Luce

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Alice è seduta nel letto a fianco a Claudio. Lui sembra dormire tranquillamente, come mille volte ha fatto affianco a lei nel loro letto.
Solo che quel letto non è il loro. È quello dell'ospedale.
E Claudio non sta dormendo. Claudio è in coma.
I medici le avevano detto che le speranze che si risvegliasse erano vicinissime allo zero, in quanto la lama aveva colpito la milza e lesionato fegato.
Alice sapeva cosa sarebbe successo. Ma non riusciva a pensarci. Non poteva succedere davvero. Non poteva abbandonarla così, non ora che avevano fatto pace.
Le lacrime le scendevano copiose sul viso in un pianto silenzioso.
Gli accarezzò una guancia in parte coperta dai tubi che permettevano a Claudio di respirare e vivere ancora.
"Non mi lasciare" sussurrò tra le lacrime.
"Claudio non lasciarmi... resta qui, resta con me"


Claudio è nel suo ufficio, sta mettendo a posto delle carte. È sera e in istituto ci sono soltanto lui e sua moglie. Sa che lei è lì, un piano più in basso, a lavorare ad una perizia alquanto complicata.
Da quando si sono sposati ha sviluppato un sesto senso che gli fa sentire Alice quando è vicina, ed è bellissimo.
Esce dal suo studio per dirigersi nella sala dove Alice lavora assiduamente.
È così bella, con i capelli lievemente scompigliati e il volto concentrato sul suo lavoro.
Si schiarisce la voce per attirare la sua attenzione.
Lei alza lo sguardo, lo vede, sorride.
Si stropiccia gli occhi e sussurra un saluto.
"A che punto sei?"
"Metà.... credo"
Claudio sorride.
"Allora che ne dici se continui domani? Ho voglia di fare un giro"
"Un giro?" risponde Alice ridendo "E dove vorresti andare?"
"Da nessuna parte, il giro lo facciamo qua dentro"
Alice ride, Claudio la segue andando a posizionarsi dietro alla sua sedia.
Le lascia un bacio sul capo e le sussurra tra i capelli: "Signora Alice Allevi in Conforti, le andrebbe di fare un giro nel nostro istituto insieme a me?"
Alice ride ancora, annuisce e fa per alzarsi.
Non fa in tempo però, perché Claudio comincia a trascinarla via per l'istituto con la sedia girevole.
Sono risate vere quelle che riempiono quelle mura.
Claudio la trascina in giro per tutto il piano, ridendo insieme a lei.
Non si è mai sentito così bene, è felice.
Si sente leggero, appagato, senza alcun peso addosso.
Il giro finisce nell'atrio dell'istituto tra le risate che animano il petto dei due sposi, quando qualcosa attira l'attenzione di Claudio.
È una luce, una piccola luce che viene dalla porta di ingresso dell'istituto.
All'inizio è flebile, poi diventa sempre più accecante.
È un fascio di luce bianca, potente e spaventoso, ma bellissimo.
"Cos'è?" chiede lui coprendosi il volto con la mano impreziosita dalla fede.
"È la felicità Claudio"
"La felicità?"
Alice si avvicina alla luce. Sorride.
Poi si volta, tende una mano a Claudio incoraggiandolo ad andare con lei.
"Sì Claudio, è la felicità. Si sta benissimo lì, è un paradiso!"
Claudio le sorride, si avvicina e fa per prenderle la mano.
È a pochi millimetri da lei quando all'improvviso si ferma. Si volta, ha sentito qualcosa.
Claudio non lasciarmi... resta qui, resta con me
"Chi è stato?" chiede confuso e spaventato.
Alice sorride.
"È stata la vita Claudio, ma ora non curarti di lei. Vieni con me"
Claudio vorrebbe afferrarle la mano e attraversare quella luce che si fa più forte ogni secondo, ma il richiamo della vita è altrettanto potente ed è difficile non ascoltarlo.
Ti prego Claudio resta, fallo per me... fallo per noi
Resta fermo ancora qualche istante Claudio, osservando le pareti dell'istituto e ascoltando quel richiamo.
Quella voce... quella voce è quella di Alice... della sua Alice.
La sua Alice che gli chiede di restare, come quella volta in aeroporto.
Si volta verso la luce e verso quella Alice che lo invita ad andare con lei.
"Ma io non voglio andare via, non voglio andare dalla felicità. Io voglio tornare da Alice"
"Claudio..." la ragazza lo guarda con compassione.
"Ti prego, posso tornare di là? Posso tornare da Alice?"
Lei inclina la testa di lato, chiude gli occhi, sospira, sorride, riapre gli occhi.
"Se è ciò che vuoi Claudio, io non posso costringerti. Vieni, ti riporto da Alice"


Alice piangeva, china sul corpo del suo amato.
Era rimasta così tutta la notte, sussurrandogli parole dolci e pregandolo di non abbandonarla.
L'effetto dei farmaci era finito da circa due ore, Claudio si sarebbe potuto svegliare da un momento all'altro, oppure avrebbe potuto andarsene via, per sempre.
Ma Alice quell'opzione non poteva accettarla.
Baciò la mano di Claudio e sussurrò ancora: "resta qui, non andare"
Un impercettibile movimento la ridestò dal suo dolore.
Lentamente, le dita di Claudio avevano iniziato a stringere quelle di lei.
Era una stretta debole, ma che richiedeva uno sforzo enorme.
Alice sorrise tra le lacrime, una piccola risata per far scivolare via tutta la tensione.
"A...li...ce..." era un flebile sussurro, ma le arrivò alle orecchie forte e chiaro.
Diede un bacio alla mano di Claudio.
"Sono qui, tu sei qui amore mio. Sei qui con me. Non ti lascerò più andare, mai più. Finché morte non ci separi"

E il mondo riprese i suoi colori

CC&AA one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora