In ritardo di mezz'ora giovedì pomeriggio Elia suonò alla porta di Filippo. Era spaventato dal dovergli fare da modello e mentre saliva le scale cercava a tutti i costi di fare uscire la sua sicurezza.
"Ciao, bellissimo, grazie per essere arrivato in orario," gli urlò Filippo dalla porta appena lo vide sbucare dalle scale. Elia si scusò: aveva perso l'autobus. Filippo da bravo padrone di casa gli offrì qualcosa da bere, Elia rifiutò. "Non bevi mai niente, bah," commentò Filippo.Filippo lo guidò verso la sua stanza, dove aveva allestito uno studio da due soldi per scattare le foto ad Elia.
"Ti voglio spogliato davanti a quel muro in tempo zero," gli disse spingendolo dentro la stanza. Mentre attendeva che il suo modello fosse pronto Filippo sistemava la fotocamera, preparandola per gli scatti, ma non riuscì a non distrarsi per osservare Elia sfilarsi la maglietta in modo impacciato. Quando Elia si piazzò nel punto disegnato, senza maglietta, coi capelli completamente spettinati, Filippo si trovò un attimo in difficoltà davanti a tanta bellezza, sperò con tutto se stesso che non si notasse che era così estasiato dal ragazzo.
"Ho visto le foto di Nick Jonas x Calvin Klein," annunciò Elia, facendo uscire Filippo dallo stato catatonico in cui era entrato, "e sinceramente preferirei la pubblicità del Voltaren." Filippo rise, nonostante vedere Elia in delle pose simili a quelle di Nick Jonas in quel photoshoot non gli sarebbe per niente dispiaciuto.
"Foto del genere direi di tenerle per quando non devo portarle in uni," disse a due centimetri dalla sua faccia, mentre si apprestava a sistemargli i capelli. Aveva dei capelli morbidissimi, notò, e si rese conto che avrebbe voluto passarci le dita in mezzo per ore.Filippo si posizionò dietro la sua fotocamera e inquadrò l'altro ragazzo senza un'idea precisa su cosa volesse scattare; voleva fare qualche prova, vedere come si comportava Elia davanti all'obiettivo. Gli chiese come doveva mettersi, come posare, e Filippo gli rispose con un'alzata di spalle a cui rispose con un'occhiata confusa.
"Cosa ti piace di più di te?" chiese mentre scattava delle foto al corpo dell'altro, che lo osservò pensieroso per poi affermare di non saperlo.
"Come non lo sai?"
"Non lo so." Elia era visibilmente imbarazzato da tutta la situazione che stava vivendo: trovarsi mezzo nudo nella stanza di Filippo, che lo stuzzicava costantemente con la sua irriverenza e lo esaminava in modo quasi clinico con quei giganti occhi verdi. Filippo aveva notato questo suo imbarazzo e lo trovava decisamente poco proficuo al lavoro che dovevano portare a termine, aveva bisogno di un Elia più sciolto e rilassato."Pensaci. Torno subito," gli disse, mentre si infilava fuori dalla porta della stanza. Si diresse verso la cucina e tirò fuori due birre dal frigo. Erano appena le quattro di pomeriggio, ma non era importante. Le appoggiò sul tavolo e poi ci si appoggiò a sua volta. Si passò le mani sul viso e sospirò pesantemente. Quel ragazzo gli piaceva parecchio, nonostante non volesse ammetterlo.
Tornò in camera e allungò una birra a Elia, che l'accettò titubante.
"Quindi? Ci hai pensato?" chiese dopo aver preso un lungo sorso dalla sua birra. Elia lo imitò e poi scosse la testa. "Non so, non mi pare ci sia niente di così bello."Filippo era molto in disaccordo con tutto ciò, lui vedeva solo cose belle nel corpo dell'altro e infatti non perse occasione di comunicarlo all'altro: "Cazzate." Appoggiò la sua birra sulla scrivania e si avvicinò ad Elia.
