ricordi di te...

105 5 3
                                    

capitolo 2

Ero in ritardo alla mia prima lezione di università. Cazzo, non ci voleva! Maledetti ospedali, pensai, mandando a fanculo quel poco di finezza che mi rimaneva. Correndo come una forsennata arrivai in segreteria dove recuperai tutti i moduli e la lista dei corsi che avevo già scelto e mi lanciai letteralmente verso la lezione di letteratura inglese, uno dei miei corsi preferiti.

L'università era abbastanza grande e per giungere alla mia aula dovetti passare in mezzo ai campi da basket, cosa che non mi dispiacque affatto..

Cinquanta metri, mancavano solo cinquanta metri a dividermi dalla porta d'ingresso dell'aula.

Ma la fortuna non doveva essere proprio dalla mia parte quel giorno, infatti, per la fretta investii in pieno un ragazzo che stava entrando in contemporanea a me.

Caddi rovinosamente a terra, ma la cosa peggiore fu che venni schiacciata da un enorme peso; dapprima non mi resi conto di cosa si trattasse, e solo in un secondo momento riuscii finalmente a mettere a fuoco la cosa, o per meglio dire la persona, che mi era letteralmente piombata addosso.

In tono scocciato gli ordinai: «alzati subito! Non riesco più a respirare»

Il giovane si alzò borbottando qualcosa di incomprensibile ma che assomigliava molto ad un «eh ti pareva! sta pazza ha anche il coraggio di urlarmi contro quando è stata tutta colpa sua!!».

«scusa?! hai detto qualcosa? No perché sai, preferirei me lo dicessi in faccia e non alle mie spalle!»

«oh Signore, pure permalosa sei!» .
La vista mi si annebbió, per un momento vidi tutto nero poi davanti a me comparvero gli stessi ragazzini che avevo visto quando ero svenuta in ospedale, solo che ora erano più grandi, avranno avuto 16 anni circa.
Potevo finalmente vederli in volto, lei aveva i tratti molto delicati, i capelli legati in una lunga treccia a spina di pesce; era alta per la sua età.
Aveva un fisico asciutto ma con delle belle forme non troppo accentuate; aveva un non so che di etereo quasi..
Il ragazzo invece, era più alto di lei di almeno una spanna, i lunghi capelli corvini gli ricadevano ad arte sugli occhi nascondendone in parte il colore abbagliante, erano d'un verde smeraldo intenso.. sembravano delle lenti a contatto, perché degli occhi così non potevano essere veri.
I due giovani si tenevano mano nella mano, sorridevano beati avvolti dall'atmosfera primaverile; pian piano si spostarono sotto un salice piangente e il ragazzo fece sedere la giovane su una radice che emergeva dal terreno. Si sorridevano con aria complice, ma quel momento venne interrotto da una voce burbera che diceva loro di rientrare.
Il ragazzo prima di lasciare la giovane le si avvicinò e le sussurró qualcosa all'orecchio. Di quelli che le disse riuscii solo a capire «Amanda non ti lascerò mai da sola, solo tre giorni e scappiamo!».

Solo in quel momento realizzai che quella ragazzina ero proprio io, solo che non ricordavo assolutamente nulla di quel ragazzo e di quei specifici momenti.

Appena aprii gli occhi vidi stagliarsi davanti a me un altro paio di occhi, solo che questi erano di un verde abbagliante come quelli del ragazzo nei suoi ricordi. In un sussurro riuscii a dire: «non è possibile..», ma il giovane davanti a me mi sentì e strabuzzó gli occhi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 24, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Ricordi di te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora