ALICE
È passato un anno e sei mesi per l'esatezza da quel magnifico 18 maggio, il giorno del nostro matrimonio, mio e di Claudio.
Ne sono successe abbastanza. Ma partiamo da quel giorno. Dopo essere partiti con la macchina di Claudio siamo andati a casa di corsa a fare le valigie, perché l'indomani 19 maggio saremmo partiti per il nostro viaggio di nozze in Australia. Fatte le valegie eravamo stravolti nel vero senso della parola. La sera prima del matrimonio avevamo fatto davvero tardi al nostro locale con gli amici, poi l'emozione del matrimonio e tutte le altre emozioni a venire ci avevano veramente stravolti. Infatti mangiammo qualcosa di veloce e andammo veloce a dormire per avere la giusta carica per l'indomani.
Arrivò ben presto mattina e inutile dire che eravamo in ritardo. Di corsa arrivammo all'aeroporto e salimmo sull'aereo, con destinazione AUSTRALIA. I giorni in Australia furono bellissimi, pieni di amore e passione. Infatti non c'era sera che io e Claudio non facevamo l'amore. Tutte e ripeto tutte le sere, capitava addirittura di farlo anche due tre volte a giorno. Ma va bene così, è il nostro modo di dirci che ci amiamo con tutti noi stessi.
Il giorno prima di partire per tornare in Italia o meglio a Roma nella NOSTRA Roma non stavo bene. Avevo nausea, mal di testa e dolori a basso ventre. Ma pensai che mi stava arrivando il ciclo. Quindi presi una tachipirina in compressa e leggermente si alleviarono quei sintomi pre-ciclo. Arrivati all'aeroporto il giorno dopo e saliti in aereo la nausea e gli altri sintomi tornarono ma molto più forti. Mentre eravamo in volo un attacco di nausea più forte del solito si impossessò di me infatti dovetti correre in bagno a rimettere tutta la colazione. Dopo aver rimesso diciamo che stavo meglio infatti tornai da Claudio con una fame assurda che avrei mangiato anche lui. Le ore in aereo passarono anche abbastanza veloci e atterrammo a Roma. I miei sintomi alternavano da fame assurda che avrei mangiato anche l'intero aereo con passeggeri compresi ad attacchi di nausea allucinante.
Arrivati a casa corsi in bagno a rimettere, dopo poco mi ripresi. Ricordo ancora quella notte, passata tra bagno e letto. Passò una settimana da quella notte e quel virus (che mi ero diagnosticata da sola) non passava. Io e Claudio eravamo tornati a lavoro, in istituto nonostante io non stavo bene. Una mattina ricevetti una chiamata da Sergio che aveva convocato me e Claudio per un sopralluogo fuori Roma. Arrivati al sopralluogo Claudio fece esaminare a me e lui riprese con la telecamera nel bel mezzo del sopralluogo svenni, il buio totale. Mi risvegliai in una cemera di ospedale con Claudio che mi guardava e sorrideva, era felice si vedeva lontano un chilometro, gli chiesi infatti come mai tutta questa felicità dato la situazione visto che ero sdraiata su un letto di ospedale. Inizialmente lui mi sorrise e si mese seduto accanto a me e mi prese la mano, alzó leggermente la maglia e mise entrambi le nostre mani sopra la mia pancia e disse "ALICE, ASPETTIAMO UN BAMBINO" lí per lí non mi resi conto e sorrisi ma un attiamo dopo cominciai a reliazzare e gli saltai quasi addosso e cominciai a barcialo, spruzzavo felicità e gioia da tutti i pori. La sera venni dimessa e tornai a casa con Claudio ancora scioccati e felici della bella notizia. Passó un mese dal giorno della scoperta delle mia gravidanza, continuavo a lavorare ma i sopralluoghi li avevo diminuiti, andavo solo in quelli dove la situazione era più "semplice" gli altri più "complicati" li seguivo dall'istituto grazie all'aiuto di Claudio e Lara.
Una mattina ero in mega ritardo, Claudio era già in istituto perché durante la notte era stato chiamato per un sopralluogo io sarei andata verso le 9:30. Solo che a causa della gravidanza la stanchezza e il sonno erano triplicati e con molta fatica la mattina mi alzavo da letto. Quella mattina soprattutto. Mi resi conto che erano le 8:45 ed ero ancora in pigiama, con molta fretta feci colazione e andi in bagno feci una doccia veloce, ma nel mentre uscivo dalla doccia una fitta alla pancia assurda, infatti mi accasciai dal dolore. Dopo un bel po mi riprensi mi preparai con calma e andai in istituto; non posai neanche la borsa e ne misi il camice che andai subito da Claudio nel suo ufficio, entrai senza bussare e lo trovai li al computer con un'aria stanchissima. Gli spiegai cosa era successo un oretta prima a casa e mi disse di stare tranquilla e magari di contattare la ginecologa, ci baciamo ma ad interromperci fu telefono di Claudio, che dovette andare in questura da Silvia e Sergio per il caso di questa notte. Ci salutammo e lui uscí ed io mi diressi verso la mia scrivania, misi il camice e andai in bagno e vedi che lo slip era pieno di sangue. Cominciai a piangere, chiamai Claudio ma non rispose, chiamai Silvia e Sergio e neanche loro risposero. Dal bagno cominciai ad urlare il nome di Lara che al terzo richiamo arrivò. Gli spiegai e mi portò all' ospedale, mentre eravamo in sala di attesa mi richiamò Claudio gli spiegai quello che era successo e corse da me. Appena arrivò Claudio venni chiamata dalla ginecologa per fare l'ecografia di controllo. Mi fece sdraiare sul lettino, la ginecologa mise il gel sulla mia pancia e posò la sonda dell'ecografia. Claudio mi prese la mano perché vide che ero palesemente agitata. Mi girai verso la ginecologa e vedi che stava storgergrndo a bocca e facendo smorfie strane con la faccia. Io e Claudio le chiedemmo se andava tutto bene e lei rimase in silenzio, dopo pochi secondi tolse la sonda dalla mia pancia e mi dette la carta per pulirmi dal gel. La ginecologa ci invitò a sederci e dopo tanti giri di parole ci disse: "ragazzi mi dispiace, ma il battito del vostro bambino non c'è più. Il sague e la fitta che hai avuto stamattina Alice è stato proprio un avvertimento. Mi dispiace tanto ragazzi, ma sarebbe capitato comunque anche se stavi per tutta la gravidanza a letto. Il bambino aveva delle forti malformazioni." In quel momento ci cadde il mondo addoso. Non ci potevo credere. Avevo perso il mio bambino, il nostro bambino. Il frutto del nostro amore. Non avevo le forze di parlare, neanche le lacrime scendevano. Ero completamente bloccata. Invece Claudio era in un mare di lacrime, anche lui che fa sempre credere di essere forte e duro invece quando si tratta di noi di me e lui è così fragile. Salutammo la ginecologa e andammo a casa. Anche perché per i prossimi due giorni dovevo stare ferma a letto perché dovevo fare il raschiamento per la rimozione del il bambino dalla pancia. L'unica cosa che positiva se così possiamo chiamarla è che ero di poche settimane e quindi il bambino era piccolissimo e neanche formato.
