Bokuto non deve morire!

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Akaashi's pov

Guardo l'orologio, sono 10 minuti buoni che sono qui di fronte la porta della casa di Bokuto-san. Nessun segno di vita.
Mi sto preoccupando, solitamente non faccio in tempo a bussare che la porta è gia aperta con lui fra le mie braccia, o meglio, io fra le sue.
Invece sono qui, a bussare e suonare al campanello ripetutamente. Inizio a preoccuparmi sul serio.
So per certo che lui si trovi all'interno della casa perchè lui stesso mi aveva chiamato per passare del tempo insieme come è nostro solito fare.
E se gli fosse successo qualcosa...?

«BOKUTO SAN!»

Busso ancora con forza.

Niente. Nessuna risposta.

Poco dopo alle mie spalle si apre una porta, è il suo vicino d'appartamento. Un uomo di mezza età basso e panciuto.

«Buongiorno, mi scusi per il casino ma sono minuti che provo a farmi aprire. Non è che per caso lo ha visto uscire o sentito qualcosa?».

«Emhh... mi dispiace, ma non ho sentito niente. Non saprei dire.
Comunque quel testone lascia sempre una chiave di riserva sotto lo zerbino. Ma si può essere cosi scemi?».

Dice per poi andarsene per la sua strada.

Osservo per qualche secondo il vuoto «...No infatti».

Ma quanto sono scemo?? Mi chino subito per prendere la chiave. Apro la porta e la richiudo alle mie spalle.

«Bokuto-san?».

Giro per la casa chiamandolo.
«Bokut-.... KOUTAROU!!».

Mi dirigo verso la sua stanza, dove appunto trovo il suo corpo disteso a terra immobile. Troppo inmobile. Mi chino piano piano di fronte a lui, lo smuovo, prima piano e non ricevendo nessun segno inizio a muoverlo con forza urlando ripetutamente il suo nome.

«KOUTAROU TI PREGO SVEGLIATI!».

Piango, le lacrime hanno iniziato ad uscirmi inconsciamente e non hanno intenzione di fermarsi.
Lentamente mi alzo ma nel farlo noto un flacone di pasticche vuoto. Sembrano sonniferi. Tremo. Tiro subito fuori dalla tasca il mio cellulare per chiamare un'ambulanza.

Dopo aver fatto una veloce telefonata, riferendo tutte le informazioni, mi chino di nuovo per accarezzargli i capelli ma questa volta noto che Bokuto-san sta respirando... un resperio fievole.

Fortunatamente neache dopo 15 minuti sento la sirena dell'ambulanza. Gli fanno un controllo velocemente per poi caricarlo su una barella e poi in ambulanza.

«È... u-una cosa grave?» chiedo sedendomi vicino alla sua barella tenendo la sua mano stretta nella mia... è ancora calda.

Il medico mi guarda, ma non apre bocca.

(fluffyktae : figlio di puttana!)

Appena arrivato in ospedale lo portano subito nel reparto intossicazione, non facendomi entrare.

«Mi dispiace ma lei non può entrare» mi dice un'infermiere chiudendosi la porta alle spalle.

Rimango impalto lì davanti, in piedi di fronte a quella porta bianca con gli occhi lucidi non sapendo precisamente che fare... non posso perdere la persona che amo... almeno devo dirgli la verità. Deve saperlo

flashback ; di tre giorni fa

Eravamo a casa mia con l'intento di studiare, o almeno , io studiavo e Bokuto-san era impegnato a scrivere con un nostro amico al telefono, Kuroo.
Aveva una espressione molta seria.

Mi dovrei preoccupare!?

Dopo neache un minuto lo vedo appoggiare il suo telefono sulla mia scrivania ed avvicinandosi a me.

«Bokuto-san?» chiedo guardandolo dritto nei suoi meravigliosi occhi color ambra.

«Akaashi...» e dopo aver fatto il mio nome, mi ritrovo le sue labbra poggiate sulle mie.

Rimango impalato non sapendo che fare. Lo guardo con gli occhi spalancati.

«B-bo-bokuto-san...?» dico con le guance in fiamme.

«Scusami, ma alemeno una volta volevo farlo... perché ti amo Akaashi» e detto questo, senza darmi il tempo di dire una parola corre via.

fine flashback

«Non sarà che quel "almeno una volta" si riferiva a tutto questo... da quanto pensava di farlo?». Inizio a piangere scivolando a terra chiudendomi a riccio lasciandomi andare ad un pianto che veniva direttamente dal cuore.
«B-bokuto s-san...»

qualche ora dopo

Finalmente, dopo ore che sembravano infinite, mi permisero di andare da lui, anche se lo sguardo dei medici non era molto convincente.

Nella stanza c'era il silenzio assoluto se non per i macchinari.

Mi siedo accanto a lui tenento stretta la sua mano... ora piu fredda di prima.

«Sei un suo parente?» sento una voce alle mie spalle, mi giro giro lentamente tirando su con il naso e mi ritrovo davanti un'infermiere.

«Ehm no, sono solo un suo amico... il suo migliore amico. Come sta ora Koutarou?» domando.

«Ah ok. Potrei avere un contatto di un membro della sua famiglia?».

«Si... certo!» in seguito do il numero di sua madre. «Ecco il numero della madre... può dirmi come sta o quando si riprenderà?» chiedo osservando Bokuto con molta ansia stringendo forte la sua mano.

L'infermiere mi guarda molto mortificata. «Non so diglielo precidamente, so solo che non sta bene. Gli stia vicino...» e detto ciò esce dalla stanza.

«va bene....» dico con un filo di voce per poi girarmi a guardare il mio migliore amico disteso in questo letto di ospedale privo di sensi. Mi scendono le lacrime. Tengo la sua mano fra le mie stringendola con forza per poi baciarla. Chiudo gli occhi e poso la fronte sul suo torso mentre le lacrime continuano a scendere
« perche lo hai fatto koutarou...» singhiozzo «perche? Non hai lasciato neanche un biglietto...»

Nel mentre aspetto che si svegli, senza accorgermene mi addormento con la testa sulla sua spalla e la sua mano intrecciata alla mia.

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Mi sveglio, ho un braccio che lo circonda e l'altro poggiato sul materasso, sento una mano fare presa sulla mia spalla come a chiamarmi, mi tiro su di colpo.

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«BOKUTO-SAN?».

Bokuto non deve morire «BOKUAKA»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora