Capitolo 1

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Stavano per atterrare, finalmente di nuovo a Seoul dopo 2 anni,ed erano in volo da quasi 12 ore.

La sua mano continuava a grattare a massaggiare senza sosta la cicatrice dietro il collo, che in quel momento bruciava come il fuoco, dal continuo tormento che gli stava dando da quando, più di un'ora fa dallo schermo dell'aereo, aveva avvistato la silhouette delle coste e delle montagne del loro paese, e si stavano avvicinando km dopo km, minuto dopo minuto.

Una delle Hostess era appena passata a chieder loro di allacciare, le cinture.

Decisamente mai un volo, gli era sembrato così lungo.

Eta stato un vero e proprio tormento, perché l'istinto era quello di aprire la porta della cabina di volo e scaraventare fuori bordo pilota e co pilota,e prendere lui stesso il comando dell'aereo, per divorare quella distanza, da Seoul, il più velocemente possibile.

Forse il volo di andata gli aveva lasciato la stessa sensazione di insofferenza, ma se ora il suo cuore era pieno di rabbia e risentimento e non vedeva l'ora di mettere piede a terra per riprendere da dove aveva interrotto il discorso, a quel tempo mentre si allontanava da "lui", invece era pieno di sgomento e dolore.

Durante tutto il volo aveva ringhiato a chiunque avesse provato ad interagire con lui, Hostess comprese, e persino lo Steward che,appena saliti a bordo, gli aveva sorriso chiaramente colpito dalla sua bellezza e ci aveva spudoratamente provato, in ogni maniera, era stato brutalmente allontanato.

Eppure ,era indubbiamente un bellissimo Omega,ma, nonostante la sua avvenenza, era stato ogni volta ghiacciato dai suoi occhi freddi, anzi peggio, si era sentito trasparente, perchè sembrava che l'Alfa , ogni volta che posava lo sguardo su di lui, neppure lo vedesse.

Per non parlare di ogni qualvolta ,che si era avvicinato con una qualsiasi scusa.

Quando era arrivato per portargli una coperta o un cuscino in più ,senza che lui l'avesse chiesto, e gli aveva servito personalmente bibite e cibo, Jung-guk l'aveva malamente snobbato con occhiate feroci e gelide, senza provare il minimo dispiacere, nel vederlo poi allontanarsi ferito.

E ogni volta, puntualmente Namjoon, suo compagno di viaggio e amico da sempre ,si era sentito in dovere di scusarsi da parte sua ,per il suo comportamento maleducato.

D'altronde l' unico che non aveva mai battuto ciglio,davanti al carattere ombroso di Jung-guk in tutti questi ultimi anni, era proprio lui.

Perchè nonostante i suoi modi scorbutici e maleducati, continuava a sopportarlo e a supportarlo, anche perchè, oltre ad essere amici d'infanzia, legati da una profonda amicizia, Namjoon comprendeva bene il suo comportamento.

Erano tutti e due reduci da una forte delusioni d'amore, anche se a differenza sua, Namjoon continuava ad essere educato e civile con chiunque,incontrava o con cui interagiva, mentre Jung-guk sembrava mal sopportare ogni essere umano con cui entrava in contatto.

Era sempre immancabilmente,nervoso, arrabbiato,immusonito , e incattivito.

Eppure ne aveva di ben donde pure Namjoon a ben vedere.

Perchè pure lui era stato abbandonato da Jin il suo Omega, che per inciso era il miglior amico, di colui che aveva spezzato il cuore a Jung-guk , il bellissimo Omega,Park Jimin.

Il motivo della causa del loro allontanamento era da imputarsi solo ed esclusivamente al forte legame che legava, tra loro i due Omega.

Jimin aveva lasciato Jung-guk, perché non aveva voluto seguirlo in America, proprio per rimanere a Seoul accanto a Jin,senza però volergli dargli una reale spiegazione, se non dirgli che era il suo miglior amico e aveva bisogno di lui.

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