Da quel giorno passarono 3 mesi. Le cose tra me e Claudio andavano benissimo. Il dolore per la perdita del nostro bambino era ancora grande. Ogni tanto ci pensavo e piangevo. Piangevo perché pensavo a come sarebbe stato bello vederlo crescere, le prime risatine, le prime paroline e i primi passi. Ma pensai: "abbiamo una vita davanti e speriamo con tutti noi stessi di provare quelle emozioni. Ma non adesso. Ancora è presto. Sono passati pochi mesi dalla perdita di lui o lei."
Claudio mi fece una sorpresa, mi portò in Toscana, nell'agriturismo dove ci fu quel congresso, quel meraviglioso congresso.
La notte di quel giorno la passammo interamente a fare l'amore. Tutta la notte.
Passó un mese da quella sopresa e da quella notte. Erano i primi di novembre, i primi freddi, le prime cioccolate calde, già le cioccolate calde! Che voglia di cioccolata calda che avevo in quel periodo. Le avrei bevute ogni ora. Mi sentivo strana. Avevo sempre fame, leggera nausa e tanta tanta stanchezza. I sintomi erano proprio quelli di una gravidanza. Avevo paura ero terrozziata. Ma non perché non lo volevo ma avevo paura di perderlo anche questa volta. Senza dire niente a Claudio feci il test, lui non c'era era a lavoro. Il test era POSITIVO. Si positivo, aspettavo un bambino, ero emozionata e tanto tanto felice ma molto preoccupata. Decisi di fare una sorpesa a Claudio. Gli misi sotto il cusciono il test positivo. Lui tornó a casa da lavoro stanchissimo. Ma la prima cosa che mi chiese entrato in casa fu: "cos'hai? Hai una luce strana negli occhi, erano mesi che non eri così serena." A quella affermazione lo baciai con tanta passione che finimmo in camera da letto. Inutile dire che abbiamo fatto l'amore. Mentre ci stavamo alzando Claudio alzo il cuscino prr prendere la maglia e vide il test. Guardò me guardò il test, riguardò me e riguardò il test, poi lo prese in mano e mi disse:
"Alice"
Ed io "Claudio"
Lui: "Alice se è un sogno ti prego non sveglirmi"
"No amore, non è un sogno. Sono incinta aspetto un bambino/a e presto diventeremo genitori " dissi io.
Lui prese e mi bacio mi fece sdraiare e alzo la maglia che avevo appena rimesso e bacio la mia pancia e disse "benvenuto tra noi amore di papà ".
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Ecco cos'è successo in un anno e sei mesi nella famigli Conforti. A svegliarmi dai miei pensieri qui sul divano accanto al mio Claudio è proprio lui il piccolo Conforti dentro la mia pancia che ha scalciato per la prima volta. Si è un maschio, lo immagino da già bello come il suo papà.
Claudio: ODDIO HA SCALCIATO sbalzando dal divano.
Alice: si amore, hai sentito? Oddio che emozione..
E una lacrima mi scende. Claudio si risiede sul divano e mi alza la maglia scoprendo la mia pancia ben evidente dato che sono di 5 mesi più o meno. Claudio bacia la mia pancia e dice: " ma che bel calcetto che ha dato il mio bambino, somigli già tanto al tuo papà " in quel momento sorrisi, immaginando Claudio che insegna a fare goal al nostro bambino.
Il nome lo abbiamo scelto ma ancora non lo abbiamo detto a nessuno; lo chiameremo Niccoló. Niccoló Conforti.
Mentre stavamo per addormentarci, Claudio mise la testa sulla mia pancia e mi abbracciò. Ci addormentammo così. Noi e il nostro bambino Niccoló.
In quel momento mi resi conto che era proprio quello che volevo e che avevo desiderato da tutta la vita. Una famiglia con l'uomo che amo più della mia stessa vita.Spazio Autrice
Ciao a tutti! È la prima volta che scrivo. Spero vi piaccia. Fatemi sapere se vi va cosa ne pensate! 🌷
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Alice & Claudio Dopo Un Anno di Matrimonio One Shots
Любовные романыAlice Allievi e Claudio Conforti dopo un anno e qualche mese da loro matrimonio e dal loro viaggio di nozze.