Capitolo 7.

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Mi alzo, mi guardo in giro. Sono passate tre settimane da incubo. Fuori piove e alcuni brividi percuotono la mia spina dorsale. Osservo, c'è  una calma pura. Una calma che mette quasi paura. Mi dirigo in cucina e mentre vedo affondare i cereali nel latte con il cacao penso a Lilium. Guardandola a distanza era così felice, era felice quando stava con i suoi amici, era felice quando sorrideva davanti al cellulare per uno stupido messaggio, era felice mentre leggeva ed era felice persino quando Evanna la trattava male. 

Da quando abbiamo preso le distanze mi sento quasi male, sembro uno stronzo e forse..forse lo sono, ma l'ho dovuto fare per il suo bene. Per il bene di Evanna e di tutti. Mi lavo e mi vesto. Queste vans nere mi vanno alla perfezione, ma stonano sul mio completo bianco e immacolato. Per la strada sento un vocio continuo di persone che si salutano e parlano allegramente, quindi la domanda che mi sorge spontanea è:''Da dove prendete questa dannata energia la mattina?'', ma lascio passare e vado verso il ponte. E' il mio pezzo di strada preferita, perché quando mi trovo qui mi sembra di volare e quindi di essere a casa. Guardo giù e sorrido, prima che una voce squillante mi tuonò nelle orecchie:''BUONGIORNO THEO.''era abbastanza felice, felice come lei. Mi giro e sorrido.

''Lilium''dissi, la mia voce trasudava eccitazione in ogni suono.

''Come te la passi?''sorrise.

''Io? Mh, abbastanza bene, dai''risi poco, mentre sentivo del rossore salire sulle mie guance.

''Con Evanna?''chiese, diventando fredda.

Io sospirai e scossi la testa, alzando le spalle.

''Okaay, meglio non toccare questo tasto. Ma perché non la lasci andar via?''chiese. Beata innocenza, se solo potessi, Lilium.

''Non posso, è mio do..-feci una finta tosse-domani è giovedì?''chiesi, sospirando. Stavo facendo un disastro.

''Cambia discorso eh.''rise.

''E' quello che ho fatto''risi a mia volta.

''Theo? Pensavo non parlassi più con gente come lei.''mi girai di scatto. Evanna.

''Evanna! Stavo giusto venendo a cercarti.''balbettai

''Ma perché non te ne vai? Stavamo così bene.''gridò Lilium.''Mi hai rotto altamente.''

''Lily, davvero, tranquilla, ora..''dissi.

''LILY UN CORNO, THEO, ORA VIENI CON ME.''disse.''E tu hai rotto a me, idiota.''

Non stavo capendo nulla. Litigavano e ci andavano giù con le parole pesanti. Ad un certo punto Lilium pianse e..e fu un attimo. Si buttò dal ponte. Spiegai al volo le ali e mi buttai. Evanna, lei piangeva, quella stronza.

Era..morta. La presi fra le mie braccia. ''Lilium..''sussurrai.

''Lilium''di nuovo nessuna risposta.''Ti amo.''conclusi.

E lei, dopo quelle due parole, spirò.

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