Ghiacciolo infuocato.

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Mi  svegliai, le coperte emanavano un calore intimo. Dopo molti anni di solitudine avevo di nuovo  fatto l’amore.

I ricordi mi sobbalzavano per la mente, mi sentivo  ancora fra le sue braccia. Nel suo calore. Volevo rivederlo, avevo bisogno di lui e delle sue carezze. Delle certezze che mi trasmetteva, ormai erano anni che non mi sentivo così. I miei pensieri erotici aumentavano e con loro il desiderio. Non erano passate neanche 7 ore da quando ci eravamo dati l’ultimo bacio e già volevo risentire il suo sapore.

Mi alzai dal letto e andai a farmi un bagno caldo. Passai davanti allo specchio e mi accorsi di piacermi, il mio corpo spoglio non mi sembrava più così tanto male, le miei curve non mi sembravano più così estreme. Mi piacevo.

Driiiin.Driiiin.

Mi alzai di scatto dalla vasca rovesciando una buona dose di acqua sul pavimento, ma non mi importò affatto. Corsi verso il telefono, sperando in una sua telefonata e quando vidi un numero sconosciuto il cuore mi sobbalzò. Sgranai la voce e risposi

‘Pronto?

‘Ascolta vado subito al punto, oggi a casa mia alle 4, mi manchi, tanto!’ non avevo fatto in tempo a rispondere che già aveva riattaccato.

[…]

Ero emozionatissima. Non sapevo se bussare o no. Avevo paura, potevo andarmene ero ancora in tempo ma non sarebbe stata la cosa giusta. Bussai e la porta si aprì ma dietro ad essa non c’era nessuno solo buio e vuoto. ‘Permesso. Matteo, ci sei?’ sussurrai, ma nessuno mi rispose.

Andai verso il salotto, un po’ mi eccitava l’idea di non sapere dove fosse ma non vedevo l’ora di vederlo e abbracciarlo.

Continuai a camminare quando mi senti, dal dietro, qualcuno che mi abbracciò, mi girai e lo vidi. Era dannatamente bello. il ragazzo più bello al mondo. E lo desideravo, eccome se lo desideravo. Iniziò a baciarmi delicatamente. Mi piaceva molto il sapore dei suoi baci. Mi strinse forte a lui, facendomi intendere il suo desiderio. Mi stacco da terra prendendomi in braccio e mi portò fino al letto. Mi sdraiò e iniziò a baciarmi i tagli ormai vecchi. Cazzo erano quasi 3 giorni che non mi tagliavo ormai e non ne sentivo più il desiderio. Iniziò a spogliarmi accarezzandomi ogni piccola parte del corpo e baciandomi. Sentivo il suo odore mescolato al mio. Iniziai a stringerlo forte e mi accorsi di graffiarlo con le mie unghia ma lui non se ne faceva anzi sentivo la sua eccitazione crescere. Iniziai a morderlo. Ci fu un incontro spettacolare fra noi. Passionale, focoso, deciso.  Non so quante innumerevoli volte sono venuta ma non mi saziavo mai. L’ho volevo sempre di più.

Ci sdraiammo l’uno accanto all’altro senza dire una parola. Sapevo che da tutto ciò non sarebbe nato niente, per lui ero solamente un corpo. E per me doveva essere lo stesso. Ma di certo non era affatto così. Anzi.

‘Ora devo andare’ dissi con voce decisa, non volevo illudermi e l’unico modo per farlo era andarmene da li e non pensare più a lui. Sapevo che me ne sarei innamorata e non volevo soffrire ancora.

‘Perché ti tagli?’ mi domando senza mezzi termini.

‘Volevo provare nuove sensazioni, nuovi dolori.’  E a questa mia risposta mi strinse forte a lui abbracciandomi forte sussurrandomi all’orecchia ‘Non te ne andare, resta ancora un po’’ e ci addormentammo così l’uno abbracciato all’altro senza se senza ma.

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