"Hai dei bei lineamenti," iniziò, sfiorando appena i contorni del suo viso, "delle labbra che farebbero invidia a Kylie Jenner," continuò, passando a sfiorargli le labbra, "dei capelli che con un minimo di cura potrebbero essere strafighi e, Elia, sei ciecato per caso? Hai un corpo stupendo." Con l'ultima affermazione aveva appoggiato la mano aperta sul suo petto e poteva percepire il battito accelerato di Elia sotto il suo palmo. Aveva decisamente avuto un effetto su di lui, che lo guardava esterrefatto, con le labbra socchiuse e gli occhi semi-sgranati."Dai dobbiamo fare queste foto, non voglio perderci due anni," disse, tornando alla sua macchina fotografica. Elia era ancora piuttosto sotto shock, ma, dopo un altro sorso della sua birra, tornò a posare per Filippo. Filippo lo fece per prima cosa fronteggiare il muro, sperando che iniziando a fotografarlo senza che lui lo guardasse gli facesse acquistare quel pizzico di sicurezza in più di cui aveva bisogno. "Ricordati, niente pubblicità del Voltaren," disse, facendo ridacchiare l'altro.
Quando fu sicuro di aver scattato abbastanza foto della sua schiena, lo fece girare e gli indicò qualche posa; Elia eseguiva obbediente.
"Dai, Eli', un po' più sensuale. Fai finta di avere davanti una che ti vorresti fare. Com'era quella della festa? L'Argentina?"
"Se l'è paccata Gio a quella festa. Si sentono pure ora," rispose freddamente Elia.
"Allora immaginati qualcun altro. Che ne so... Silvia?" Elia scoppiò a ridere di gusto e mentre rideva così spensierato Filippo non potè trattenersi da scattare delle foto: lo trovava ancora più meraviglioso mentre rideva così.
"No, te prego, Silvia no," bofonchiò tra le risa.
"Chi ti pare, basta che mi fai uscire un po' di sensualità in più," affermò rassegnato. Elia cercò di impegnarsi e dare a Filippo ciò che chiedeva, ma non si sentiva in grado di essere sexy come lui lo voleva.Un'ora dopo Filippo aveva raccolto abbastanza foto per portare a termine il compito e si sentiva soddisfatto. Elia, seppur con un po' di fatica, era riuscito ad essere un ottimo modello e ne erano uscite delle foto davvero belle. Sicuramente avrebbero fatto una figura degna su un magazine di moda.
A dispiacere di Filippo, Elia si rinfilò la t-shirt e la felpa e raccolse le sue cose per andare a casa.
"Te lo fai dare un passaggio, vero?" chiese Filippo mentre lui si rivestiva. Elia era consapevole che non avrebbe accettato un no, per cui accettò con un sorriso.Questa volta, conscio delle scarse abilità di Elia come navigatore, gli fece inserire il suo indirizzo su Maps e si lasciò guidare solo dalla voce dell'assistente di Google. Parcheggiò sotto casa sua e, prima che scendesse, lo ringraziò sontuosamente per essersi offerto come modello.
"Uno di questi giorni ti porto a bere qualcosa per ringraziarti." Anche questa volta Elia non aveva avuto possibilità di opporsi.Una volta a casa Filippo si sedette alla scrivania per dare un occhio alle foto e si ritrovo praticamente con la bava alla bocca. Quelle foto racchiudevano perfettamente tutta la bellezza di Elia. Pensa che le devo pure editare 'ste foto, pensò, poi sospirò pesantemente. Selezionò quelle che gli sembravano più belle e le spostò in una cartella, delegando ad un altro momento l'editing di quelle foto che avrebbe significato ore a fissare ogni particolare del corpo di Elia.
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Parole Crociate
Fanfiction"E comunque quel tipo è pure brutto, pensavo avessi gusti migliori." "Ma che vuoi che stai sotto per Elia Santini."