Buongiorno, principessa!

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Giulia

Assomiglia al riflesso di una rosa bianca in uno specchio d'argento

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Assomiglia al riflesso di una rosa bianca in uno specchio d'argento

Era una splendida mattina di maggio quando alla porta di casa mia giunge un uomo vestito di tutto punto. Porta con sé un messaggio importante, con uno stemma per sigillo, qualcosa di importante era successo per arrivare un signore con una lettera. Non sapevo ancora che quel messaggio avrebbe cambiato da lì a poco la mia intera esistenza. Arrivava da una parente molto vicina alla nostra famiglia, una zia che aveva sposato un medico e che possedeva titoli e rendite di una delle famiglie italiane più famose al mondo, i Savoia e i Caracciolo. Nella lettera, che avevo appena aperto, c'era scritto che io, sua nipote, sono stata designata come erede di tutti i suoi beni, con appellativi formali, che ormai non hanno più un valore economico o monetario. Oltre ad essere stata chiamata da lei, ai titoli che ricevevo, c'è scritto di incontrarla prima che la zia lasci questo mondo, almeno da sapere le ultime direttive, non solo per me ma anche per le mie cugine, Carlotta e Margherita. Le ultime cose che dovevamo sapere le ha scritte nel suo taccuino, non solo per ricordare le cose ma anche per scrivere anche piccole frasi, pensieri e emozioni, c'erano scritti i conti che faceva e alla fine della pagina c'era scritto CASTELLO. Chissà che significato può avere da sola la parola in questione? 

Nei giorni successivi al funerale della nostra zia, io e Carlotta ci dirigiamo a Novara, dove si era stabilita la nostra parente appena sposata, dove ci vengono dati tutti i documenti inerenti ai conti bancari per il processo di successione dei beni, la zia nella lettera mi ha spiegato che io possiedo il 94% di tutti i suoi beni, tra l'altro aveva un legame con me e mio fratello che ci diceva sempre che noi eravamo i suoi nipoti preferiti al contrario invece degli altri nipoti che aveva, lei purtroppo l'unico figlio che ha avuto era molto malato e incapace di intendere e di volere, aveva malattie ereditarie che in pubblico lo chiamavano " lo stregato" per le innumerevoli malattie genetiche, che lo portarono a morire a soli 32 anni.  Dopo la morte di suo figlio dovette designare un nuovo erede e tra i nipoti più grandi rientravo io, lei avrebbe messo la mano sul fuoco per far si che io ricevessi tutti i suoi beni, e così fece. L'unico problema resta quella parola così enigmatica lasciata nel testamento, cosa vorrà dire ??

 L'unico problema resta quella parola così enigmatica lasciata nel testamento, cosa vorrà dire ??

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