"Grace,piacere." gli sorrisi aspettando una sua risposta "Piacere Jo." ricambiò il suo splendido sorriso. Rimasi immobile,aspettando facesse qualcosa. "Allora io vado,piacere." Salutai anch'io il ragazzo, girandomi e avvicinandomi al portone di casa. Entrata, la prima cosa che mi venne in mente era quella di togliere le scarpe "Siete così belle e così dannatamente dolorose" mormorai lamentandomi per il dolore ai piedi. Poi tolsi il vestito entrando nella vasca lasciando che il mio corpo si bagnasse,rimasi li' dentro per quasi un ora e poi decisi di uscire. Misi il pigiama e mi venne in mente Leila,mia cara Leila. Decisi di chiamarla "Pronto?" mi parve stanca
"Leila sono Grace.."
"Grace..."
"dormivi?" le domandai "Si,ieri abbiam fatto tardi." "Approposito..."aggiunse,"dov'eri finita?" domandò "Son stata tutto il tempo in bagno a vomitare." "Oddio." esclamò "Eh,non ti sei proprio fatta vedere,non ti sei proprio preoccupata." ribattei "Scusa,ero ubriachissima." prese una pausa e poi iniziò a parlare di nuovo "Ma a che ora sei tornata a casa?" "Ora." risi "Ora?" si stupì "Eh...sta mattina mi son trovata in braccio ad un ragazzo che gentilmente mi ha accompagnata a casa." "Ah dimenticavo... mi ha tenuto anche i capelli quando ho vomitato" aggiunsi "Dolce..." rise "Si." "Vieni a casa mia? così magari parliamo ancora e tu mi spieghi meglio"
"dammi cinque minuti,il tempo che mi vesto."
Attaccai e iniziai a vestirmi, una semplice maglia e un semplice jeans. Alzai i capelli in una coda e misi le mie amate nike. Uscii e mi incamminai a casa di Leila. Arrivata, bussai la porta "Grace." aprì la porta mostrandosi,aveva le occhiaie sotto gli occhi e i suoi capelli biondi spettinati "Messa bene" risi entrando in casa. Ci sedemmo entrambe sul suo divano "I tuoi?" domandai "Non ci sono,tornano domani." Annui "Allora...mi racconti?" "Cosa c'è da raccontare..." "Dimmi quel che successo" Le spiegai di nuovo tutto e si sorprese molto per il ragazzo "Che carino,la prima volta che ti ha chiesto se poteva accompagnarti,potevi anche essere più gentile." "Senti,non mi ricordavo niente della sera prima." Era vero, non ricordavo che la sera prima mi aveva ""aiutata"",credevo fosse il solito lecchino morto di figa,ma invece. "Poi quando mi ha portata a casa ha voluto sapere il mio nome.." Sorrise maliziosamente "Il suo qual'è?" "Jo." Poi ha voluto sapere com'era, e così gliel'ho descritto "Mi sembra carino..." "Non ti montare la testa Leila,non lo conosco e non ci conosceremo. E' stato un semplice incontro che mi ha aiutato a tornare a casa." Cambiammo discorso e iniziammo a parlare di varie cose. La giornata la passai insieme a lei e decisi di tornare a casa "Grace,vuoi che ti accompagni?è buio" "Tranquilla." Ci salutammo e io mi incamminai per tornare a casa. Tornata a casa,mi infilai il pigiama e andai a dormire,ero stanchissima.
I raggi del sole mi svegliarono,erano le 11:30 di mattina e decisi di alzarmi dal letto. Feci colazione e la sensazione di vuoto si fece sentire,ancora una volta. Vivevo a casa con mia cugina perchè i miei son morti circa due anni fa. Ci sto ancora male, mia cugina non è mai a casa,è sempre dal fidanzato e si preoccupa troppo poco. Mi feci forza ma le lacrime scesero lo stesso,ero stanca di questa vita. Mi asciugai le lacrime con il palmo della mano, mi feci forza e mi alzai precipitandomi in bagno. Lavai la faccia e mi vestii. Misi un leggins e una semplicissima maglietta rossa. E andai nella mia stanzetta buttandomi nuovamente sul letto. Poi il cellulare si illuminò facendo partire la canzone dei Maroon 5,sugar. "Pronto,Julia" risposi a mia cugina "Come va?" "Bene." "Sicura?" "Si." "Arriverò tra un po,quindi non uscire di casa perchè non ho le chiavi." "Vabbene." attaccai e la troppa noia mi fece entrare nel famoso sito 'facebook' notando una richiesta d'amicizia apro e vedo "Jo Roem ti ha inviato una richiesta d'amicizia" "Cavolo" esclamai.. "Mi sa che è lui."