Prologo

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"Non permettere mai alle tue ferite di trasformarti in qualcosa che non sei"
-Paul Coelho

"Mai quell'ambiente era stato così luminoso e pungente come in quell'istante.
Le nuvole si aprirono e un fascio di luce illuminò il centro del labirinto di rose.
La ragazza sollevò la testa e con gli occhi iniziò a seguire i cristalli di luce mentre disegnavano una scala dorata piena di ghirigori, partendo da fin sopra le nuvole e terminando sul triste terreno incolore.
Stupita, face cadere il suo pennello intriso di nero a terra, macchiando il terreno grigiastro.
Una creatura mistica iniziò a scendere le scale, le sue immense ali gli coprivano il viso ma lei lo riconobbe comunque.
Le sue lacrime nere, iniziarono a rigarle il viso pallido.
Fu la prima volta che lo vide dopo tempo e che si sentì veramente viva."

Alice si svegliò ansimando.

Con le lacrime agli occhi e il cuore che le batteva a mille.

Osservò il letto e le coperte erano tutte disfatte per l'agitazione.

Senza pensarci e per non ragionare al sogno fatto, si alzò e si mise, come ogni mattina, seduta in un angolo della stanza con il suo blocco da disegno in grembo, mentre aspettava impaziente l'avanzata mattutina del sole.

The Angel of the Black Roses.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora