Capitolo 3 - 14/17 settembre

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Mi svegliai carica a pallettoni! Non ci potevo credere ancora...
In quattro giorni sarei stata a Misano. Un sogno! Comincia a saltellare per almeno mezz'ora in giro per casa mia. Misi a tutto volume 46 di Cesare Cremonini in loop tutta la mattina. Preparai il pranzo per me e la mia famiglia. Quel giorno dovevo mettere da parte l'euforia perchè sarebbero iniziate le lezioni all'Uni, rigorosamente online. Non avevo nessuna intenzione di spendere 500 al mese per fare 3 giorni di lezioni in presenza e le altre online ogni due settimane. Dato che, causa Covid, tutte le lezioni erano disponibili registrate o su zoom.

Avevo solo una lezione quel giorno, perchè il prof di fisica generale 1 ha deciso che le 3 ore le fa solo in presenza e fa degli approfondimenti. Feci lezione di geometria 1 e capii subito che il prof non faceva un chilo! Ottimo! Il giorno dopo feci analisi 1 e così via cominciai tutte i 3 corsi che dovevo seguire nel semestre. Prima settimana ripasso generico, niente di nuovo a parte in geometria, direi perfetto. Venerdì avrei avuto 2 lezioni su zoom e una registrata, pazienza le avrei recuperate, il Gran Premio ora era più importante.

Un paio di sere uscii con la Giorgia ad inizio settimana perchè lei iniziava scuola il giovedì, decisione strana della sua scuola. Alcuni miei amici avevano visto il countdown e mi chiesero cosa fosse. Io super contenta e gasata raccontai del regalo di compleanno e in particolare un mio amico, Cippo era soprannominato, mi disse di tenermi a mente ogni particolare e di raccontarglielo una volta tornata. Glielo promisi senza problemi.

Giovedì sera avevo il treno: Carpi-Modena, Modena-Misano Adriatico, 3 ore di treno che sembravano dilatare il tempo e non finire più! Presi un autobus che portava al circuito. Mio padre aveva prenotato in un hotel li vicino.

Feci il check-in e poi mi feci una doccia. La mia stanza era carina, molto semplice ma carina. Mi cambiai, misi un crop top e un paio di jeans lunghi strappati e presi con me la mia giacca di jeans della orgvsm. Decisi di andare a fare un giro, tanto avevo letto che nei weekend di gara gli autobus che portavano dalla pista alla città e viceversa giravano uno ogni mezz'ora fino alle 2 di notte. Arrivata al centro di Misano feci un giro, poi andai verso la spiaggia. Molti bagni avevano già tolto lettini e ombrelloni. Era bella la spiaggia al naturale. Mi presi una piadina dato che non avevo cenato essendo arrivata in hotel alle 9 ed essendone uscita un'ora dopo.

Cominciai a camminare lungo la riva. Mi mancava il mare anche se era meno di un mese che ero tornata dalle vacanze. Mi spinsi forse un po' fuori dal centro città; dovevo stare attenta, non ho mai avuto un buon senso dell'orientamento. Quando pensai che fosse meglio cominciare a tornare indietro sentii delle voci strane:
‒Dai, ci diamo una mossa a tornare. Domani per alcuni di noi le FP1 iniziano presto!‒
‒Ma smettila e viviti un po la vita, cazzo! Hai 18 anni, sei il più giovane e non ti va mai di fare festa‒
‒Ma non è vero, Mig sei un bugiardo. Solo che qua a Misano la sera prima dell'inizio del weekend non possiamo neanche mettere la faccia fuori dal motorhome che ci assalgono i fan!‒
‒Vabbé Cele, mo non ti gasare che non sei così famoso!‒
‒Attenzione! Il mitico e unico Pecco-non-sono-famoso-ma-me-la-tiro-Bagnaia se la prende con il piccolo e super amato da orde di ragazzine per le quali finiremmo tutti in prigione Celestino Vietti‒

Non stavo credendo alle mie orecchie, a pochi metri da me, seminascosti nell'ombra c'erano diversi pilotini dell'Academy. Ero tentata di andare a chiedere una foto, ma come mio solito non ne ebbi il coraggio. Visto che avevo già le cuffie nelle orecchie, ma senza musica, feci partire la mia playlist, partendo da 46, per poi, in teoria, incamminarmi e lasciare i piloti alle loro mezze discussioni. Ovviamente non andò così: a quanto pare avevo infilato male le cuffie e la canzone partì al massimo; me ne accorsi dopo la prima frase, imprecai e infilai bene le cuffie cominciando a camminare veloce. Volevo sotterrarmi nella sabbia! Ovviamente i piloti riconobbero la traccia e uno di loro urlò:
‒Ehi, fermati! Non scappare, non ti mangiamo mica!‒ io rallentai fino a fermarmi. Mi girai verso di loro tenendo lo sguardo basso per l'imbarazzo e togliendomi le cuffie. Loro mi vennero incontro.
‒Sbaglio o quella era 46 di Cesare Cremonini?‒ mi chiese uno di loro.
‒Già esatto. Non volevo disturbarvi, passavo per caso e quando ho sentito che c'era gente volevo solo andarmene e mettere su la musica ma ho inserito male le cuffie.‒ dissi super in imbarazzo
‒Ma non ti preoccupare anzi, dalla canzone presumo tu sia qua per il GP di questo weekend.‒
‒Guarda che puoi alzare lo sguardo, non ti facciamo nulla! Anzi, ci piace incontrare gente a cui piace Vale‒
Io alzai lo sguardo e mi trovai davanti: Cele, Mig, Pecco, Nelli e Maro.
Cinque pilotini, uno più fregno dell'altro! Ma cosa sto pensando! Devo darmi un contegno!
‒Si mi piace molto Vale, ma vi sfido a trovare un cittadino italiano a cui non piace!‒ loro risero. Avevamo tutti la mascherina, io compresa. Non potevano permettersi di ammalarsi altrimenti addio campionato! Cele mi chiese chi fossi e se sapevo chi fossero loro.
‒Mi chiamo Giada e so benissimo chi siete! Non so con quale forza di volontà non sono ancora svenuta trovandomi davanti a metà dell'Academy VR46‒ dissi ridacchiando. Loro ne furono lusingati, io feci per andarmene dicendo che li lasciavo ai loro impegni ma Mig mi fermò:
‒Dai resta con noi, poi ti accompagniamo in hotel se alloggi qui vicino, così ci fai compagnia e vediamo una faccia nuova‒ poi si mise una mano davanti alla bocca come per sussurrare attraverso la mascherina, cosa oltremodo impossibile, e mi disse ‒Mi sono un po' stancato a vedere sempre questi idioti!‒ loro ovviamente sentirono e Maro disse a Mig di scappare o lo avrebbe ucciso. Si rincorsero per un po'.

Io risi tantissimo, erano proprio come me li ero immaginata: super carini e simpatici e si volevano molto bene tra di loro.
‒Raccontaci un po' di te dai poi magari vediamo quanto tu conosci noi!‒ mi disse Maro.
‒Allora, ho appena compiuto 19 anni tipo sabato scorso, quest'estate mi sono diplomata al liceo scientifico della mia città e da lunedì scorso frequento l'Uni di Trento in fisica. Abito a Carpi, in provincia di Modena, e sono qui perchè mio padre mi ha fatto il miglior regalo della vita e soprattutto mia cugina, o meglio il posto in cui lavora, sponsorizza il Team di Nicco, posso chiamarti così vero?‒ il numero 23 annuì sorridendo ‒E che altro... ah si... leggermente imbarazzante, devo dire, ma ormai la dignità l'ho persa quando ho messo su 46 senza cuffie inserite direi: seguo Moto2 e Moto3 dal GP di Stiria e soprattutto è nato tutto a caso perchè non avevo nulla da fare. Vale l'ho seguito in maniera sporadica per diversi anni ma poi, boh, ho visto le altre categorie e ho scoperto l'Academy e gli altri piloti italiani e sono entrata in fissa...‒ avevo parlato troppo, come mio solito. Le loro facce erano epiche. Cele mi guardò come se avessi detto che preferivo i piloti spagnoli, sarebbe una bestemmia per me.
‒Beh, ci hai spiazzato. Da come ci chiami e parli di Vale e dell'Academy sembra che ci segui da anni invece sei nuova in questo mondo, questo significa che hai una passione molto forte per tutto questo e, anche se lo hai capito da poco, l'hai fatta crescere in pochissimo tempo!‒ disse Pecco. Io ero lusingata.
‒Strano, non avrei mai detto che una ragazza così potesse fare fisica all'università... però se le ragazze che amano la scienza sono così carine, Big Bang Theory ci ha mentito per un sacco di anni!‒ aveva detto Nicco ‒Domani, poi, quando vieni al box ti porto a fare un tour, dato che corro anche grazie alla tua famiglia‒ io spiegai a tutti che l'azienda edilizia di mia cugina l'aveva fondata suo nonno, ma non quello che avevamo in comune, e dato che aveva appena partorito 3 gemelli non riusciva ad utilizzare il biglietto compreso nel loro contratto da sponsor, quindi era grazie a lei se Nicco correva nel SIC58, io non centravo nulla. Loro rimasero sconvolti alla parola 3 gemelli ma era una reazione normale.

Decidemmo di andarci a prendere una crepes e di ritornare verso le loro macchine perchè si era fatto tardino, soprattutto per loro. Avevano due macchine, io salii con Pecco e Cele, e gli altri nell'altra macchina. Mi accompagnarono in hotel e mi fecero promettere che il giorno dopo avrei pranzato con loro, dato che sarei stata ai box tutto il weekend e a loro faceva piacere conoscere gente nuova. Ovviamente acconsentii senza problemi, anzi! Prima di salutarci diedi il mio numero a Nicco così se mi fossi persa nel paddock avrei potuto chiamarlo.

Andai nella mia stanza, mi struccai, misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte con il telefono in mano. Mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto:

 Mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto:

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Dopo aver dato la buonanotte a Niccolò Antonelli, non mi sembrava vero, misi la sveglia alle 7 e andai a dormire

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Dopo aver dato la buonanotte a Niccolò Antonelli, non mi sembrava vero, misi la sveglia alle 7 e andai a dormire.

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N.A. eccomi tornata! Allora, ci ho messo 2 sere per scrivere tutto il capitolo spero che vi piaccia, e gli screenshot pure. Ho cercato di rendere la storia il più realistico possibile. Se volete lasciare qualche commento e qualche voto mi fa super piacere.
Pagina instagram: @jenna_keys_

Baci, Jenna Keys

Niente è Impossibile se sei con Me ~ Celestino Vietti| VR46 Riders AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora