1. 69 Park Avenue

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Mi stringo nel mio cappotto e ricontrollo l'ora dell'appuntamento sul tablet dell'agenzia. Il cliente dovrebbe arrivare a momenti.

I raggi di un tiepido sole di fine ottobre mi riscaldano, mentre aspetto che un certo Harry Styles si presenti al numero 69 di Park Avenue.

La parte meravigliosa del mio lavoro?
Poter entrare negli appartamenti più costosi del pianeta.
La parte peggiore?
Morire di invidia perché vorresti possederne uno. Ma non puoi, perché sei solo una 26enne che lavora come agente immobiliare e che vive a Manhattan. E questo basta per prosciugare le tue finanze.

Ricontrollo l'ora. È in ritardo.
Detesto i clienti che non sono puntuali e purtroppo sono la maggior parte di loro.
I più grandi miliardari di New York amano farsi aspettare. Oltre ad essere uomini di mezza età, con una moglie perfetta e mediamente due figli adolescenti molto viziati.

Apro il file con i dati personali del cliente.
Ho altri due appuntamenti oggi, che non posso assolutamente posticipare. Inoltre, non voglio neanche saltare da una parte all'altra della città per arrivare in tempo.
Digito il numero sul mio cellulare aziendale. Uno squillo. Due squilli.

-"May Cooper?"-

Alzo lo sguardo appena sento il mio nome.
Un ragazzo sulla trentina sta venendo verso di me. Passo sicuro, indossando un maglione color panna e un cappotto blu notte. Dei jeans e degli stivaletti neri contornano il tutto. Strano abbinamento di colori.

-"Harry Styles?"-

Il ragazzo mi sorride. Ha le fossette.
Mi tende la mano. Gliela stringo e colgo l'occasione per guardarlo negli occhi. Meravigliosamente verdi.

-"In persona. Era lei che mi chiamava?"- dice, indicando il telefono che stringe
nella mano sinistra.

-"Sì. La cercavo per sapere dove fosse."-

Harry Styles sorride di nuovo e si porta una mano tra i capelli ricci e mori, con un gesto che sembra quasi un'abitudine ben consolidata.

-"Ma ho solo cinque minuti di ritardo."-

Lo sento. Sto diventando rossa al suo mezzo rimprovero. Mi ricompongo velocemente.

-"Vogliamo andare?"-

-"Certo! Non vedo l'ora di vedere questa casa. Tiffany me ne ha parlato molto bene."-

Tiffany, la moglie del proprietario dell'agenzia per cui lavoro, ha un compito semplice, ma fondamentale. Ascolta il cliente, capisce le sue esigenze e seleziona gli immobili adatti alla persona che si trova davanti.

-"Bene. Spero che le piacerà. L'appartamento si trova all'ultimo piano. È un attico."-

Entriamo nel palazzo e camminiamo verso l'ascensore. Seleziono il piano 42. Le porte dell'ascensore si chiudono e so già che mi aspettano i soliti due minuti imbarazzanti che si provano a trovarsi con un cliente in uno spazio così ristretto. Ma questa volta è diverso. C'è una sorta di tensione nell'aria e so perfettamente da che cosa derivi.
Harry Styles è giovane.
Non ho mai incontrato acquirenti della mia età. È estremamente raro che un 30enne possa permettersi certe case.
Ma questo non basta, perché lui è bellissimo. Il tipico ragazzo che non ti sogni neanche di guardare. Quello che ti fa arrossire e che ti fa sentire insicura.

-"Mi dispiace, non volevo farla sentire in imbarazzo prima."-

Sono spiazzata dalla sua gentilezza e un po' mortificata dalla mia mancanza di professionalità. Decido di sorridere, senza aggiungere altro.
Un minuto più tardi le porte dell'ascensore si aprono su un piccolo corridoio. Lo attraversiamo ed arriviamo alla porta dell'immobile. Giro la chiave nella serratura, ma poi mi fermo.

-"Posso chiederle di fare una cosa per me?"- chiedo ad Harry.

Lui mi guarda curioso, un sorrisetto furbo sul viso. Alza le spalle e annuisce.

-"Chiuda gli occhi."-

E lui lo fa, senza fare ulteriori domande. Mi ascolta subito e devo dire che la cosa mi provoca una certa eccitazione.
Nel frattempo, apro la porta e mi sposto dall'ingresso, entrando nell'appartamento.

Ho fatto chiudere gli occhi ad Harry perché il punto forte di questo attico è la vista, ma anche la luce intrappolata all'interno. È semplicemente meraviglioso, sembra di essere in paradiso. Il contrasto tra buio e luce rende il tutto ancora più magico.

-"Allora? Posso aprirli?"- mi chiede ridendo.
-"Anzi, no. Facciamo una scommessa."-

Deve essersi bevuto il cervello. Perché mi dà tanta confidenza? Se qualcuno dell'agenzia dovesse saperlo, mi licenzierebbero in tronco. Tuttavia, decido di assecondarlo. È solo un gioco innocente, un modo di dire.

-"Scommetto che comprerò questo appartamento."-

Scuoto la testa, perché so che non può vedermi. È ancora sulla porta con gli occhi chiusi e le braccia aperte.

-"È impossibile. Non è mai successo che un cliente comprasse la prima casa che ha visto."-

-"Una cena. Se vinco la scommessa e compro questo appartamento, tu dovrai venire a cena con me."-

Ed eccolo, il tipico comportamento di chi può avere tutto e che non ha bisogno di chiedere nulla. Il tipo di uomo deciso da cui sono sempre stata attratta e che mi ha sempre portato un mare di guai.

Ciao a tutti!
Ho iniziato oggi questa nuova storia dopo anni di assenza da Wattpad e non mi sembra quasi vero.
Per chi avesse già seguito le mie storie, spero di potervi ritrovare qui.
Per tutti gli altri, spero che questo primo capitolo vi piaccia e vi porti a continuare questa storia.
Prometto che aggiornerò in fretta.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio.
C. x

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