𝑰𝒍 𝑪𝒖𝒔𝒕𝒐𝒅𝒆 𝑫𝒊 𝑨𝒏𝒊𝒎𝒆

Il custode di anime

Era una storia vecchia, la protagonista di quelle dicerie che, in giro, gli abitanti bisbigliavano piano tra di loro: in una distesa d'acqua dolce di un piccolo paesino sul versante di una montagna scoscesa, Monty nuotava tra la gente del luogo, tranquillo e sotteso.

Era una creatura mitologica, sconosciuta agli occhi di tutti, nessuno poteva esser certo di cosa si nascondesse negli abissi di quel lago poiché neanche uno era tornato per raccontarlo.

Si narrava fossero tutti così intimoriti che delle sue vittime non ne lasciava neanche il ricordo; nessuno spargimento di sangue tra l'acqua verde, soltanto un urlo silenzioso di un un'anima schiacciata nel vuoto.

Gli abitanti del luogo non avevano il coraggio di entrare in acqua, dopo che Monty aveva fatto fuori un'altra persona; si raccontava fosse arrivata qui da lontano, soltanto per le dicerie che raccontavano: "una creatura degli abissi abitava in quelle fredde acque, nessuno osava avvicinarsi neanche".

Era Monty l'attrazione turistica che cercava, e se n'è andata che ancora tra le sue acque nuotava.

Alcuni abitanti tutt'ora ricordano i strani occhi verdi dell’ultima anima coraggiosa che fece compagnia a Monty, occhi che sembravano diamanti che brillavano come la luna riflessa nel lago di acqua color smeraldo.

Una bambina esile che da sola si accompagnava nella notte, era rischioso passeggiare nel vento tra le onde di quel riflesso, tuttavia si avventurò da sola in mezzo alla foresta che circondava il lago da cui era attratta.

Era arrivata fin qui, abbandonata a se stessa e accompagnata da alcune farfalle che le cominciarono a volare attorno quando stava giocando nel parchetto abbandonato del paese. Passava gli ultimi giorni che le rimanevano da sola, era una bambina silenziosa, strappata troppo presto dalla vita.

Sembrava così stanca che quasi una volta cadde in acqua, eppure non aveva gli occhi rossi dal sonno; soltanto la mente l'aveva portata in quel luogo sperduto.

Aveva perso quella felicità che caratterizza i bambini, l'ingenuità che li fa crescere felici.

Nessun pensiero invadeva la sua mente, occhi stanchi che non vedevano l'ora di chiudersi.

Monty sembrò non notarla subito, vedeva tanti volti nel giro di una giornata... erano sempre gli stessi ma lui li dimenticava sempre, eppure quella bambina aveva qualcosa che lo attirava, forse i suoi strani occhi verdi, per lui, non erano così strani.

La osservava da lontano, trepidante che facesse qualche mossa per attirarlo, ma non fece niente: si sdraiò sull'erba inerme.

Spuntò fuori dall'acqua, sbirciò con un occhio solo quale fosse l'intento della piccola creatura, ma non si mosse fino a tarda notte.

Monty aspettò impaziente un passo incerto della bambina, si svegliò completamente non appena la vide entrare in acqua; un piede alla volta l'acqua le accarezzava già le ginocchia, mentre la creatura attendeva  la compagnia di quell'essere dai grandi occhi verdi.

Ad ogni passo il suo corpo veniva percosso da brividi, ma Monty non sentiva né il caldo né il freddo, stava tranquillamente lì steso.

I vestiti dai colori tendenti al rosa pastello divennero fradici sopra il corpo della bambina, le labbra sottili cominciarono a tremare e il suo viso divenne pallido mentre gli occhi stanchi cercavano qualcosa dentro l'acqua. 

Portava un orsacchiotto con sé, un piccolo orso marroncino consumato dal tempo, con dei bottoncini al posto degli occhi e un piccolo sorriso sul muso, era piccolo tanto quanto lei e se lo teneva stretto tra le braccia.

Monty si avvicinò cautamente per studiare questa strana creatura avventurarsi nelle sue acque; non era la prima volta che qualcuno arrivava da lontano soltanto per vedere questa creatura mitologica, si diceva che accogliesse le anime perdute di persone stanche... non per caso venivano attirate in quel luogo sperduto alla ricerca del "Custode di anime", nome attribuito a Monty dagli abitanti del posto dopo aver visto mille anime entrare in quelle acque e non fare mai ritorno.