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With you...

Lily faticava a ricordare un anno in cui avesse nevicato di più. L'intera città era sommersa da quella coltre bianca e il vialetto di casa dei suoi genitori era quasi completamente invisibile. Calandosi il cappello più a fondo sui capelli rossi, affrontò gli ultimi passi che la separavano dalla promessa di calore e riposo.

Per l'ennesima volta negli ultimi mesi rimpianse di non essere più ad Hogwarts. Le mancava talmente tanto quel vecchio castello polveroso, con le sue poltrone sfondate e la più completa mancanza di privacy, ora rimpiazziate dalla sua piccola e pulita casa silenziosa.

Non si era ancora abituata del tutto a quella sua nuova vita in solitaria, senza camini che scoppiettano o incantesimi che volano. Le mancavano perfino gli scherzi che quegli scapestrati dei Malandrini mettevano in atto un giorno sì e l'altro pure in Sala Comune.

Continuando a pensare ad Hogwarts, aprì la porta con il mazzo di chiavi che aveva ricevuto otto anni prima da sua madre. L'ingombrante portachiavi a forma di giglio si era ormai scolorito, ma Lily non lo avrebbe cambiato per nulla al mondo. Ripercorse con la memoria quel momento speciale mentre finalmente si toglieva di dosso il cappotto fradicio di neve e accendeva il grosso camino che dominava la sala.

Quando sua sorella l'aveva chiamata mostro per la prima volta, i suoi genitori si erano subito schierati dalla parte di Lily. Robert aveva preparato alla piccola strega la sua speciale cioccolata calda all'arancia ed era stato con lei per tutta la sera tenendole la mano finché non si era finalmente addormentata. Al suo risveglio il papà era sparito ma al suo posto aveva trovato un pacchettino rosso che aveva lo stesso odore di sua madre. All'interno, insieme ad un mazzo di chiavi con un portachiavi a forma di giglio, c'era un messaggio della donna:anche quando sarai lontana, ricordati che questa sarà per sempre la tua casa.

Quello che Lily allora aveva sottovalutato erano le implicazioni di quel "per sempre". La casa era ancora lì, il mazzo di chiavi era ancora lì, perfino il giglio era ancora lì. Quello che non c'era più era la sua famiglia.

Petunia si era sposato a maggio dell'anno prima, senza neanche pensare di avere sua sorella al suo fianco. Lily lo aveva saputo dalla madre in una lettera piena di tristezza e di rimpianti. Le due ragazze non erano più unite da anni ormai, ma i genitori credevano ancora in un loro possibile rappacificamento.

Quel matrimonio era stato il colpo di grazia per il malandato cuore del povero Robert Evans, poco giorni dopo era spirato all'improvviso mentre sedeva a leggere il giornale in veranda. Emily lo aveva trovato riverso sul tavolino, con ancora gli occhiali sul naso e gli occhi verdi per sempre chiusi. Lily non lo vedeva da Natale.

Non avrebbe mai perdonato a Petunia di averle tolto l'ultima occasione per salutare il suo amato papà. Per questo al funerale non le aveva rivolto la parola e da allora non si erano più sentite. Neanche quando la loro mamma se ne era andata.

Emily non aveva retto molto da vedova e una brutta polmonite se l'era portata via poco dopo il diploma di Lily. Così la ragazza era rimasta sola, in una casa pensata per quattro persone.

Le mura trattenevano ancora l'odore di sua madre, la cucina aveva ancora un'immensa scorta di cioccolata in polvere e la camera di sua sorella il cartello che vietava l'ingresso alle streghe.

Lily si rannicchiò nella poltrona di cuoio di fronte al camino cercando di non lasciare che la stanchezza prendesse il sopravvento. Mancavano due giorni a Natale, ma la guerra non andava mai in vacanza. Era stata al quartier generale dell'Ordine della Fenice per tutta la giornata, organizzando ronde e pianificando incursioni.

Un senso di pesantezza la opprimeva ogni volta che metteva piede fuori casa, non comprava più neanche il giornale ormai, era satura di informazioni del mondo esterno. L'unico lato positivo di quella situazione era poter vedere i suoi amici tutti i giorni. La mattina James si faceva trovare ad un paio di incroci da casa sua con un muffin caldo in mano. Facevano due passi insieme e poi si smaterializzavano cercando di non dare nell'occhio.

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