Il party

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pov Alexis
“questa sera ci sarà una festa” iniziò Alycia
“e quindi”
“tu verrai con me”
“col cazzo non intendo farti da babysitter anche stasera”
“senti non mi rompere i coglioni intanto sai che vinco sempre io, comunque non mi farei da babysitter devi solo evitare che uccida qualcuno davanti a tutti, è un compito semplice”
“se per semplice intendi farmi rompere l’osso del collo per niente come la scorsa volta, penso che dovresti andar a cercare il significato sul dizionario”
“dai prometto che non ti romperò il collo sta volta” mi imploro con la sua solita faccia
“ok ma non dobbiamo farci notare troppo, e bevi qualcosa prima di andare”
“perché dovrei farlo se lo spuntino lo posso fare direttamente la” e se ne andò
pov alycia
salii in macchina dove già alexis mi stava aspettando da più di 15 minuti
“mi avevi detto che scendevi subito” disse lei
“infatti eccomi qua, andiamo che siamo già in ritardo per colpa tua”
“ma se...”
“dobbiamo andare a Beacon Hills, è a circa 30 minuti da qui, quindi vedi di muoverti ad accendere sta cazzo di macchina, se no vado a piedi che ci metto di meno”
“abbiamo detto di non dare nell’occhio quindi niente super velocità per stasera”
“l’hai detto solo tu” sussurrai ma ero certa che lei lo avesse sentito
pov Alexis
la casa era molto grande e già da fuori si sentiva la musica e le urla della gente.
entrammo dentro e subito Alycia andò a prendersi da bere mentre io mi sedetti su una poltrona lontana dal resto della gente.
Restai li ferma per più di un’ora forse bevendo ogni tanto un sorso di barbon che mi ero fatta portare, non ero andata a quella festa per divertirmi come invece faceva sempre mia sorella che in questo momento stava ballando circondata da tre ragazzi. non ero più la ragazza 17enne che pensava solo a divertirsi e ad infrangere le regole, ne era passato di tempo ma ad Alycia sembra che non le interessi proprio.
“non ti diverti?” mi chiese un ragazzo che non mi ero accorta neanche si fosse seduto vicino a me. era un ragazzo non troppo alto, con i capelli tendenti al biondo e gli occhi azzurri.
“non sono tipo da feste” dissi io, non avevo voglia di parlare con qualcuno ma penso di essere troppo gentile per dirglielo in faccia cosa che invece mia sorella avrebbe fatto subito.
“e allora perché ci sei venuta?”
“devo tenere d’occhio mia sorella” e la indicai
“ah la ragazza che si sta strusciando contro il mio amico Theo”
“esattamente lei” ci mettemmo a ridere
“piacere mi chiamo Liam” e tese la mano nella mia direzione
“Alexis, piacere” dissi stringendola
“non sei di queste parti vero? perché non ti ho mai visto qui”
“no, è la prima volta che vengo qui, com’è la città?”
“ehm diciamo che non ti annoi” disse mentre io lo guardai confusa, ma non ci feci troppo caso. continuammo a parlare per altri 10 minuti quando ad un tratto si fece più teso e si giro a guardare la finestra dietro di noi.
“tutto bene?” chiesi
il suo respiro diventò più veloce e affannato ma non mi diede una risposta. Così guardai nella direzione in cui stava continuando a guardare lui ma non vidi niente tranne la luna piena alta in cielo.
“Liam vieni con me” disse un ragazzo alto e moro che si avvicinò a lui portandolo un po’ più distante, lontano da altre persone.
spostai i capelli dietro l’orecchio e mi concentrai per sentirli.
“Scott ho perso il controllo” disse Liam
“ripeti la frase Liam, ripetila” disse Scott fissandolo negli occhi.
“il sole, la luna, la....” fu interrotta da un suono frastornante, mi guardai attorno e vidi che una ragazza aveva fatto cadere un bicchiere che si era frantumato in mille pezzi. tornai a guardare la pista da ballo ma mi alzai di colpo quando mi sono accorta che Alycia era come sparita.

Pov Alycia
“dai seguimi” dissi ad un ragazzo alto e muscoloso di cui non ricordavo nemmeno il nome e che forse conoscevo da appena 3 minuti.
mi spinse contro un albero nel bosco dietro casa della festa e iniziò a limonarmi.
non riuscivo più a trattenermi, invertii le posizioni spingendo lui contro quello stesso albero e iniziai a dargli dei baci sul collo.
Dopo qualche secondo lo morsi, ma mentre assaporavo il mio spuntino non sapendo neppure se sarei riuscita a fermarmi, sentii un dolore sulla spalla. mi allontanai da lui e vidi i suoi occhi che erano diventati di un rosso acceso, mi guardai la spalla e vidi un morso. non feci tempo a dire nulla che qualcuno iniziò a sparare da in mezzo agli alberi. corsi al riparo dietro ad un albero ma vidi il ragazzo che poco fa stavo baciando tirare fuori degli artigli e ruggire correndogli contro, iniziando a combattere contro uno di quelli che stavano sparando.

le sorelle Salvatore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora