-Oxiely-

Non sto scrivendo da un bel po', lo so. 
          	Vorrei continuare ad aggiornare "Strade nella nebbia" ma non ci riesco.
          	Ho la storia qui, sulla punta della penna, ma non riesco a buttarla fuori. 
          	Sono troppo stressata dalla situazione, dai problemi che sto vivendo in questo periodo e dal lavoro per poter trovare un momento di calma per ricominciare a scrivere. 
          	
          	Anni fa scrivevo per evadere con la mente e rifugiarmi in un mondo tutto mio; se scrivessi ancora con questa intenzione probabilmente sarei tutto il giorno con il naso nel PC, ma ora non è più così (e meno male!)
          	
          	Ora scrivo più per elaborare in maniera differente ciò che mi è accaduto nella vita, in modo da capire e capirmi meglio. 
          	Traendone, qualche volta, anche qualche insegnamento. 
          	
          	Ma come faccio, in un periodo già di per sé stressante come questo, in cui oltretutto si aggiungono diversi stress personali, a far riemergere ricordi e ferite di un passato triste per rielaborarlo e trasformarlo in qualcosa di più leggero? 
          	
          	Non me la sento proprio.
          	

-Oxiely-

@ 91Cross  scrittura terapeutica? Quella la faccio da quando avevo 16 anni. 
          	  No non sto parlando di quello. 
          	  Sto semplicemente dicendo che la stesura di "Strade nella nebbia" tocca degli argomenti delicati e ricordi molto tristi che preferisco affrontare quando mi trovo una condizione psicologica meno stressata.
          	   
          	  E con la situazione attuale, i lutti che ho dovuto affrontare, i problemi di salute e tutto il resto, preferisco rimandare la stesura finale a quando passerà questo periodo nero. 
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A_C_Cross

@ -Oxiely-  in quel caso conviene usare la tecnica dell'appunto. Scrivere in breve un sunto della giornata, della azioni principali e i sentimenti/sensazioni provate. Questo vale anche con i sogni
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-Oxiely-

Non sto scrivendo da un bel po', lo so. 
          Vorrei continuare ad aggiornare "Strade nella nebbia" ma non ci riesco.
          Ho la storia qui, sulla punta della penna, ma non riesco a buttarla fuori. 
          Sono troppo stressata dalla situazione, dai problemi che sto vivendo in questo periodo e dal lavoro per poter trovare un momento di calma per ricominciare a scrivere. 
          
          Anni fa scrivevo per evadere con la mente e rifugiarmi in un mondo tutto mio; se scrivessi ancora con questa intenzione probabilmente sarei tutto il giorno con il naso nel PC, ma ora non è più così (e meno male!)
          
          Ora scrivo più per elaborare in maniera differente ciò che mi è accaduto nella vita, in modo da capire e capirmi meglio. 
          Traendone, qualche volta, anche qualche insegnamento. 
          
          Ma come faccio, in un periodo già di per sé stressante come questo, in cui oltretutto si aggiungono diversi stress personali, a far riemergere ricordi e ferite di un passato triste per rielaborarlo e trasformarlo in qualcosa di più leggero? 
          
          Non me la sento proprio.
          

-Oxiely-

@ 91Cross  scrittura terapeutica? Quella la faccio da quando avevo 16 anni. 
            No non sto parlando di quello. 
            Sto semplicemente dicendo che la stesura di "Strade nella nebbia" tocca degli argomenti delicati e ricordi molto tristi che preferisco affrontare quando mi trovo una condizione psicologica meno stressata.
             
            E con la situazione attuale, i lutti che ho dovuto affrontare, i problemi di salute e tutto il resto, preferisco rimandare la stesura finale a quando passerà questo periodo nero. 
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A_C_Cross

@ -Oxiely-  in quel caso conviene usare la tecnica dell'appunto. Scrivere in breve un sunto della giornata, della azioni principali e i sentimenti/sensazioni provate. Questo vale anche con i sogni
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-Oxiely-

Più leggo, più mi rendo conto che posso dividere le storie in due gruppi:
          Quelle che raccontano qualcosa che è successo
          (La Rowling ad esempio, che ha usato Harry Potter per parlare della sua depressione)
          O quelle che raccontano qualcosa che si vorrebbe succedesse.
          (50 sfumature di grigio ad esempio era nata come una Fanfiction)
          Io attualmente sono più per il primo motivo.
          Raccontando di Giulio (ma anche di Davide, Evelina, Ale e di tutti gli altri) racconto un po' di me, della mia vita e delle persone che mi stanno intorno. 
          
          Voi invece? Come la vedete? Analizzando la vostra storia trovate qualcosa che avete vissuto o qualcosa che vorreste vivere? 

monicadettori

Ciao,ho iniziato ha leggere la tua storia,mi sta già piacendo e sono presenti delle riflessioni interessanti, ad esempio quella che parla dello specchio.....

-Oxiely-

@ monicadettori  grazie di cuore, non hai davvero idea di quanto mi renda felice. È la prima cosa che rendo pubblica e sapere che è apprezzata mi emoziona davvero.
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