CAPO LUANT POV
Avevano deciso di portare la donna di Vhér svenuta e la sua compagna di viaggio, la Nidua, nel loro accampamento momentaneo nella foresta. Lo avevano costruito molto velocemente quando avevano ricevuto la notizia che ci sarebbe stato un incontro con i Peftos, perció non era esattamente il perfetto modello di villaggio abitabile, ma bastava per massimo qualche giorno di soggiorno. Delle semplici capanne tenute assieme da fogliame e rami robusti come impalcatura erano stati abbastanza per avere un tetto sulla testa.
Le due donne erano state visitate dal loro guaritore, che aveva constatato con piacere che la donna di Vhèr era tutto sommato in buone condizioni nonostante avesse assorbito il potere della pietra. Era stata fortunata, qualche minuto di troppo e si sarebbe contaminata in modo irreversibile.
A chi succedeva spesso partiva il senno e tutto ció che riuscivano a provare era sete di sangue e morte. Si diventava delle perfette macchine da guerra ma solo per un tempo limitato. Poi il corpo cedeva sotto il peso di tutto quel potere e decadeva, auto distruggendosi dall'interno. Era uno spettacolo raccapricciante a cui lui fortunatamente aveva assistito solo una volta..e gli era bastato.
L'unico modo di usare quella pietra che all'apparenza sembrava cosí innocua era incastonarla su un arma, che faceva da catalizzatore per i poteri del possessore o per la sua forza. Solo cosí si poteva evitare il contatto diretto e si poteva utilizzare.
Lo aveva stupito vedere che una donna cosí giovane fosse a conoscenza di tale potere; non sembrava essere una guerriera. Anzi, non lo era sicuramente.Agli uomini dello Yutag che viaggiavano con loro era stato chiesto di aspettare fuori per non disturbare il guaritore, mentre lui aveva deciso di presenziare per controllare che non venisse commesso nessun errore. Se c'era qualcosa che odiava era la discriminazione tra razze. Certo, con i Peftos si odiavano, ma quella era un'altra storia. Una lunga storia del loro passato che purtroppo lui non aveva la forza né il potere di cancellare.
Si avvicinó alla ragazza mentre il guaritore si spostó dalla Nidua.
Aveva la pelle candida, quasi pallida. Sulla sua pelle erano ben visibili i segni tipici della sua razza, ora solo impercettibilmente presenti come sottili fili argentei. Le sue vesti erano strappate in più punti, ma osservandole capí immediatamente che tentava di nascondersi il più possibile.
Perché una di Vhér dovrebbe nascondere ció che la caratterizzava? Era come se un Luant non usasse i suoi artigli e la sua agilitá ferina in battaglia; non aveva molto senso. Qualcosa doveva averla spinta a nascondersi. La frangetta le copriva solo malamente la fronte.
La spostó delicatamente osservando anche lí il simbolo tipico delle tribù devote alla Luna.
Altro segno del suo desiderio di nascondersi.
Le prese una mano controllando lo stato delle dita. Vedeva dei calli, ma sembravano recenti, e escludendo qualche unghia spezzata e mal curata si vedeva comunque che si trattava di qualcosa di recente. Non era di sicuro abituata al lavoro.
Al polso portava un bracciale d'oro con uno smeraldo incastonato al centro e appesi alle orecchie due spessi cerchi d'oro.
Sospiró, posandole la sua mano sul grembo. Chiunque fosse non era una popolana. Chi era la donna che aveva davanti?
E poi quel gruppo che si era formato era davvero bizzaro. Un misto quasi impossibile da prevedere: una donna di Vhèr, una Nidua dei deserti del Soteb, e due Vakti. Uno Skosto, della zona delle grotte e sotteranei delle montagne, e l'altro... giá, cosa era esattamente l'altro? La puzza di zolfo si sentiva anche da dove si trovava, segno che veniva dalla zona vulcanica dello Yutag.Certo, lo Yutag era disseminato di varie ariee più o meno estese, dalle zone acquatiche dei Peftos alle immense praterie, zona della sua tribù, i Luant.
