Gli dei non sono stati buoni con te

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Bokuto' s pov


Mi svegliai con Akaashi al mio fianco anche oggi.

Tirai un sospiro di sollievo e iniziai ad accarezzarlo dolcemente per svegliarlo, lasciandogli qualche bacio leggero vicino alla bocca.

< mmh già rompi? > fece lui in tutta risposta nascondendosi sotto le coperte.

< buongiorno anche a te eh, dai alzati che sennò fai tardi anche oggi > risposi scoprendogli il viso.

< che palle, ho sonno >

< Akaashi hai 5 minuti, ti preparo la colazione intanto >

< uff >

Mi alzai e andai in cucina.
Cinque minuti dopo apparve sulla porta un Akaashi lavati e vestito ma ancora assonnato.

< non ho fame, vado >
< non credo proprio >
< non iniziare di nuovo, Bokuto... >

Troppo tardi. Avevo già iniziato a correre.
Akaashi provò a scappare ma dopo pochi passi lo afferrai. Lo caricai in spalle e lo misi a sedere a tavola davanti alla colazione.

< mangia >
< faccio tardi >
< ti porto a scuola io in macchina >

Dopo altri 10 minuti di litigi eravamo arrivati all'Università.

< ci vediamo dopo, bellissimo >
< a dopo scemo >

Scese di macchina dopo avermi dato un bacio veloce e lo guardai allontanarsi da me.

Dovevo sbrigarmi.

Arrivai a destinazione poco dopo e mi diressi direttamente nell'ufficio dei miei superiori.

Lì le questioni importanti venivano prese da coloro che di solito non c'erano mai.

Le attività erano gestite da ricchi uomini che non avevo nemmeno mai incontrato e che si presentavano solo durante incontri importanti.

Quel giorno però ebbi la sfortuna di imbattermi nel mio capo.

< Bokuto, il nostro campione, giusto? oggi però non sono previsti incontri... che ci fai qui? > mi chiese un uomo alto in smoking, aveva capelli bianchi che incorniciavano un volto severo e uno sguardo poco rassicurante.

Capii subito che era un pezzo grosso e ovviamente lui mi aveva riconosciuto all'istante...
Lì in realtà mi conoscevano tutti, anche se io non mi curavo di sapere i nomi di nessuno, lo stesso valeva per sto qui, che infatti non avevo mai visto.

< ehm salve... so bene che oggi è il mio giorno libero, non sono venuto qui per battermi infatti, anzi, è l'ultima volta che metterò piede qui dentro.
Mi sto cercando un altro lavoro e non ho più bisogno di lavorare qui, quindi grazie e arrivederci >

Okay facevo un po' pena con sti discorsi formali però l'importante era trasmettere il messaggio.

< non credo di aver capito, mi perdoni > disse l'altro ridendo, ma non c'era nulla di divertente nella sua voce.

< mi sto licenziando > dichiarai esplicitamente.

< ragazzo mio, non funzionano proprio così queste cose, te ne rendi conto vero? Oltretutto, mi dispiace ma non posso proprio permettere che tu te ne vada > disse alzandosi dalla sua scrivania e tornando serio.

< cosa intende? > sapevo che non sarebbe stato facile andarmene così di punto in bianco, ma in qualche avrei comunque potuto licenziarmi, no?

< vedi... tu sei il campione in carica, giusto? Sei quello che ci fa guadagnare di più, la gente viene per vedere te, tutti puntano su di te > continuò avvicinandosi.

Soulmates aren't just loversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora