"Avevo ragione quando dicevo che eri un estraneo", egoisticamente speravo di ferirlo con le parole, come lui aveva fatto con me. "Puoi ascoltarmi? Ti prego", sbuffai. "Il suo piano era esattamente questo, allontanarci", quel tono così pacato mi destabilizzò, tutte le difese innalzate nei suoi confronti, tutto il senso di protezione che provavo quando ero con lui, crollò a picco. "Ciò che ho ascoltato mi è bastato." "Per favore, adesso calmati e ne parliamo meglio." "Sono calma, e delusa." *** Fantasmi del passato, scandali e segreti irrivelabili. Aveva solo intenzione di conoscerlo e di passare un po' di tempo con lui, ma non immaginava che dietro quel nome si nascondesse quell'identità così distorta e malsana che non le facevano chiudere occhio la notte.
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