Capitolo 2

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Una volta arrivati, Serkan spense il motore e andò ad aprire la portiera di Eda, per portarla dentro. Sentendo spengere il motore, la giovane si destò.

<<Siamo già a casa? Dici che i tuoi ci hanno visto arrivare?>> Chiese la ragazza che invano cercava di alzarsi, visto che non fece in tempo a sollevarsi minimamente che Serkan l'aveva già cinta tra le sue forti braccia, stringendola a sé.

<<So che non vuoi che tua zia si preoccupi e infatti mi sono assicurato che nessuno ci vedesse. Ce la fai a restare sveglia per un altro po'? Come ti ho illustrato, ho fatto venire la dottoressa per visitarti e ha detto che sarebbe meglio se fossi sveglia.>> La ragazza asserì con una voce molto stanca e assonnata. La portò dentro e la fece stendere un attimo sul divano mentre sfaceva il letto, almeno sarebbe stata più comoda e al caldo. Una volta finito, andò a riprenderla dal divano, scatenando l'ilarità della ragazza, vedendolo in questa nuova veste di "mammo".

<<Lo sai, non merito tutte queste attenzioni. Sia tu che la zia che le ragazze siete sempre così premurosi nei miei confronti, non so davvero cosa abbia fatto per meritare tanto amore e affetto.>>

<<Tu meriti questo e molto altro ancora.>> Rispose il giovane, facendola sedere sul letto.

<<Intanto metti il pigiama e infilati sotto le coperte, io vado ad aprire alla dottoressa e vediamo cosa ci dice, va bene?>>

<<D'accordo.>> Acconsentì lei, non prima di aver ricevuto un bacio dall'amato.

La visita non durò troppo a lungo. Nel frattempo, Serkan era andato ad aspettare in salotto. In quel momento era troppo preoccupato e preferì non far preoccupare ulteriormente Eda, già abbastanza provata. Quando sentì la dottoressa Arslan salutare Eda, si fiondò verso di lei, una volta uscita dalla stanza.

<<Non si preoccupi signor Serkan, la sua futura sposa si riprenderà in qualche giorno. La febbre è stata scatenata dallo stress di questo periodo. Le ho prescritto una cura antibiotica e assoluto riposo per qualche giorno. Vedrà, dopo qualche giorno tornerà più pimpante di prima, glielo assicuro. Mi duole dirle però che la febbre è ancora abbastanza alta e che sarebbe meglio se la tenesse sotto controllo. Se vede che si alza troppo, le dia una delle pastiglie che le ho lasciato sul comodino. Nel caso fosse necessario, le consiglio una doccia tiepida e inoltre, se fosse possibile, cerchi di non coprirla troppo. Se le servisse altro non esiti a chiamarmi, a qualsiasi ora.>> Serkan la ringraziò di cuore e la accompagnò alla porta. Poi, pensò di andare a controllare se ad Eda servisse qualcosa, ma quando entrò nella stanza, vide che era già addormentata e preferì non disturbarla. Si diresse in cucina per prepararle la cena. Per riprendersi, avrebbe dovuto nutrirsi adeguatamente e lui sarebbe stato ben felice di mostrarle nuovamente le sue abilità ai fornelli. Si cimentò in una serie di pietanze sane ma che sapeva avrebbero incontrato il "raffinato" gusto dell'amata. Una volta terminato, portò il "frutto" del suo lavoro alla ragazza, ancora tra le braccia di Morfeo. Posò il vassoio con la cena sul comodino vicino al letto e si chinò per sentirle la temperatura. Ahimè, era ancora abbastanza alta, però perlomeno sembrava stesse avendo un bel sogno, constatando l'espressione felice sul suo volto. Beh, se avesse voluto farle prendere una tachipirina, avrebbe dovuto svegliarla per forza e così fece, seppur con grande dispiacere.

<<Eda, piccola, ho bisogno che ti svegli. Ti ho preparato la cena, così poi potrai prendere l'antibiotico.>> Seppur ancora molto intontita per via della febbre, gli rivolse un bellissimo sorriso capace di sciogliere persino il suo "robot". La aiutò a sollevarsi un po' per mangiare.

<<Allora, mia principessa, come ti senti?>>Le domandò, nel mentre le scostava una ciocca di capelli dalla fronte.

<<Devo dire che dormire mi ha aiutata. Si vede che ne avevo proprio bisogno.>> Rispose lei, accoccolandosi al suo petto.

<<Eda, lo sai che non devi fingere di star bene. Sono qui per te e voglio occuparmi di te come tu fai con me da quando ci siamo conosciuti, o meglio da quando io ti ho conosciuta.>> Si corresse, scatenando le risa della giovane. Consumarono il pasto, tra le risate di entrambi. Poi le fece prendere l'antibiotico e andò in cucina a riempire una bacinella per intingerci un panno da metterle sulla fronte. Quella notte, l'avrebbe passata a vegliare sull'amata. Una volta tornato da lei, gli si sdraiò al fianco e iniziò a inumidirle il volto e la fronte. Il freddo improvviso, la destò.

