Per capire dove sto andando devo prima orientarmi nel presente. È indispensabile capire dove sono esattamente adesso, che progressi ho fatto per arrivare al punto in cui sono ora. Che cadute ho dovuto affrontare per raggiungere la fase attuale della mia vita? Certo è che, se uno inizia a farsi domande sul senso della vita e della propria esistenza, probabilmente la ragione sta nel fatto che questa persona crede, o comunque sente, che nella propria vita manchi qualcosa, un senso, una ragione. Se uno avesse già le risposte di sicuro non si farebbe neppure le domande. Ora sono in una fase di stallo. Sono indipendente, sto vivendo autonomamente la mia vita, sono cresciuta. Ho un lavoro. Non manca nulla nella mia tavola quando è ora di pranzo o cena. Se sto male posso acquistare tranquillamente le medicine di cui ho bisogno. Ci sono persone e famigliari che mi vogliono bene. Eppure questo, ora, sembra non bastarmi.
Non posso dire di aver fatto cose straordinarie, direi, piuttosto, di sentirmi una persona estremamente ordinaria, banale.
Non so fare la differenza con le altre persone. Ma, pensandoci, non essere differente da chi mi circonda significa che anche gli altri sono sulla stessa barca.
C'è chi é riuscito a raggiungere obiettivi più impegnativi dei miei, non me la sentirei di dire più importanti. Eppure sento costantemente queste persone insoddisfatte della propria vita. Come una pentola perennemente in ebollizione continuano, anche per otto ore al giorno, a brontolare e brontolare esponendo ogni fatto causa di frustrazione della propria vita agli altri. Nonostante tutto quello che hanno raggiunto, famiglia, lavoro, casa.
E io ascolto.
Sono stanca di ascoltare questa negatività.
É ora di cambiare aria...
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Dove andiamo?
SpiritualSenso e felicità non sono la stessa cosa. Si può vivere una vita felice senza senso. Si può vivere una vita sensata e non essere felici.