16. Amicizia spezzata

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In un lampo tutte le mie paure e il mio disagio si personificano di fronte ai miei occhi e si trovano proprio dentro la mia camera, nel mio habitat. Come se non gli fosse già bastato violare la mia intimità.

La figura di Summer si materializza sotto i miei occhi che non la vedono più con la benevolenza di sempre.
La rabbia nei suoi confronti non è diminuita di una virgola e adesso che mi ritrovo davanti la mia migliore traditrice e il mio possibile stupratore, l'uno accanto all'altro, vorrei gridare più forte che posso fino a farmi esplodere le corde vocali.
O forse no, forse farei esplodere entrambi.

Summer si avvicina velocemente al ciglio della porta, dove sono piantata da un tempo che sembra infinito, fissandomi con gli occhi inondati dalle lacrime.
La sua stretta intorno al mio corpo immobile come un pezzo di legno, mi fa raggelare il sangue.
Sapeva benissimo che sensazioni negative avevo nei confronti di questo individuo e lei cosa fa? Mi spinge verso le sue braccia e dopo aver assistito ad un ennesima avance non apprezzata nei miei confronti, lo porta qui dentro? Dentro la mia camera?
È proprio vero, far entrare qualcuno dentro significa aspettarsi da un momento all'altro di finire in mille pezzi, di implodere.

Mi stacco con forza dal suo abbraccio ed entro speditamente, decisa a raccogliere tutte le mie cose e scappare via, lontano da questi due traditori.

«Oceano, ti prego, lasciami spiegare! Hai ragione, avevi ragione, su tutto! Non dovevamo fidarci di Jordan e non dovevo farti questo!»

Le sue parole sono come lame affilate che mi trafiggono il cuore ma io non sanguino più, non riesco neanche a parlare.
Summer si avvicina verso di me e cerca di afferrare la mia spalla per far sì che la guardi.
Ma come potrei guardarla negli occhi? Come potrei senza scoppiare a piangere come una fontana o senza aggredirla violentemente.
Preferisco rimanere così, chiusa e assente mentre continuo a raccattare gli abiti dall'armadio e a buttarli con foga nel mio borsone di pelle marrone.
All'ennesimo disperato tentativo di Summer di richiamare la mia attenzione ed elemosinare il mio perdono, esplodo e come mi succede raramente sputo fuori tutto il veleno che mi logora dentro.

«SUMMER STAI ZITTA! BASTA! SAPEVI BENISSIMO CHE TIPO ERA E TI AVEVO PARLATO DEL MIO DUBBIO NEI SUOI CONFRONTI MA TU HAI LASCIATO CHE SUCCEDESSE DI NUOVO! GRAZIE PER AVERMI TRADITO, VUOI CAPIRLO CHE LA VITA NON È FATTA SOLO DI GLITTER E UNICORNI? SOLO PERCHÈ VEDI TUTTO ROSA NON È DETTO CHE LO SIA!»

Il viso infuocato e il mio tono di voce fuori dal normale intimoriscono Summer che probabilmente non avrebbe mai pensato di vedermi in queste condizioni.
Il suo corpo visibilmente scosso inizia a tremare.
Gridando nell'aria ferma della stanza e senza controllo continuo in uno sfogo che somiglia ad un rigurgito d'odio.
Sono stata zitta troppo e troppe volte.

«DEVO DIRTI PER CASO GRAZIE? ANCHE QUI SEI STATA MIGLIORE DI ME, HAI SCELTO DYLAN, L'AMICO PERFETTO TRA I DUE E A ME È TOCCATO LO STUPRATORE. ANCORA GRAZIE, LA TUA SUPERFICIALITÀ MI HA PERMESSO DI RICORDARE QUELLA MALEDETTA NOTTE, ADESSO NON CI SONO DUBBI.»

Summer continua a seguirmi come un ossesso seguendo i miei movimenti sempre più furiosi, sempre più cose sono state riposte nelle valigie e delle sue parole false sento solo l'eco, suoni indecifrabili che mi rifiuto di ascoltare.

«SEI SOLO UN ILLUSA! E TU COSA CAZZO FAI ANCORA QUI? COME TI SEI PERMESSO A METTERE PIEDE QUI DENTRO?»

Mi precipito contro Jordan che se ne sta impalato da quando sono arrivata, come se avesse visto un fantasma, come se fosse lui ad avere paura.
Eh sì, forse devi averne.
Mi scaravento su quel petto tonico, che tempo fa bramavo stupidamente, e comincio a colpirlo con tutta la forza che sento di possedere.
Lui cerca di pararsi e coprire il viso mentre Summer mi tira per la felpa grigia prestata da Ethan e cerca a tutti i costi di abbracciarmi.
D'istinto mi giro verso di lei e senza pensarci due volte la mia mano si scaraventa sul suo viso.

Il profumo delle ondeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora