La malattia

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" non ti arrendere mai.
Di solito è l'unica chiave del mazzo quella che apre la porta " dice William Shakespeare...
Lo spero...
Spero con tutto il cuore di trovare quella maledetta chiave, e voi vi chiederete il perché .
Mi chiamo Marianna, ho compiuto da poco diciotto anni, e tutti penseranno - che bello - o mi chiederebbero - non sei contenta? - .
Ma chi non conosce la mia storia non sa nulla di me .
Tutti abbiamo storie da raccontare, ma la mia è lunga e travagliata.

Iniziò tutto quando avevo 15 anni , da lì in poi la mia vita non fu più la stessa

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Iniziò tutto quando avevo 15 anni , da lì in poi la mia vita non fu più la stessa.
Ero piena di compiti per la scuola, mi ero montata la testa dicendomi che dovevo essere perfetta.
Mi ricordo ancora il primo giorno in cui iniziò questo maledetto inferno, un giorno che scaturì in me qualcosa di estremamente negativo .
Non mangiai .
Non mangiai per i troppi compiti, per lo stress , per il mio maledetto perfezionismo in tutto .
Da lì iniziò il tutto : all'inizio mangiavo una mozzarella al giorno e da lì a due mesi non mangiavo più nulla ...e non bevevo.
La mia media a scuola era salita ma il peso continuava a scendere , e se mangiavo qualcosa in più la mia mente non lo concepiva e andavo in bagno .
Tutti mi dicevano e mi facevano capire quanto fossi magra ma io non mi vedevo , mi ritenevo grassa.
Prima andai da una psicologa e successivamente in un centro per disturbi del comportamento alimentare.
Mi ricordo ancora il giorno in cui andai, mi sembrava inutile fino al punto in cui mi hanno pesata .
Pesavo 44 kg.
Poco dopo compii 16 anni e la mia festa fu un vero disastro , per me per lo meno perché mangiavo poco ero triste e di conseguenza anche i miei genitori , pur facendosi vedere felici , dentro di loro erano afflitto da un dolore incontrollabile in particolare mamma tanto che piangeva tutto il giorno.
Tutti si sentivano impotenti perché non potevano farci nulla .
Così il 6 dicembre mi diagnosticarono una malattia : L anoressia nervosa.
Mia sorella ancora piccolina mi chiedeva sempre - mari perché non mangi? -
Con aria sempre pensierosa ma nello stesso tempo impaurita perché stavo diventando uno scheletro vivente .
Perfino mia cuginetta di 3 anni me lo chiedeva, ed io ci stavo veramente male , ma il mio intento era ormai quello di dimagrire.
Il Natale lo passai con la mia famiglia e fu un vero disastro per tutti.
Avevo promesso a mia nonna di assaggiare almeno un raviolo , ma in quel momento non c'è la feci , e mio padre preso da una crisi nervosa e da un impotenza così grande ,mi sbraitò contro tanto che mi rinchiusi nel bagno .
L'ambiente si raffreddò ed io mi sentivo la colpevole .
Mia madre venne da me e mi tranquillizzò e mio padre si scusò ma io lo capii , capii che loro reagivano così perché si sentivano impotenti .
Non esisteva cura alla mia malattia ma solo volontà .
Il resto del giorno dormii e lo passati con la mia famiglia senza toccare nulla se non un goccio d'acqua .

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