Lo giuro - One Shot

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Io e Claudio siamo stati troppo presi dalla questione di Giacomo per poter parlare di noi. Per dire cosa, poi? Che siamo innamorati alla follia l'una dell'altro? Questo lo so, in fondo l'ho sempre saputo. Che per la mia paranoia ho rischiato di perdere l'uomo della mia vita? Ancora non ci dormo la notte. Che sento un'assenza che pesa più di ogni presenza, al mio anulare sinistro? Tempo al tempo.

Adesso, l'unica cosa che voglio fare è dimostrare l'innocenza del mio futuro cognato. Per questo alle dieci di sera sono già davanti al computer, in cerca di chissà cosa. D'altronde, le migliori scoperte avvengono sempre per caso. Navigo e navigo, battendo alla tastiera dei nomi, aprendo link correlati, raccogliendo quante più informazioni possibili.

Chissà cosa starà facendo Claudio. Se anche lui, disteso sul suo enorme divano bianco e sorseggiando del buon whisky, starà dando libero sfogo ai suoi pensieri o se, in maniera assolutamente analitica, starà cercando una risposta logica e razionale.

Qualcuno suona il campanello, eppure Cordelia starà fuori per tutto il weekend. Magari sarà Lara che ha bisogno di una mano con Camilla. Mancano ancora tre mesi al ritorno di Marco, eppure sembra un'eternità. Afferro la vestaglia nella quale mi stringo velocemente, apro senza nemmeno controllare dallo spioncino e no, non è di certo Lara ad aver bisogno di me.

"Non riuscivo a dormire, pensavo a Giacomo e.. pensavo a te"

Davanti a me si staglia l'immagine più bella che i miei occhi possano percepire: Claudio Conforti, che senso avrebbe aggiungere altro?

Non do seguito alle sue giustificazioni un po' impacciate, semplicemente gli tendo la mia mano, sorridendogli teneramente. Lui l'afferra senza troppe remore e si lascia avvolgere dal caldo della mia tana.

"Ti va un tè?" chiedo, trascinandolo in cucina.

Lui annuisce, lasciandosi andare su uno sgabello.

"Io gli credo, sai? Ho provato a convincermi del contrario, sarebbe stato molto più semplice, ma non è così. Lo conosco. Ne ha combinate tante, ma io lo so che mio fratello non è un assassino"

Accendo il bollitore e mi avvicino a lui, facendomi spazio tra le sue gambe e lasciandomi avvolgere dalle sue braccia, possenti e stanche. Con una mano traccio il profilo del suo viso, visibilmente provato da tutto lo stress degli ultimi. Nonostante ciò, resta comunque impeccabile. Lui poggia il viso sul palmo della mia mano, beandosi di quella carezza ad occhi chiusi. Quanto mi era mancata questa intimità tra noi. Molto più forte del sesso. È un contatto tra le nostre anime, un legame ormai, lo so, indissolubile.

"Gli credo anch'io, Claudio. E dimostreremo la sua innocenza, te lo prometto."

Il segnale acustico del bollitore ci interrompe e Claudio mi lascia andare, sebbene con qualche reticenza.

"Che tazza vuoi?" gli chiedo, guadagnandomi uno sguardo in cagnesco.

"Cosa vuoi che me ne freghi della tazza? Una qualunque!"

"Sei sempre il solito burbero" borbotto, dopo averle riempite entrambe ed essermi seduta sullo sgabello accanto al suo.

"Perchè hai una tazza di superman?" domanda scettico, analizzando bene la tazza che ho scelto per lui.

"Era di Marco e l'ho portata da Sacrofano"

"E perchè mi hai dato proprio questa?"

"Perchè tu un po' lo sei"

"No, Alice. Affatto" sorride amaramente, dirottando i suoi pensieri su quel liquido marroncino.

Lo guardo, ripensando a tutte le volte in cui avrei voluto un decimo della sua fermezza, a quante volte mi sono fermata ad ammirarlo perchè sapeva sempre cosa fare, sempre cosa dire. Penso a come si sia fatto da solo, senza santi in paradiso che lo proteggessero mai, semplicemente dando il massimo ed imparando dai suoi sbagli.

"E invece si. Lo sei sempre stato. Hai sempre trovato la soluzione a qualsiasi problema, anche quando sembra non esserci. Sarà così anche questa volta"

Allungo una mano verso di lui, che la stringe prontamente. Vederlo così disarmato mi fa rimpicciolire il cuore ma mi fa anche capire quanto lui si stia scoprendo con me, mostrandomi quelle che ritiene le sue più grandi debolezze.

"Insieme, Claudio. Questa volta per davvero" insisto, perdendomi nei suoi occhi profondi come il mare.

Finisce il suo tè e si avvicina a me, togliendomi la tazza dalle mani e costringendomi a voltarmi verso di lui. Porta le sue mani al mio viso e appoggia la sua fronte alla mia, senza dire niente perchè qualsiasi cosa sarebbe superficiale.

"Posso restare?" è quasi un sussurro che percepisco a malapena.

"Devi"

Mi avvicina di più a sé e poggia dolcemente le sue labbra sulle mie. Non c'è traccia della voracità che generalmente lo contraddistingue. Questa sera non c'è spazio per nulla che non sia dolce, tenero. In quel bacio percepisco tutta la sua paura e la sua fragilità, mentre io tento di restituirgli tutta la forza, anche quella che non ho.

Intreccia la mia mano sinistra con la sua, cercando qualcosa che non trova perchè gliel'ho restituito in un delirio di follia.

"Dici che adesso può tornare al suo posto?"

"Claudio, sono stata una stupida, io non ero in me, mi sono lasciata accecare e.."

"Shh. Rispondimi solo si o no" mi ammonisce, portando un dito sulle mie labbra.

"Si, tutta la vita si" affermo annuendo, per rimarcare le mie parole. E se ne ero convinta la prima volta, adesso ne sono più che certa.

È lui l'uomo con il quale voglio passare il resto della mia vita. Col quale litigherò, farò l'amore, che mi farà dannare e che mi sorprenderà. L'uomo che continuerò a conoscere ogni giorno, mostrandomi di volta in volta un nuovo lato di sé che comunque amerò, perchè fa parte di lui. L'uomo con il quale spero di avere dei figli e con cui voglio invecchiare. Il mio complice, la mia metà.

Senza staccare i suoi occhi dai miei, fruga con la mano libera nella tasca della sua giacca, tirandone fuori il brillocco.

Non vale niente, gli avevo urlato. Non è vero, vale tutta la mia felicità.

Vale il mio cuore che accelera improvvisamente quando avvicina l'anello al mio anulare ,incatenando il suo sguardo al mio, e lo fa scorrere lentamente, fino a farlo tornare al suo posto originario.

"Promettimi che non lo toglierai mai più, Sacrofano. E che, almeno su questo, non avrai mai più dubbi"

"Te lo giuro"

La sua bocca torna finalmente sulla mia, come se in tutto questo tempo fossi rimasta in apnea. Il tè rimarrà a freddarsi ma poco importa, perchè mentre Claudio mi prende in braccio, guardandomi con uno sguardo molto poco casto, il resto del mondo scompare.

"Che vuoi fare?" lo provoco.

"Fare l'amore con la mia futura moglie, ancora e ancora e ancora"

Ed io non posso fare a meno di ridere, ridere di gusto. Perchè oggi più che mai assaporo a pieno la mia felicità. E se c'è una cosa che giurerò davanti a Dio, oltre di amare Claudio per tutta la vita., sarà di lottare per preservare questa felicità. Si, lo giuro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 25, 2020 ⏰

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