𝕍𝕀𝕀

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Cristina's POV

Jungkook si palesó con gli occhi semi chiusi, un codino sistemato alla rinfusa ed un pigiama sbottonato. Eppure era come se lo stessi osservando nudo.

Tese i pugni verso l'alto per stiracchiarsi le braccia indolenzite e fu lì che mi accorsi di cosa stesse indossando veramente sotto al pigiama. Una canotta trasparente opacizzava il suo torso scolpito, invece i capezzoli ben visibili sotto al velo scuro. Quando rilassó gli arti lungo i fianchi, i muscoli del petto tornarono al loro posto rigonfiandosi.

"Cri, chiudi la bocca." il consiglio sussurrato di Diletta riuscí a farmi riprendere.

Gettai rassegnata il cucchiaino nella tazzina vuota del caffè, il sorriso convinto di Jungkook significava che aveva capito di aver fatto centro. Ma non gli bastò. Si avvicinò al tavolo senza sedersi come per dire: "guardami, sono proprio qui."

Tentavo di parlare ordinando agli occhi di non voltarsi di lato, ma era tremendamente difficile. Soprattutto se intravedevo i suoi movimenti studiati in modo da far spostare il pigiama aperto di continuo.

Jimin si era appena sdoppiato ed entrato nel corpo del suo amico? Non era mai stato così provocatore come in quel momento, faticavo a riconoscere i suoi atteggiamenti. Si accomodò persino sul divano dopo, un piede nudo sul ginocchio e le mani sullo schienale mentre mi fissava da lontano con un sopracciglio alzato.

"Quando andiamo?" Domandai disperata a Namjoon.

"Dopo pranzo, se siete d'accordo."

"Dove andate?" Chiese Jungkook curioso.

"A quella mostra che non ti é mai interessata."

"Ah."

Allora il ragazzo Lasciò il divano e se ne andò in camera sua senza dire niente, Jimin fece lo stesso.

Taehyung dovette fare il taxista per tutti e non dispiacque nè a me nè a Diletta. L'edificio che ospitava la mostra non era molto grande, la facciata era moderna e minimalista. L'interno rispettò le aspettative: i corridoi vuoti raccoglievano diversi quadri dalle cornici semplici. Ma le vere opere d'arte, lì dentro, non erano appese. Camminavano davanti noi con cappello, mascherina e cappotto per nascondersi meglio. Nemmeno mi impegnati a leggere l'opuscolo del museo perché ero troppo presa dai due ragazzi.

I dipinti facevano solo da sfondo, esaltando i due protagonisti della scena. Uno immerso totalmente nell'ammirazione, l'altro sembrava cercare qualcosa in ogni opera con attenzione. Tanto che persino io e Diletta rimanemmo incantate su di lui perchè era troppo perfetto anche senza fare nulla.

"Vuoi...una foto?" chiese la mia amica a Taehyung, appunto, il quale si era voltato verso di noi con aria perplessa.

Le passò il suo cellulare ed alzò vicino al viso l'indice e il medio in una V, il suo segno inconfondibile. Non sbagliava mai un look, nemmeno per una semplice mostra come quella: i pantaloni larghi a quadri, il maglioncino morbido, un lungo cappotto color cammello ed una coppola che faticava a contenere tutti i ricci.

"Cristina-ssi?" mi sentii chiamare da Namjoon poco più avanti. "Puoi venire un momento?"

Aveva dato un suono un po' americano al mio nome che mi fece sorridere.

○ Let us light up the night ○ |p.jm&j.jk| CONCLUSA ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora