Capitolo 13 - Rotten lust

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Narratore esterno

Austin corse più velocemente che poté verso il proprio ufficio, non troppo lontano da quello sgabuzzino da cui era appena scappato, lo sguardo di Axel che lo rincorreva e che gli bruciava la schiena e il calore sempre più crescente.

Sapeva che c'era un solo modo in cui tutto sarebbe potuto terminare -e sarebbe terminato-, ma sapeva anche che non era per niente quello giusto: sarebbe stato alquanto ipocrita da parte sua dopo aver cercato di separare suo figlio da Shawn, ed egoista nei loro confronti che ancora non sapevano la verità.

In ogni caso, non avrebbero dovuto scoprirla.

Il professore si chiuse in fretta la porta scura dietro di sé, scivolando poi a terra contro la stessa, il respiro che non accennava a rallentare e la testa che pulsava, dominata dal desiderio e dal bisogno impellente di farsi possedere, di sfogare quel suo istinto naturale. Si allentò la cravatta per poi aprirsi la camicia di qualche bottone.

<<Austin>>

Trasalì a sentire il suo nome pronunciato come un ordine dall'altra parte di ciò che lo divideva dal biondo <<Apri.>> <<N-No>> fremeva nervosamente, la voce dell'uomo che lo chiamava come una sirena chiama i marinai, seducendoli <<Austin, apri.>> con il cuore in gola e le gambe che gli cedevano, e il respiro caldo affannoso il moro si alzò <<Axel, non dovremmo->> la frase si interruppe lì, quando la porta si socchiuse appena e gli occhi neri del più alto lo colpirono lasciandolo immobile, prima che quest'ultimo la spalancasse definitivamente con uno scatto e si fiondasse su di lui

Era un bacio famelico oltre ogni misura: le lingue si rincorrevano voraci, i denti mordevano le labbra dell'altro per affermarcisi, i sospiri rimbombavano in quel silenzio di tensione <<A-Axel>> <<Lasciati andare, so che lo vuoi>> si staccarono per qualche secondo, giusto il tempo di catturarsi maggiormente con lo sguardo per poi continuare a unirsi <<Non puoi resistermi>> stringeva il viso dell'omega come se da quello dipendesse la sua intera esistenza <<Lascia che mi prenda cura di te ora>> <<Toccami, ti scongiuro>> si aggrappò alle sue spalle camminando all'indietro verso la scrivania mentre lui gli torturava il collo <<Fai che io non me ne penta>>

Un groppo in gola gli impedì di ribattere al "Non accadrà" di Axel, la consapevolezza troppo grande in lui che se ne sarebbe altamente pentito, che avrebbe avuto rimorsi per i giorni a venire fino a che -era inevitabile- non sarebbe tornato lui stesso a cercarlo, la sua unica droga perduta ora ritrovata.

Trovava piacere nel farsi trattare male ancora una volta, a farsi illudere dall'altro? Probabilmente.

Axel intanto lo spogliava, lo baciava e mordeva senza freno, gli faceva urlare il suo nome senza quasi nemmeno sfiorarlo <<Cosa vuoi, Austin?>> gli mordicchiò l'orecchio mentre la sua mano scendeva al suo pube in un attimo <<Rendimi tuo come un tempo>> gli occhi lucidi di lussuria e malinconia riscossero l'alpha <<Austin...>> gli prese il volto tra le mani, carezzandolo dolcemente. Negli occhi il moro lesse apprensione, dispiacere e voglia. Voglia di amarlo tanto quanto lui faceva da una vita intera?

<<Fai che questa volta sia indimenticabile, sei hai intenzione di lasciarmi di nuovo>> sorrise amaramente <<Almeno avrò soddisfatto un mio grande desiderio>> si strinse a lui in un abbraccio letale, che sperava avrebbe ucciso i suoi sentimenti per sempre.

Confermando i suoi sospetti Axel spinse ancora di più il cuore dell'uomo nella fossa che per anni si era scavato da solo con i ricordi che lo tormentavano, continuando a marchiarlo e toccarlo come poco prima gli aveva chiesto di fare.

Gli umori di Austin colavano copiosamente lungo le sue cosce così come le lacrime sulle guance quando Blaze lo fece piegare sul tavolo, il volto rivolto alla finestra <<Ti prego, perdonami>> le sue dita si muovevano in profondità nel moro, che tra i singhiozzi chiamava il suo nome, lo cercava per stringergli la mano in un'ultima preghiera di aiuto a porre fine all'amore doloroso che provava.

<<Axel, non->> poggiò la fronte sulla superficie di legno, respirando a fatica <<T-Ti prego>> le gambe tremavano senza sosta <<Ax-Axel!>> il viso dell'alpha si nascose tra le natiche dell'omega per donargli piacere con la lingua, cosa che lo fece mandare in visibilio <<Non-Non lì!>> si tappò la bocca per contenere la voce alta ed acuta. Le dita dell'altro gli stringevano con forza i glutei per aiutarlo a reggersi in piedi <<Dio, Axel!>>

Quando, diversi minuti dopo, il più alto si rialzò Austin era ridotto a uno straccio, sporco dei suoi stessi umori e dei molteplici orgasmi che già gli erano stati donati. Incapace di parlare spinse i fianchi verso quelli del biondo che per tutta risposta lo accontentò entrando in lui prepotentemente, artigliandogli quasi il bacino.

<<È così che ti piace, mh?>> ad ogni spinta aveva aumentato da subito la velocità, sapendo di stare raggiungendo anche lui già il suo limite <<Forte>> si chinò sulla sua schiena per mordergli le spalle e sussurrargli all'orecchio quelle parole che lo avrebbero fatto impazzire ancora di più <<Che ti faccia urlare, perdere la ragione>> <<Axel->> Austin piangeva e gemeva senza fermarsi, non gli era concesso quando l'alpha gli stava regalando tutto quel piacere a cui per nulla al mondo avrebbe rinunciato <<Cazzo, quanto vorrei che non finisse mai>> gli strinse i capelli in un pugno <<Sentirti tremare sotto di me...>> gli leccò il lobo <<Mi ero scordato di quanto fosse bello farlo con te>>

Austin per poco non scoppiò in un pianto ancora più convulso.

<<Dimmi che ti piace, Austin>> le stoccate stavano raggiungendo un ritmo insostenibile e Austin iniziava a vedere ogni cosa sfocata <<Axel...>> gemette con voce roca <<Mi piace così tanto che->> gemette ancora quando l'altro toccò per l'ennesima volta la sua prostata.

No, non doveva dirlo.

Non potevi dirgli che gli sarebbe piaciuto morire tra le sue braccia.

<<S-Se continui così->> <<Vorrei che fossi mio>>

Austin spalancò gli occhi sorpreso mentre i loro orgasmi sfociavano insieme <<Cosa....?>>

Il silenzio calò quando anche gli ultimi respiri si placarono e le braccia di Axel lo circondarono in un abbraccio straziante. Non avrebbe più ripetuto quelle parole e Austin lo sapeva, ma alla fine pensò che fosse stata la scelta migliore.

Non c'era bisogno di rimarcare il sogno di una felicità ai suoi occhi irraggiungibile.



*Angolo autrice*
e ancora una volta sono sparita...
mi faccio un po' schifo in effetti e odio i motivi per cui è successo :')

[Shiruya/Axel x Austin -Omegaverse AU] MateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora