a volte mi chiedono com’è possibile che dopo aver perso una persona io sia stata così male. a volte me lo chiedo anche io. non mi ricordo molto degli ultimi due anni, forse perché non ho più vissuto o forse perché i miei occhi vedevano nero. da un giorno all’altro ho perso la persona che mi teneva in piedi, la persona che mi ha fatto amare la mia vita. quella persona era l’estensione della mia anima, mi completava.
cerco di non incolpare me stessa per come le cose sono andate a finire, cerco di provare a vivere senza di te nella mia vita, cerco di svegliarmi la mattina e di non scriverti perché tu non sei più accanto a me. in realtà, é da quasi tre anni che mi sto incolpando, ogni giorno che passa, in ogni momento. è come aver perso metà della mia anima. é come se ti fossi portato via tutto di me, lasciandomi vuota, senza più nulla da amare, a cui tenere, a cui aggrapparmi.
mi chiedono di parlarti sai, di fare il primo passo e sistemare le cose, ma come posso? come posso farlo se la persona che mi ha fatto scoprire la bellezza e l’importanza della vita, è la stessa che me l’ha tolta, la stessa persona che mi ha spinta a pensare che forse non valeva la pena vivere.
forse imparerò a camminare di nuovo.
a volte mi chiedono com’è possibile che dopo aver perso una persona io sia stata così male. a volte me lo chiedo anche io, ma poi ricordo. ricordo di tutte quelle sere passate al telefono, della tua voce, dei tuoi abbracci, delle tue lettere, della tua risata, dei tuoi occhi. poi ricordo di tutti i bei momenti passati insieme, dei traguardi raggiunti, dei tuoi sogni nel cassetto.
si, ho sofferto molto, ho pianto, ho urlato, ho sentito la vita andarsene giorno dopo giorno, ho sentito il mio sorriso sparire, il mio cuore spezzarsi. ho perso la luce che avevo negli occhi e non penso che la riavrò mai indietro, perché solo tu la portavi nei miei occhi.