𝖮𝗇𝖾 𝖲𝗁𝗈𝗍 - 𝖡𝖳𝖲

hoseok - smut

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Quarto giorno di fila che sei in ritardo, spalanchi la porta arrivando nella grande sala col fiatone. Corri verso la tua scrivania di corsa prima che ti veda il capo fare l'ennesimo ritardo.

La sedia alta si gira da sola mostrando un Hoseok mentre beve il suo solito caffè.
Ti stava aspettando. Ora puoi dire anche addio alla promozione.
«Signorina Min la aspetto nel mio ufficio»
«Si signor Jung» fai un inchino e l'uomo si liquida con un cenno.
Poggiasti la borsa, sistemandoti la gonna e i capelli incamminandoti verso il suo ufficio.

Eri nervosa, ti avrebbe licenziato questa volta. Rigiravi gli anelli che avevi alle dita per smorzare la tensione.
Apristi la porta vedendo che oltre al tuo CEO ci fosse anche la sua segretaria, Miyon.
«Quante volte sei entrata in ritardo questa settimana?»
«Mi dispiace, ero in ritardo perchè-» vieni interrotta dal rumore del blocco di fogli che cadono a terra spargendosi sul pavimento.
Vedi subito Miyon chinarsi per raccglierli.

«Lascia che ti aiuti» esclami camminando verso la donna , chinandoti per raccogliere tutta quella carta. Hoseok notò come la tua gonna si alzò lasciando le mutandine in pizzo in bella vista.
Viaggiò con gli occhi su tutto il tuo corpo. Le tue curve perfettamente raccolte dalla camicia, le tue gambe piegate a terra e i tuoi capelli raccolti in uno chignon disordinato.

«Miyon puoi andare ci pensa y/n, ti chiamerò se ho bisogno d'altro» la segretaria uscì chinandosi e chiudendo la porta.

«Ora qual'è la tua scusa, sentiamo un po'...non ti è suonata la sveglia?» uscì dalla sua scrivania. Si appoggiò al mobile in legno vedendoti raccogliere gli ultimi fogli.
«O sei ti sei persa? Hai perso il bus?» andò verso di te. Si fermò dietro di te.
«...hai fatto nottata?» ti dice all'orecchio sistemando una ciocca ribelle dei tuoi capelli. Sì, sei andata con le tue amiche in discoteca, avete ballato e chi ubriacate chi brille.
«Chi tace acconsente» sogghigna. Sblocca il suo telefono mostrandoti una foto.
«Non vorremo che queste foto vadano in giro per il palazzo vero?» scuoti la testa in segno di negazione. Farai una brutta fine se quelle foto saranno dappertutto.

«Vai sulla scrivania e apri quelle gambe» con tono lussurioso.
«Non abbiamo tutto il giorno» disse facendoti affrettare. Ti siedi sulla scrivania e il ragazzo si mise tra le tue gambe.
«Mi farai morire se mi guardi ancora così y/n» ultima parola prima che ti baciasse e iniziasse a sbottonare la tua camicia.
Toglie tutti gli indumenti di intralcio entrando in te con due dita.
«Hai fatto festa eh?» iniziò a pompare torturando con il pollice il clitoride.
«SI~» urli cercando di tapparti la bocca per impedire di emettere alcun suono che arrivasse fuori dalla stanza.
L'altra sua mano ti afferrò il collo portandoti a guardarlo.
«Guadarmi, non vedo l'ora di vederti su quei tacchi domani» tirò leggermente i capelli facendo uscire dalla tua bocca dei lamenti di piacere.

I tuoi occhi cadono sul suo cavallo, dolorante e in evidenza nei pantaloni. Portasti una mano alla cerniera aprendola facendo cadere i suoi pantaloni a terra. Sorrise e abbassò i suoi boxer. La lunga asta gocciolante e dolorante venne fuori e si allineò alla tua entrata.

Entrò e uscì da te come se non avesse pietà. Ti tirò a sè per un bacio bagnato e scombussolato. Le tue gambe iniziarono a tremare mentre la tua vista si sfocò e venisti.
«C-cazzo» gemette quando sentì la tua entrata restringersi. Venì sulla tua coscia dopo un'ultima spinta di bacino grungnendo il tuo nome.
«Sei stata fantastica piccola» lasciò un bacio sulla tua tempia.

Apri il secondo cassetto del mobile e tiro fuori un fazzoletto pulendoti del suo sperma. Ti rimise le mutandine e la gonna.
Ti abbottona dolcemente baciandoti sulle labbra. Le tue gote diventarono rosse a tutto ciò. Eravate tutti e due scompigliati, capelli arruffati e camicie spiegate.

A/N
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