così diversi, tutti importanti, tutti con un loro posto nel mondo, tutti certo, tranne me.

Io sono solo io; piccola stella che ha abbandonato il suo cielo e perso il suo riferimento, la sua Stella Polare.

"Alan", abbandono indietro la testa, so che nessuno potrà sentire il mio richiamo, mentre le ultime lacrime silenziose scendono a rigarmi il viso.

Asciugo con una manica gli occhi, fuori le chiome delle piante ondeggiano al vento, vento freddo e instabile che si insinua in un ottobre appena iniziato, tra poco quelle chiome diverranno dapprima gialle; poi arancio; rosse; marroni, ed infine cadranno all'alba di un nuovo inverno, troppo deboli per reggersi ad un ramo, ed esso troppo stanco per sorreggere il loro peso. È sempre stato così, le cicliche stagioni si inseguono è la ruota del tempo, tempo che non arresta mai il suo corso. A volte vorrei proprio che il tempo si fermasse.

Ci sono attimi indelebili che devono essere ricordati, impressi nelle menti degli uomini, attimi che non devono essere dimenticati ma tra questi ci sono anche eventi che non dovevano nemmeno verificarsi.

"Perché l'essere umano è così debole?" Ricaccio il dolore.

Nel buio della notte che imperversa rischiarata dal bagliore delle timide stelle e dalla bianca e imponente luna, vedo al di là di questa barriera di vetro, delle ombre danzare tremule, ombre vestite di cremisi drappi; raccolgo la pistola accanto al fianco:

"Eccoli stanno arrivando". Mi dico scostandomi da questa finestra per non essere un facile bersaglio, pronta ad accogliere i Giustizieri.

Mi volto, un'ombra che fino a poco prima era fissa ed immobile impressa nella tappezzeria della stanza a delineare perfettamente la figura di un vecchio mobile ora trema, quasi fosse una timida luce di una candela. Nel buio non posso vedere chiaramente chi o cosa stia apparendo davanti ai miei occhi, istintivamente mi stringo le braccia attorno al corpo cercando di proteggermi da un qualcosa che ancora non mi ha sopraffatto, punto la pistola ma poi mi fermo.

Sento una voce vellutata cogliermi. So a chi appartiene.

"Isabel ti ho trovata. Forza, non c'è tempo!".L'ombra si allunga in mia direzione mentre una mano prende forma.

"Adrien loro sono qui, devo affrontarli".Gli dico pur sapendo che lui prima di me aveva avvertito la loro presenza.

"Ragiona, loro sono in cinque, tu sei una, io non posso combattere la tua battaglia, la tua vendetta! Non contro di loro!"

So benissimo come stanno le cose per Adrien, mai interferire con i Giustizieri, soprattutto se questi sono appartenenti ad un potente Clan della tua stessa specie.

Ombre di Velluto rosso - One Shot -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora