"A dancer dies twice - once when they stop dancing, and this first death is more painful."
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In vita sua, Taehyung aveva viaggiato tanto a causa del lavoro di suo padre, un uomo tanto importante nella corte italiana. Era un importante banchiere e gestiva una tra le più importanti imprese dell'epoca.
La madre di Taehyung non era una donna di corte, era anzi una ballerina. Si era trasferita dalla Corea in giovane età, la sua famiglia era riuscita a permettersi di farla studiare all'estero, nella sua città preferita, Firenze.
Conobbe colui che sarebbe poi diventato suo marito letteralmente per puro caso. Lei era seduta su una panchina, un libro in grembo e l'espressione concentrata nell'imparare alcuni termini francesi che non riusciva a comprendere e pronunciare.Sentì dei passi avvicinarsi a lei, accompagnati da alcune risate maschili.
Alzò lo sguardo e vide dinanzi a lei tre uomini, ma uno di loro aveva attirato la sua attenzione, rispecchiava la definizione di etereo.
Occhi neri come la pece in un contorno delicato, le ciglia lunghe a completare il tutto, fronte relativamente ampia ma non troppo, corporatura slanciata e snella, capelli anch'essi neri e leggermente mossi.
Con un semplice sguardo che si erano scambiati, entrambi i giovani avevano sentito il filo rosso muoversi, dopo tanto tempo.Taehyung amava sempre sentire la storia di come i suoi genitori si erano conosciuti, aveva sempre creduto nella leggenda del filo rosso, dell'anima gemella.
«Vedrai, piccolo Taehyungie, che arriverà anche per te l'anima gemella» gli diceva la madre. E lui sorrideva, perché sapeva nel profondo che avrebbe solo dovuto attendere.
Crescendo, aveva sviluppato un immenso amore per l'arte, il raffigurare tutto ciò che per lui era definibile bello.
Aveva frequentato l'Accademia delle Belle Arti, ma dovette trasferirsi prima di concludere il suo percorso. Ciò che aveva capito, però, era che si dilettava più nella rappresentazione di persone.
A causa dei continui spostamenti, che portarono come ultima destinazione la città di Seul - luogo di nascita della madre - Taehyung, all'età di ormai vent'anni aveva imparato per conto suo a dipingere, rappresentando spesso sua madre quando ballava.Vedeva come sua madre ci mettesse sempre tantissimo impegno e passione nella danza classica, vedeva come suo padre era orgoglioso di lei ogni volta.
Ogni volta che la vedeva, Taehyung si sentiva spronato nel portare avanti le sue passioni a prescindere dal pensiero che le altre persone avevano di lui.Perché sì, nonostante i suoi dipinti venissero apprezzati da molti, c'era sempre qualcuno che criticava quei piccoli dettagli a volte insignificanti.
"Dove sono i contorni?"
"Perché usa sempre li stessi colori?"
Erano parole a cui lui non dava tanto peso, sapeva ciò che stava facendo e sapeva che le parole altrui erano irrilevanti.
Aveva sempre considerato le parole delle altre persone esterne a lui, perché semplicemente non si fidava. Col lavoro di suo padre, aveva capito quanto le persone fossero effettivamente maligne, adoravano "pugnalare" alle spalle.
Sapeva, perciò, che qualsiasi cosa le persone dicevano, lui non avrebbe dovuto darci peso.Lui continuava a dipingere lo stesso, dipingeva senza nemmeno avere il modello davanti, lasciava che le sue mani lavorassero, basandosi sui ricordi della propria mente.
Persone di cui non sapeva i nomi ma ricordava bene alcuni dettagli come l'espressione, la posa o degli atteggiamenti.Dipingere all'aperto non faceva per lui. Aveva grandissimo bisogno di concentrazione, di lasciare la mente nel completo silenzio. Il suo piccolo atelier, un piccolo regalo che sua nonna paterna gli aveva fatto insieme ai genitori, era il posto migliore che potesse mai desiderare.
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White Art . || vmin
Fanfictiontaehyung amava dipingere ballerini e amava jimin. jimin amava ballare ed essere il soggetto preferito di taehyung. - dove taehyung, nei panni di edgar degas, conosce il suo soggetto preferito da dipingere, un piccolo ballerino che sembrava essere ta...