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Caro Diario,

sono persa. Tutte le emozioni più brutte soggiornano dentro di me da un mese a questa parte. Mi manca l'aria e non so che fare. Davvero, non so cosa mi prende. Mi sento come la pioggia: la si può prevedere, ma non si sa mai quanto potente sarà, se sarà di passaggio e verrà subito assorbita dell'asfalto oppure se farà grossi danni.

Il punto è che nemmeno io so a che nuvola appartengo, a quale corrente faccio parte. Sono trasportata dal vento, un vento forte ed impetuoso che mi sbatte da un muro all'altro e non so più chi sono. Sono ancora più imprevedibile del solito, potrei scoppiare a piangere dopo aver riso a crepapelle senza nessun motivo.

Sorrido, cioè, faccio vedere i denti ma i miei occhi sono opachi e guardano la strada. Rido, ma ho una risata sterile, tanto spavalda quando finta. Non ascolto musica, nemmeno quella triste: c'è solo il rumore ridondante del silenzio. Mi guardo allo specchio e non vedo niente, non provo nulla ..nemmeno rancore per quella figura che non voglio essere ma che sono.

La mia macchina fotografica è nella sua custodia da troppo tempo, la matita chiusa nell'astuccio, i libri appoggiati sul comodino. Non piango, non urlo, non parlo. La verità è che non faccio niente e se continuo così diventerò a breve un soprammobile soffocato dalla polvere. Non mi piace questa Lia, non mi piace per niente...i miei pensieri non si concretizzano con la fotografia, rimangono astratti e poi se ne vanno, dimenticati. Sono vuota e dentro di me risuona l'eco.

Odio stare così. Dio non voglio essere così apatica. Sono stufa e amareggiata...ma questa situazione deve cambiare. Non respiro più.

                                      Tua Lia

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