A sud spiccavano i picchi innevati e i mari, i quali a loro volta sembravano un contrasto impossibile sullo stesso territorio con le altre tribù: gli Yuur, il popolo degli antichi draghi, gli Wun e i Ter, i lupi e le volpi al di sotto della montagna. Infine nel mar Ypti, parte del regno di Tide, i Tidiani: per la maggior parte dediti alla vita in mare aperto sulle loro immense navi da guerra che erano vere e proprie cittá galleggianti.
Quell'uomo, Kover si chiamava, peró chiaramente non apparteneva a nessuna di queste. Non sembrava nemmeno provenire dalla sgargiante e colorata tribù nomade dei Purj e di certo non era del popolo delle Foreste: né dei Nini, i piú piccoli, né dei Pinti, cosí chiamati a causa delle inusuali pitture sul loro corpo e dalle caratteristiche fisiche spiccatamente ed eccentricamente floreali.
La zona dei vulcani ricca di zolfo era sia zona degli Skosti che dei Nini e dei Pinti anche se non ne apprezzavano l'odore, che trovavano nauseabondo. Che l'odore di zolfo coprisse quello suo naturale?! Certo, non era impossibile che esistessero singoli nomadi oltre i Purj, ma appunto, erano rari.Mentre cercava di capire chi fosse l'uomo e come questo gruppo cosí variegato fosse finito assieme in viaggio, il guaritore si schiarí la gola per attirare la sua attenzione, che gli dedicó prontamente.
-" per la donna del popolo della Luna prepareró una medicina, quella e un pó di riposo dovrebbero bastare. Potrebbe soffrire di una forte nausea al risveglio, se dovesse accadere lasciate che si liberi lo stomaco, la aiuterá più velocemente a liberarsi dell'energia della pietra in eccesso. "
-" e la Nidua?"
Il guaritore sospiró scuotendo leggermente la testa per guardare la paziente.-" questa donna non sembra aver subito tortura di alcuni tipo, come invece mi aspettavo, ma si trova in uno stato... direi estremamente particolare.
Attorno alla bocca ho trovato residui di quella che sembra essere un'alga che forse le hanno fatto ingerire"-"velenosa?"
-"no lo escluderei a priori o sarebbe giá morta. Si tratta molto probabilmente di una delle alghe comuni del lago, ma per una creatura della sua razza un cibo del genere puó avere gli stessi effetti di una massima quantitá di Fodéli delle montagne dei Tre Picchi."
-" di cosa si tratta?"
-" sono piccoli fiori bianchi a stelo lungo tipici delle montagne che una volta ingerite provocano una reazione nel corpo il quale entra in uno stato simile ad un sonno forzato. Una volta era usato dagli sciamani per entrare in trance durante il sonno in minime quantitá, ma oggi giorno ne viene sconsigliato l'uso a causa di questa loro preoccupante caratteristica. Strano peró che i Peftos abbiano un'alga con le stesse proprietá dei Fodéli. Non ne sono a conoscenza purtroppo."
- "cosa ci consiglia di fare?"
-" serve qualcosa per svegliarla che contrasti gli effetti dell'alga. Ho bisogno di consultarmi con gli altri guaritori della tribù. Col suo consenso correró fino ad uno dei nostri villaggi piú vicini per chiedere un consulto."
-"vada pure. Dobbiamo comunque attendere che anche l'altra donna guarisca prima che possano cominciare a muoversi"
Il guaritore lo guardó perplesso.
-"mi scusi se mi permetto..ma questi giovani vengono con noi? Non dovremmo andarcene ora che abbiamo rinunciato alla pietra? Eravamo venuti per quello"-"non prima di aver avuto delle risposte da quell'uomo."
-" quale uomo?"
-" ...risposte da questi ragazzi."
Evitó di esprimere a voce alta i suoi ragionamenti e le sue preoccupazioni.E non prima di aver scoperto chi sia veramente questa donna.
STAI LEGGENDO
I FIGLI DEL SOLE
FantasyA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...