<<Perdonami,non volevo svegliarti, ma ho pensato che il ghiaccio ti avrebbe dato un po' di refrigerio.>> Le sentì la temperatura con le labbra e gli sembrò che stesse finalmente iniziando ad abbassarsi. Fortunatamente il farmaco stava iniziando a sortire effetto. Pensando di non essere vista, Eda cercò di tirare le coperte a sé alla base del letto, ma, purtroppo per lei, Serkan fu più lesto e con un calcio, le buttò fuori dalla sua portata.

<<Hai sentito la dottoressa, non posso farti stare troppo coperta, altrimenti la febbre non si abbassa. Non vuoi tornare in forma il prima possibile per tornare a fare il diavolo a quattro come tuo solito?" Le domandò pizzicandole il naso come con i bambini.

<<Certo che lo voglio, ma al momento la prospettiva delle coperte mi pare molto più allettante>> "Si difese", mentre si trovava a battere i denti per il freddo. Non sopportando di vederla stare così, la attirò ancora di più a sé, permettendole di poggiare la testa sul suo petto e avvolgendole un braccio dietro la schiena.

<<Sai amore, non potrei ricevere cure migliori. Non ti facevo tanto romantico, caro Serkan. Beh, cos'è un po' di freddo davanti alla prospettiva di poter tornare a far rilassare i tuoi poveri dipendenti e a far disperare tua madre per i preparativi del matrimonio.>> I due iniziarono a ridere come matti, almeno fin quando Serkan non tornò nei panni dell'"autoritario", dicendole che avrebbe dovuto mettersi a dormire, e per una volta nella vita, decise di dargli ascolto, lasciandosi cullare dalle carezze di Serkan e dal battito del suo cuore. Il giovane, preferì invece restare sveglio nel caso fosse necessario intervenire, ma fortunatamente non ci fu bisogno, visto che Eda fece tutta una filata senza mai svegliarsi e col sorriso sulle labbra (D'altronde come poteva essere altrimenti, lasciandosi cullare tra le braccia dell'amato). Al mattino, la febbre era scesa ed Eda si sentiva molto meglio. Difatti stava per scendere dal letto per andarsi a preparare un po' di latte caldo, ma a quanto pare Serkan aveva altri piani, visto che non le permise neanche di alzarsi.

<<Colazione a letto per la mia dolce fata.>> Con tanto di rosa annessa.

<<Non preoccuparti, mia madre non si accorgerà che una delle sue rose manca all'appello e poi ogni "fata" che si rispetti deve essere sempre adornata di fiori meravigliosi.>> Le disse, aggiungendole un fiorellino di campo dietro l'orecchio.

<<Serkan, adorerei farmi coccolare così ogni giorno, ma tu dovresti essere già al lavoro a quest'ora e poi io pensavo di passare dalla zia, a fare un saluto.>> Il ragazzo, prevedendolo, si era già premunito di parlare con la signora Eifer e l'aveva rassicurata dicendole che la nipote era in "ottime mani". Inoltre, prima del risveglio della giovane, aveva chiamato in ufficio avvertendo che non ci sarebbero stati per un paio di giorni e che se ci fossero stati problemi, li avrebbe risolti da casa.

<<Certo che hai pensato proprio a tutto pur di tenermi tutta per te, eh?>> 

<<Ormai dovresti conoscermi, sai che quando voglio una cosa, riesco sempre a ottenerla in un modo o nell'altro.>> Rispose mentre, stava iniziando a lasciarle una scia di baci su tutto il corpo, scatenando l'imbarazzo di Eda. Non poteva far a meno di intenerirsi vedendo il pudore che dimostrava ogni volta la giovane.

<<Si suppone che dovrei riposare.>> Fece lei non troppo convinta.

<<Infatti non ti devi preoccupare di niente, lascia fare a me. In fondo è anche colpa mia se hai accumulato tanto stress ed è quindi giusto che vi ponga rimedio.>> Confessò lui con un'espressione alquanto sorniona. Dopo queste parole, la ragazza si lasciò coccolare dal "fare esperto" del futuro marito e un paio di giorni dopo, la ragazza era nuovamente una pila carica, pronta a fronteggiare il mondo intero, per la gioia soprattutto dei dipendenti, che potevano finalmente rilassarsi, dato che il "grande capo" era tornato al comando e con la sua Eda, nuovamente in forma al fianco, si sentiva anch'egli rinvigorito e carico di nuove idee. Fortunatamente, Eda era ritornata in forze perché oltre al lavoro e all'università, aveva anche un matrimonio da organizzare e una suocera da fronteggiare!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 20, 2021 ⏰

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