Prologo.

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"Siamo creature stupide ed incostanti, con la memoria corta e un grandissimo talento per l'autodistruzione"-Hunger Games.

Stavo ragionando su quanto fosse triste la vita senza nessun tipo di rapporto, né amici e né ragazze, che noia vivere una vita come la nostra, nella Londra sopra le nuvole. La gente ci chiama 'Angeli Custodi' ma io ho sempre pensato che sia un modo carino per dire 'Gente Che Ci Salva Costantemente Il Culo'

Per cominciare, quella mattina mi aspettavano al Grande Edificio Celeste, la sede di tutti gli atti legislativi e l'unico ingresso nel mondo dei mortali. Non so se mi avessero convocato per aver rotto un fossile terrestre a scuola oppure per qualcosa di poco grave.

Fatto sta che per la prima volta ero stato convocato, ed anche d'urgenza. Mentre camminavo a passo veloce vidi qualche scorcio del mondo degli Umani sotto i miei piedi. Avevano una vita così monotona, anche loro avevano una scuola, ma la loro a differenza della nostra doveva essere noiosa dato che entravano tristi e uscivano tutti felici.

Eccolo là, a qualche metro più avanti il Grande Edificio Celeste che irradiava la luce trasmessa dal Grande Edificio Rosso: il 'Sole', era un palazzo di forma tonda, potevi raggiungerlo solo volando e per questo spiegai le ali e mi alzai in volo. Raggiunsi l'ingresso ed entrai, era tutto pieno di cristalli preziosi e strani cimeli, custoditi in grandi teche, del mondo degli umani. Era Bianco, con qualche sfumatura azzurra, ma Bianco.

Andai a quella che si poteva chiamare Reception e chiesi:"Scusi, può dirmi il motivo per cui mi trovo qui?"

Lei mi guardò torvo e si limitò a chiedere il mio nome.

"Collins Matteo, ma i miei conoscenti mi chiamano Matt" dissi sicuro. "Ma che ci stai provando?"chiese. "No, assolutamente no."ribattei.

Lei mugugnò un 'Meglio' e io sospirai, scribacchiò qualcosa su un foglietto e me lo porse.'Stanza dell'Entrata'. Ringraziai e mi allontanai, davanti a me un lungo, lunghissimo corridoio pieno di porte, trovai quella che mi interessava e bussai.

"Entra, Mr. Collins"disse una voce fredda dietro le mie spalle, mi girai e vidi la Presidentessa del palazzo, una donna sulla quarantina con stravaganti capelli blu e vestiti forse un po' troppo mondani. Annui e varcai la soglia, lei dietro di me.

"Perfetto, Matteo, giusto?"chiese.

"Esatto, Matteo"risposi.

"Sei pronto per entrare nel mondo degli umani sotto le vesti di Angelo Custode ufficiale?"mi guardò sorridendo.

"Cosa?"chiesi tendendo l'orecchio.

"Sei stato selezionato per entrare, devo ricordarti le regole per non avere, ecco, un cuore dispiaciuto?"chiese sghignazzando.

"No, non serve."dissi.

Le sapevo fin troppo bene:Non Innamorarsi era la prima, da cui scaturivano un botto di altre regole, come Non Avere Rapporti Fisici con l'Accudito o Con Le Persone Accanto all'Accudito., oppure Non Svelare La Tua Esistenza all'Accudito.

In questo caso per me l'Accudito era una ragazza. Si chiamava Evanna e sembrava abbastanza simpatica.

"Ora sei pronto?"chiese.

"Si, sono pronto."risposi.

E qualche secondo dopo mi ritrovai su un letto di ospedale.

Anche gli angeli piangono.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora