Saturday night (c.1)

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Dovevo sbrigarmi, stava arrivando Leila e io non ero assolutamente pronta.

Così decido di aprire l'armadio e sbirciare un po', e logicamente si forma la solita domanda "Cosa devo mettermi?" iniziai a cacciare vari vestiti, da i più corti ai più lunghi, da i più scuri ai più chiari e dai più semplici ai più complessi. Dopo aver quasi lanciato tutti i vestiti sul letto, mi decido. Presi uno ne lungo e ne corto,una via di mezzo color celeste pastello con una scollatura alla schiena abbastanza evidente. Poi presi un paio di scarpe col tacco anch'esse celesti. "Ok." sospirai... "passiamo al trucco." Decisi di mettere solo l'eyeliner,logicamente il mascara e poi il rossetto rosso,i capelli li lasciai sciolti.

Il campanello suonò e dopo essermi messa il giubotto corsi ad aprire Leila.

"Eccoti!" esclamò

Mi guardò dalla testa ai piedi per poi guardarmi e dirmi "Sei bellissima." Dopo aver ricambiato il complimento ed averla ringraziata,ci precipitammo in auto.

Cantammo per tutto il tragitto varie canzoni, Maroon 5, Taylor Swift, Justin Timberlake, Rihanna...

Scendemmo dall'auto, riuscivamo già a sentire la musica che aveva già impadronito il mio cervello

"Entriamo." la voce di Leila uscì in un sussurro con un pizzico di eccitazione "Muoviamoci."

L'afferrai e ci diriggemmo al locale ed entrammo. Un sacco di ragazzi e ragazze si muovevano a ritmo della musica e non vedevo l'ora di ballare anch'io. Trascinai Leila e iniziammo a ballare dimenticandoci di tutto e tutti.

Passammo un'ora a strusciarci addosso a ragazzi sconosciuti, a pensarci mi viene da ridere.

"Vado a prendere da bere, vuoi qualcosa?" urlò a causa della musica alta "Si!" le risposi urlando anch'io. Dopo aver aspettato vari minuti la intravidi da lontano con due bicchieri abbastanza pieni di vodka a lemon. Iniziammo a bere,a ballare... bevevamo e ballavamo, ci stavamo sfrenando un sacco.

Dopo vari bicchieri di vodka iniziai a sentirmi male, corsi in bagno spingendo i vari ragazzi. Finalmente mi ritrovo in bagno mi affacciai al wc iniziando a vomitare pesantemente, pregavo mentalmente nonostante fossi sbronza che non entrasse nessuno ma invece...

Sentii dei passi,qualcuno si stava avvicinando, vedevo sfocato e stavo ancora vomitando. La porta si spalancò facendomi vedere una sagoma maschile,le parolacce in mente partirono ma che cazzo ci fa un ragazzo nel bagno delle ragazze?

Si avvicinò a me, vomitavo ancora si ok, può sembrare un film comico ma avevo mangiato e bevuto tantissimo.

Noto che mi prese i capelli portandomeli all'indietro e aveva la mano che mi teneva la fronte. Dopo aver smesso di vomitare vidii nero,tutto nero. Ero svenuta.

**

Aprii gli occhi,mi ritrovai in braccio ad un ragazzo,non ricordavo niente "Chi sei..?" sussurrai "Leila dov'è?" mi alzai di scatto,iniziai a preoccuparmi. La discoteca era vuota ero rimasta sola con lui "Ieri ti ho sentita,stavi vomitado e avevo deciso di venire ad ehm.." si fermò lasciandomi incuriosita e stupita "ad aiutarti." finì finalmente la frase.

Mi alzai ignorandolo "Dove vai?" si alzò avvicinandosi "A casa,dove se no." ero incazzata nera,Leila poteva anche avvisarmi,iniziai a farmi mille domande mi sentii persa "Se vuoi ti accompagno."

"Ma chi cazzo ti conosce." mi avviai verso l'uscita del locale uscendo. Ero persa, la macchina l'aveva Leila e mi guardai intorno "E ora come torno a casa.." intravidi di nuovo il ragazzo sorridendomi "Ti accompagno a casa? ho la macchina qui vicino." Mi arresi e mi avvicinai. Entrammo in macchina, non mi era mai capitato di trovarmi in questa situazione... poi iniziai a pensare la sera prima, al vomito.. che figura di merda

"Dov'è che abiti?" mi chiese

gli indicai la strada e dopo vari minuti arrivammo "Grazie." lo guardai e solo all'ora notai il suo viso, i suoi occhi marroni, le sue labbra, rimasi diciamo incantata. "Prego." mi sorrise mostrandomi i suoi denti e li,notai il suo splendido sorriso lasciandomi senza fiato.

Scesi avvicinandomi al portone di casa, poi sentii una voce maschile familiare "Ehi aspetta!" mi girai di scatto "Dimmi." lo guardai "Com'è che ti chiami?" mi domandò

"Grace,piacere."

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