Fin da quando ero piccola la mia vita sembrava un gioco, dove praticamente l'unica perdere ero io. La mia felicità.
Inutile cercare scuse la nostra vita è questa non possiamo cambiarla fin dall'inizio è stata programmata in qualche modo e noi siamo il frutto del nostro destino anche se maggior parte delle volte non esiste il destino, ci sono scelte e conseguenze. Io in questo caso non avevo deciso, non è stata colpa del mio destino ne colpa di nessuno probabilmente. Ma mi sono ritrovata con un padre alcolista e una madre completamente assente, non per sua decisione. fin da piccola vedevo storie e scene che nessuno doveva vedere, io però le vedevo giorno dopo giorno e dovevo fare finta di nulla.
Vivere tra l'alcolismo di mio padre e il disamore di mia madre.
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Bella l'adolescenza eh?la cottarella, l'amore, il sesso,le amicizie,i baci,le serate a bere, le sigarette.
La mia era un adolescenza così.
Come da manuale.
Passati i 13 anni però, cominciarono i problemi di salute,le corse agli ospedali notte e giorno.
Tutto sembrò passare in secondo grado dato che volevo vivere come le altre ragazzine,grazie alla mano del mio fratello maggiore, Nicoló.
Nicoló era un bel ragazzo,alto,moro,occhi mori e sorriso da sballo ne facevamo una dopo l'altra..
.. Praticamente era l'unica cosa bella della mia vita.
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Era un giorno come gli altri,stavo a letto quando ad un certo punto sentii una fitta lancinante.
Provai ad alzarmi e non ci riuscii cosi rimasi a letto per un'altra mezz'ora.
Il dolore era perenne.
Profondamente perenne.
Così chiamai subito mia madre che mi portò al pronto soccorso.
Mi visitarono,dissero a mia madre i problemi che avevo e entrarono nella mia stanza per dirmi che molto probabilmente ci sarebbe stato bisogno di un intervento, questa volta però perché mi dovevano donare il rene.
Diamine. Questa non ci voleva.
Mi diedero altri medicinali.
Questi medicinali però mi facevano mettere su peso e io non volevo.
Così cominciai a non mangiare. E se mangiavo correvo al bagno a mettermi le dita in gola.
A volte la gola si infiammava a tal punto da non riuscire a parlare. Ma non ci facevo caso. O almeno non gli davo peso.
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Nel frattempo mi fidanzai con Federico.
Splendidi occhi verdi, capelli ricci chiari, alto,muscoloso. Dio. Era bellissimo.
Le sue labbra morbide morbide sulle mie.
A volte quando guardavamo la TV mi addormentavo e lui stava li,fisso a guardarmi. Non mi staccava lo sguardo un secondo. Così ci ritrovavamo sdraiati; io rannicchiata con il suo profumo vicino e lui con la mano sul mio bacino.
Passarono mesi. E tutto finì.
Io e i miei problemi diventammo un peso e lui giustamente se ne andò. E posso dire con fermezza e tristezza che,giuro,è stata la sconfitta,la perdita peggiore di tutta la mia vita. E tutt'ora lo amo.
***
Dopo un controllo i medici mi dissero che ero soggetta a tumore.
Mi crollò il mondo addosso.
Ma andai avanti facendo la pazza.
L'amica matta.
E li subentrò l'alcool, le sigarette.
Avevo perso ogni gioia.
Avevo perso Federico.
Avevo perso la fiducia in me.
Avevo bisogno di essere salvata.
E ancora dovevo capire cosa fosse il possesso della felicità.
~Jess
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Il possesso della felicità.
Short StoryLa felicità molte volte può essere semplicemente un gioco,delle volte invece può essere semplicemente irreale.