capitolo uno

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Sono davanti alla finestra di camera mia ad aspettare un'altra lettera dello sconosciuto o sconosciuta con cui parlo da ieri, intanto che aspetto scrivo una lettera.

-Ciao, lo so che la prima lettera era un pò scontata, prima che ti dicessi chi sono e come sono, sono Samantha, e basta non ti dico nient'altro perché so già che non mi accetteresti per quello che sono,mi vergogno dirti come sono quindi preferirei non dirti nient'altro.
-Samantha.-
Uscì immediatamente da camera mia per poi attraversare il lungo corridoio che è dentro casa di mio nonno, scienza le lunghissime scale e vado a cercare l'cercare l'uscita daro che devo ancora ambientali, trovo mia mamma, papà, il nonno el a nonna seduti a parla in questo grazioso tavolino
<ciao nonna ciao papà ciao nonno, ciao mamma>dissi mentre stavo correndo accanto a loro
<ciao tesoro>disse mia madre. Appena arrivo al cancellomi viene in mente che non l'ho indirizzata all'indirizzo del ragazzo o ragazza. Andai dai miei genitori e dai miei nonni che stavano discutendo su un affare di lavoro
<mamma, hai una penna? >
<no tesoro, perché a cosa ti serve? >Chiese curiosa la mamma
<è una cosa importante>dissi io
<oh... Ok>disse mamma
<guarda ce l'ho io una penna>disse mio nonno
<mamma me la passi? >
<oh si tesoro>disse passando mela
<grazie>dissi con un grande sorriso
<cosa stai scrivendo tesoro? >chiese papà
<è una cosa... Privata?>dissi incerta
<Si privata, è una cosa privata>ridissi.misi l'indirizzo e... Voilà. Ricorsi di nuovo e sta volta ho il fiatone. Misi la letterad dentro la posta e me ner itornai a camera mia mi Rimini in quella finestra finestra pensare a cosa scriverà e quando arriverà quel postino pronto a darmi la lettera allegramente, già che penso. Sentì un tumore di unaacchina, abbassati lo sguardo e vidi che è il postino li che mi saluta da laggiù con la mano
<BUONGIORNO MARCO! >urlai da lassù
<BUONGIORNO SAMANTHA, DEVI SCENDERE PERCHÉ HO QUALCOSA PER TE! >urla da laggiù.Riandai giu sempre correndo, attraversa il corridoio, le scale, l'uscita, i miei nonni e i miei genitori per poi aprire il cancello
<tieni>disse Marco il postino tendendomi la lettera
<la ringrazio moooolto molto molto>dissi io entusiasta
<ah e questi dalli ai tuoi>disse dandomi altre treettere
<ok, arrivederci Marco>
<arrivederci Samantha>
<NO ASPETTA! >dissi fermanfolo. Tiro fuori la lettera che era dentro la cassetta e dissi
<puoi portare questa? >
<certo>disse. All'improvviso sentì una mano sulla spalla, alzati lo sguardo e vidi mia nonna
<allora tesoro, cosa ti ha dato oggi il postino? >
<mi ha dato delle lettere>
<oh e questa dev'essere tua>
<si nonna>
<posso sapere chi te la manda? >
<beh... Per adesso lo tengo segreto ma.... Un giorno te lo dirò nonna>mi fece un sorriso
<tieni>dissi dandoli le tre lettere
<ciao nonna! >dissi per poi correre di nuovo, atraverso il tavolo dei miei e dei miei nonni, stavo per proseguire a correre ma papà mi ferma
<posso sapere cos'è quellaettera? >
<è una cosa privata papà>
<giusto e noi dobbiamo rispettare la sua privacy>disse mia nonna arrivando quasi correndo
<ok>dice lasciandomi proseguire la mia corsa. Attraversa le scale e il corridoio infinito per poi arrivare finalmente in camera mia, mi misi la lettera sulla scrivania e mi sedetti, chiusi gli occhi e presi la lettera e iniziai a togliere la carta, la presi e aprì gli occhi per leggere
-ciao non so ancora chi tu sia ma... Mi farebbe bene fare amicizia con te. Mi chiamo Erik.
-Erik.-
Aspetta... Tutto qui?.sentì bussare
<avanti>
<tesoro...>mi girai e vidi mia madre
<si? >
<vuoi fare colazione? >
<arrivo>mamma se ne andò e io rimasi li a fissare laettera un po triste ma poi mi viene in mente che... A lui deve ancora arrivare'altra lettera quindi devo solo aspettare. Feci un respiro e dissi
<ok>.atraversai il corridoio e le scale camminando perché non avevo più energie. Mi sedetti a tavola accanto a mia nonna e mia madre
<come mai sta mattina eri allegra? >chiese mio nonno
<non lo so ero... Allegra>dissi fredda
<e perché nn lo sei più? >
<non lo so nonno, è una cosa naturale per me essere allegra e triste allo stesso tempo>dissi sempre fredda. Mentre stavo mangiando il mio purè di patate sentì il campanello suonare
<vado io>dissi
<no di sicuro sarà solo la vicina, vado io>disse fermandomi
<okok>dissi con ancora il cibo in bocca. Mi risiedono e continuo a mangiare il mio purè di patate

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