Mi capita spesso ultimamente.
Di sentire, o vedere qualcosa o
qualcuno che mi ricorda te, un movimento della mano, un sorriso, la camminata di una persona qualunque.
E il mio pensiero corre più veloce della lontananza, dello spazio che ci divide e sempre ci dividerà, per raggiungerti in un attimo, anche solo per poco.
Non puoi immaginare quanto faccia male, vederti ovunque in una maniera così reale, pensarti e sapere che non ti potrò mai avere.
Forse è così che deve essere, probabilmente era così che doveva andare, da sempre.
Avrei dovuto capirlo tempo fa, avrei dovuto evitare di mettere la mia vita nelle tue mani, di mettere me stessa nelle tue mani, fin dall'inizio.
Non è colpa tua, se quelle mani che tanto amo di te sono diventate una prigione. È solo colpa mia, avrei dovuto sapere che non era giusto darti questa responsabilità, perché non avresti mai potuto colmare il vuoto che già esisteva dentro di me prima che arrivassi.
Un vuoto che anziché colmare, tu hai reso più profondo e terribile, una fossa dalla quale io non riesco a vedere la luce da anni, ormai.
Per tutto questo tempo ti ho usato come scudo, come una sorta di toppa per cucire le mie lacerazioni, i miei vuoti, ti ho scelto per essere lo scoglio contro le onde che mi avrebbero sommersa, pensando ingenuamente che sarebbe stato facile, ma mi sei sfuggito di mano.
Ad un certo punto non ho più potuto distinguere tra ciò che temevo di più, cioè quel vuoto immenso, la mia malattia, e la medicina che avevo scelto per tenerlo lontano, tu. La mia voglia d'amore e di essere amata era così opprimente che tu sei diventato la malattia stessa, la mancanza più grande, il vuoto più incolmabile e il desiderio impossibile.
È strano come a volte la vita faccia dei brutti scherzi.
Fa credere agli uomini di aver trovato la via della salvezza, ma spesso questa rappresenta solo uno dei tanti modi per perdersi.
Mi capita spesso, di pensare che ho sbagliato.
Ho deciso di amarti, consapevolmente di farlo sebbene sapessi che non avresti mai potuto ricambiare.
E ti amo ancora, nonostante tutto, nonostante il fatto che non ci sei e fa male, mi distrugge, mi dilania l'anima.
Ma sopravvivo, anche se mi manchi da morire e ho bisogno di te.