Capitolo 3

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Esistere:

<Tutto è sempre stato un mio sfogo personale, il punto è che non capisco il senso dell'esistere.

<Perché esistere?

 Perché fare quello che una società manipolatrice vuole?

Eppure, il punto è che capisci di avere una mente che ha un'idea differente, cercano di emarginarti, ti prendono per pazzo e alla fine non ti offrono la possibilità di parlare per spiegare agli altri quanto siamo sottomessi.>.

Dopo aver pensato ciò ,mi sono alzato di nuovo alle quattro del mattino, per poi riaddormentarmi alle sei.

Benvenuti nella mia testa, questo è un viaggio in idee e pensieri confusi del sottoscritto.

Quella mattina, quattro anni fa, ero solo in casa, feci colazione e poi mi misi sul divano, perché a causa della depressione non avevo voglia di fare nulla.

Quando uscivo con gli amici ero spesso escluso o preso per il culo, tanto che dopo un anno continuo di litigi familiari e prese in giro da quelli che erroneamente consideravo amici, mi chiusi ancor di più in me stesso, così tanto che l'anno successivo a quello uscivo di casa solo per andare a scuola.

La routine era la seguente: Sveglia, colazione, lavare i denti, scuola , pranzo, giornata passata a studiare e ad ascoltare canzoni di Lil Peep (all'epoca doveva ancora morire),per poi giocare alla Play e poi dormire, gli unici contatti esterni ( che tra l'altro ero obbligato ad avere, io non volevo vedere determinate persone), iniziai a non parlare davvero con nessuno, quando inizia ad essere considerato il clown della mia città, fu un anno pessimo. 

Solo un anno dopo iniziai ad uscire di nuovo, stavolta però per andare ad allenarmi nello sport che ancora oggi pratico, il Taekwondo, ma per il resto i miei contatti col mondo esterno non erano ancora un granché ampliati.

La cosa che mi fa ridere per non piangere, è che i miei genitori non si sono mai fatti due domande su quello che passassi (non che oggigiorno lo facciano, ma ormai a malincuore mi ci sono abituato).

Magari non se ne accorgevano perché presi dai loro impegni, o perché passavano tempo a litigare.

Le poche volte in cui avevamo contatti era quando dovevano insultarmi e sgridarmi, o per parlare di scuola.

Tutto questo continua ancora, ma ripeto, ci ho fatto l'abitudine.

Non perdendo il filo del discorso, iniziai ad allenarmi per acquisire sicurezza, anche a livello fisico, visto che fino ad un anno fa non mi piacevo, ancora oggi non mi piaccio, ma di meno.

L'anno in cui iniziai a fare Taekwondo, iniziai ad essere un po' più positivo, ma di sorpresa, a tradimento, come Giuda, il destino mi tradì, mi fece ricapitare tutto quello che mi era successo, con l'aggiunta di un primo amore che mi fece stare a pezzi. 

Trovai una comitiva che poi scoprì essere tossica, i miei litigavano ancora più pesantemente e una ragazza mi fece il cuore in mille pezzi.

Ovviamente questo non ha fatto altro che peggiorare la mia condizione di salute mentale.>.

Quando finì di parlare, dopo aver detto tutte queste cose, il mio psicologo aveva le mani nei capelli.

Vedere questa cosa, non fece altro che aumentare il mio sconforto, quindi non ci andai più.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 29, 2020 ⏰

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