".. to somewhere in the back of my mind, It will remain there 'til i wish to retrieve it."
"..da qualche parte dietro la mia mente, rimarrà lì finché non desidero recuperarlo."
Quante volte vi è capitato di avere dei flashback durante la giornata? Stavo seduto sulla mia poltrona a leggere un vecchio libro di Gogol' e di fronte ho la finestra di casa mia dove si sta manifestando una giornata di pioggia, abbastanza grigia per i miei gusti, ora io non so chi di voi abbia mai letto Gogol' ma trovo interessante la storia "Il cappotto" uno dei suoi migliori lavori, a parere mio naturalmente, questo uomo che si ritrova ad essere trattato come uno straccio dalla società di quel tempo in Russia fino a quando non decide di comprarsi un capotto e di ottenere quello momento di felicità e di rispetto da parte di tutti.. solo per un cappotto. Mi ha ricordato parecchio la mia infanzia, ora non vi racconterò come ero felice con la mia famiglia dato che sono rimasto orfano di entrambi i genitori all'età di cinque anni e mi sono ritrovato a passare il resto della mia infanzia senza l'affetto e la calorosità da parte dei miei genitori, non avendo un ricordo abbastanza lucido di loro, penso che la mia storia nacque proprio in quell'orfanotrofio infondo sulla settima strada, vicino al cimitero comunale.. buffa coincidenza vero? i bambini a quell'epoca (e immagino anche ora) raccontavano storie di fantasmi, di streghe che portavano via i bambini e se li mangiavo per poi nascondere le loro piccole ossa nelle lapidi del cimitero, ero un bambino anch'io e come tutti bambini di quell'età ci credevo tantissimo e mi affascinava non l'idea di una strega o di scheletri danzanti come quelli che vedevo da piccolo in televisione, ma bensì di un fantasma. Ho sempre sognato di rivedere i miei genitori in quanto anche loro, ormai, non essendoci più, potevano rientrare benissimo nella categoria di fantasmi e spiriti che ritorna nel mondo dei vivi, forse per un bambino era qualcosa di macabro e di spaventoso, ma io avevo questo desiderio di rivederli anche sotto forma di fantasma, volevo tantissimo che mi raccontassero della loro vita, prima di morire naturalmente, di come si erano conosciuti e incoronato il loro sogno d'amore e di come si stava lassù in cielo.
Ora come dicevo prima, stando in un orfanotrofio di solito non si rammentano dei buoni ricordi, vuoi o non vuoi è una questione di soggettività, da una parte i dirigenti e i responsabili che possono dimostrarsi duri, severi, corrotti o ancora peggio violenti di fronte ai bambini oppure la cattiveria che possa aggirare in essi rappresenta un punto fondamentale della supremazia del bambino stesso, ora non neghiamo l'evidenza, ma trovo che la figura del bambino viene spesso collocata come una figura innocente, tuttavia vorrei smentire una volta e per tutte tale dicerie poiché anche un bambino ha la facoltà e la capacità di dominare sugli altri o addirittura atteggiarsi in una maniera assai prepotente dinanzi agli altri, per elevarsi e comandare chiunque stia in basso, quindi.. quando io stesso affermo che anche io bambini possono essere cattivi e violenti, non è una diffamazione, anzi sulla mia stessa pelle mi sono ritrovato spesso a dover essere pestato a sangue o derubato dei miei beni preziosi, che in un bambino potevano essere le merendine, la coperta per il freddo o un giocattolo, e diffamato pesantemente, il bullismo vive su di loro poiché osservano non la televisione, non il libro e neanche il videogioco (anche se a quei tempi non esistevano tutto ciò) ma bensì la figura dominante e austera che si ha di fronte.
Per mia fortuna tuttavia passai una meravigliosa infanzia dentro l'orfanotrofio anche grazie al supporto e all'amore della Suora Michela. La suora Michela, nome completo di Michela Maria Maddalena Marinetti era nata il 11 Marzo del 1930 e aveva dedicato la sua vita alla condivisione dell'amore, all'altruismo e soprattutto all'educazione, gestiva insieme alle altre sorelle, questo orfanotrofio che si trova infondo sulla settima strada vicina al cimitero comunale, era un anziana signora generosa ma molto autoritaria, tuttavia aldilà di questo aspetto che per qualcuno poteva rappresentare una minaccia o addirittura una maschera per nascondere la sua vera identità ovvero quella di mostro terrificante, in realtà rivelava essere la persona più buona e caritatevole che io abbia mai conosciuto in tutta la mai vita, da lì mi affezionai subito alla suora poiché fu lei stessa a prendersi cura di me di quando ero piccolo. Lei era meravigliosa e gentile nei miei confronti, amavo studiare le scritture in sua presenza e ogni giorno mi faceva conoscere nuove argomenti di cui potevamo trattare, ora chi dice che le suore spesso sono strettamente legate e chiuse dal mondo liturgico e quindi rifiutano categoricamente qualsiasi argomento non avesse a che fare con la religione, in realtà lei fu proprio l'eccezione a questa diceria, poiché amava la storia, la geografia, la musica, i racconti e i romanzi, mi leggeva spesso qualche fiaba dei fratelli Grimm oppure mi raccontava aneddoti del suo passato come per esempio all'età di 14 anni prese servizio a livello di supporto ai partigiani durante la seconda guerra mondiale e che anni dopo quello che aveva imparato sul campo lo avrebbe aiutata ad affrontare gli studi di medicina per poi abbandonare lo studio e dedicarsi alla chiesa e al vangelo, insegnando la parola di Dio in una maniera così impeccabile e meravigliosa che nessuno riusciva a distogliere l'ascolto quando parlava lei. Ora lo so che mi sto divulgando molto sulla descrizione di quella che era questa persona, ma non potete darmi torto sul fatto che lei stessa fu come una figura genitoriale per me, non avendo più i genitori mi sentivo al sicuro quando lei era presente, lei stessa mi proteggeva dai tipici bulletti che erano sempre presenti ad attaccarmi e farmi del male, io ero piccolo e gracile ma con la presenza di Suor Michela, mi sentivo forte e coraggioso ma soprattutto al sicuro.
Una cosa che non ho mai detto a nessuno e che oggi desidero rivelare a voi miei cari lettori è la mia più grande paura: Parlo della mia ceraunofobia ovvero la paura dei lampi e dei tuoni; Infatti durante quelle notti che passavo a mettere la testa sotto il cuscino c'era lei a sorvegliarmi, lei mi proteggeva da quelle pericolose fauci di tigri della notte, che io con il senno che avevo da bambino chiamavo. Non riuscirò mai a dimenticarmi di lei e di tutto quello che abbiamo passato. Passarono gli anni anche per me, quando raggiunsi la maggior età, la sorella Michela, anche se non nego assolutamente di averla chiamata più di una volta Mamma Michela, stava combattendo ad una terribile malattia, io ero grande e non potevo più rimanere all'orfanotrofio neanche se lo volessi veramente, tuttavia con lacrime sul viso promisi a lei che sarei andato a trovarla più spesso una volta trovato un luogo dove alloggiare e sistemarmi e lei mi promise che mi avrebbe protetto anche quando sarebbe salita lassù in cielo, Io presi le sue parole commoventi come una preghiera e chissà magari, fantasticando come un bambino che ero un tempo, anche lei sarebbe diventata un fantasma come i miei genitori. Dopo soli tre giorni dalla mia partenza, la suora si spense, sebbene la sua malattia, qualcosa di incurabile e doloroso la tormentava da anni, non riusciva a modificare quel suo dolce sorriso che aveva sul volto. Fu sepolta nel cimitero dietro l'orfanotrofio, e si conserva ancora il suo dolce ricordo attraverso le mura di quel luogo, infatti per quanto mi piaceva fantasticare in quel posto, non era l'edificio in sé e tutto quello che c'era dentro che lo rendevano magico e straordinario.. era la sua presenza a rendere tutto così bello, infatti dopo la sua morte all'improvviso l'edificio divenne più spento e più triste e i bei tempi che furono una volta andarono perduti per sempre.
Ormai sono passati dieci anni da quel giorno, mi sono fatto una vita, ho sposato una bellissima moglie e tra 5 mesi sarei diventato padre per la prima volta, tuttavia anche se nascosti nei meandri della mia mente, ho ancora il ricordo di suora Michela e di tutti i bei momenti trascorsi con lei, sebbene una parte di me non ci fosse più fisicamente, sapevo che i suoi ricordi rimanevano dentro il mio cuore e la mia mente e sebbene passarono anni da ciò mantenni la promessa che feci e andai a visitare l'orfanotrofio una volta a settimana, anche per vedere se avessero bisogno di una mano a gestire o cucinare qualcosa, Mi aveva cresciuto bene e sono diventato un professore che insegnava Storia dell'arte in un liceo dall'altra parte della città dove abitavo io e a volte mi capitava di rimanere solo a casa poiché mia moglie andava a trovare i suoi genitori che si trovavano in un altra città alla nostra e passavo quindi le notti solo in quella grande e maestosa casa che avevo preso per la mia nuova famiglia.. Eppure molte cose sono rimaste impresse nella mia mente, soprattutto la mia ceraunofobia, avevo ancora terrore dei tuoni sebbene ormai ero un adulto, tuttavia durante quelle notti che trascorrevo da solo, dalla finestra di casa mia sentivo una presenza.. la presenza di qualcuno aldilà della finestra che mi osservava, non feci mai caso a ciò ma ho come l'impressione che qualcuno mi guardasse fuori dalla finestra e mi.. sorvegliasse.. Sarà forse la mia immaginazione? Chissà anche per questa notte ci sarà temporale.. magari riuscirò a capire se è una mia suggestione o meno, anche se dalla mia ultima impressione, penso proprio che fosse una presenza calorosa ad osservarmi.
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Another kind of Madness / No Rumors only Music
Horror25 Racconti, 25 Illustrazioni Queste storie spaziano dall'horror al thriller fino ad arrivare ai picchi drammatici e psicologici. Quello che leggerete sarà l'ennesima follia e disperazione di uno scrittore e i suoi fantasmi. Non c'è un vero e propr...