non che mi piacesse tanto uscire e divertirmi ma, quel giorno la noia mi stava ammazzando, quindi decido di prendere il telefono e telefonare la mia migliore amica emma, soprannominata madeinchanel, si a scuola la chiamano cosi forse perché è talmente perfetta che questo soprannome è adatto a lei.
<emma rispondimi >dico mentre aspettavo che la bionda rispondesse
<che succede elena dio santo, una chiamata sai vero che basta e avanza?>
risponde dall'altra parte del telefono, sembrava quasi addormentata
<sisi ora zitta fammi parlare, ee, senti ti va di uscire?voglio farmi nuovi amici divertirmi, bere fino allo svenimento quindi sta sera io e te usciremo, si dii ad alcuni tuoi amici di venire > rispondo entusiasta, ridendo
<ma stai bene..comunque mh d'accordo alle 20:00 esci fuori dal portone sarò li ad aspettarti> poso il telefono sul letto e mi catapulto nel mio armadio.
'mh questo no, questo carino ma troppo da troia, cosa ci fa nel mio armadio poi..'
dico nella mia mente, finché non trovo una gonna nera stretta e un top del medesimo colore con una bella scollatura sul seno.
'beh, sarà divertente'
corro in bagno e mi chiudo dentro per prepararmi velocemente.<ELENAAAAAAAAAAA>sento la voce di emma fuori dal portone che mi invade la mente, apro di scatto la porta del bagno e scendo le scale prendendo la borsetta e il telefono velocemente cosi da aprire la porta d'ingresso.
"emma, non c'è bisogno di urlare basta chiamare lo sai vero?"ridico quasi la stessa sua frase di oggi pomeriggio cosi da prenderla in giro, chiudo la porta alle mie spalle.
<chi verrà?>chiedo sistemandomi i capelli lisci dietro le spalle.
<mh, una tipa di nome octavia, mariano che conosci ovviamente, e poi altri due tipi >
dice camminando verso questa 'festa?' mi fa spazio facendomi entrare dentro la struttura non mi ero accorta che distava poco da casa mia.
mi limito ad annuire alle sue parole finché non vengo travolta da una scia di fumo d'erba che entra in possesso delle mie narici e della gente piena d'alcol dalla quale si può capire dai loro sguardi quasi spensierati come quelli dei bambini.
perdo emma di vista, sarà andata a prendere da bere, penso.
camminando verso i divanetti mi accorgo delle persone che aveva invitato emma, e lei che si catapulta tagliandomi la strada su un divano libero in cui mi lascia il posto per sedermi accanto a lei.
<bevi e poi andiamo a ballare>le dico nell'orecchio cosi da non urlare, lei annuisce e dopo aver mandato giù il bicchiere di birra si alza prendendomi la mano, lascio andare la borsetta sul divano e mi metto in mezzo alla folla ballando con la mia migliore amica.
guardandola ballare mi vengono in mente tutti i ricordi passati con lei, ha sofferto abbastanza ed io farei qualsiasi cosa per non farle accadere mai nulla, le devo tanto, sono felice che faccia parte della mia vita, è la migliore amica che tutti gli esseri umani meritano di avere, io ho avuto questa fortuna.
la musica rimbomba fortissimo e dopo aver bevuto due o tre bicchieri di qualcosa di cui non ricordo ancora il nome inizio a ballare con gente a caso, non penso più a niente, mi voglio lasciare andare per una volta nella vita, in 17 anni non voglio pensare.mi sento strattonata, sicuramente è emma che cerca di riportarmi fuori da quella gente quasi senza coscienza per via di ciò che avevano bevuto.
<elena è stra tardi mi ha chiamata tua madre>dice mostrandomi il telefono
<da quando in qua quella si preoccupa per me?>
rido per poi annuire e camminare verso l'uscita con emma al mio fianco.
<ho visto come ti guardava comunque> le dico voltandomi verso di lei.
<ma chi..>domanda confusa senza distogliere lo sguardo dalla strada
<la tipa, octavia, sembrate quasi perfette per stare insieme >scrollo le spalle e torno a guardare la strada
<dove sta elena quella seria oggi?>
domanda ridendo
io scrollo solo le spalle e apro la porta di casa mia guardandola.
<è andata a nanna oggi, domani si sveglia>ironizzo e le do un bacio sulla guancia <notte notte>le sorrido e chiudo la porta.avevo quasi dimenticato che fosse lunedì ma ovviamente la sveglia ha fatto il suo dovere di merda.
sospiro guardando l'orario e decido di alzarmi per prendere il telefono cercandolo in stanza.
controllo sopra la scrivania, in bagno, sotto il letto finché non mi viene in mente ieri sera, benissimo direi.
la borsetta è rimasta in quella stupida festa e dentro c'era il mio telefono, buongiorno migliore?io non credo.era appena finita la lezione su scienze devo dire che mi appassionava profondamente quella materia, forse perché sono sempre stata una persona curiosa o forse perché le altre mi facevano schifo.
posando il libro della lezione precedente aprendo l'armadietto, sposto lo sguardo e noto avvicinarsi a me un ragazzo abbastanza alto, capelli mori, carnagione scura, olivastra se è il termine esatto, con in mano la borsetta di ieri sera.
faccio un sospiro deglutendo
<ei, credo sia tua questa>mi guarda negli occhi mordendosi il labbro mentre afferro ció che aveva in mano che mi apparteneva.
<si, ehm grazie per avermela riportata>lo guardo notando le sue labbra e il mio sguardo diventa confuso improvvisamente.
<non c'è di chè, ciao>ribatte e si allontana.
prendo il telefono da dentro e scrollo la home per controllare le notifiche.
sospiro e lo riposo in tasca mettendo la borsetta dentro l'armadietto chiudendolo definitivamente.
<ciao amo>sento la voce del mio migliore amico mariano
scombussolarmi i pensieri.
<ao ma dove stavi ieri sera poi ti ho perso di vista>dico ridendo abbracciandolo
<forse ho bevuto troppo, non lo ricordo>alza gli occhi in cielo e poi ride insieme a me
<pranziamo assieme?>gli chiedo mentre lo tengo abbracciato a me
<si andiamo>si stacca tirandomi verso la mensa.continuo a ripensare al tipo di prima a di cui il suo nome mi è sconosciuto: uno, come faceva a sapere a chi appartenesse la borsetta, due come mi ha trovata.
<ti vedo tra le nuvole elenuccia, che c'è?>
domanda mariano mentre addenta la sua insalata
<niente di importante poi ti dico>gli sorrido e iniziamo a parlare del più e del meno aspettando la campanella per tornare di nuovo nelle nostre aule, emma sarà con la tipa octavia ne sono sicura, ormai la conosco, sembra innamorata e ne sono felice, non ho avuto modo di conoscere molto octavia ma sembra una ragazza buona.
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l'ho capito da subito
Romanceil mare non era niente in confronto alla profondità delle loro due anime unite