(vale per ieri) Un libro al giorno, fino al 24 dicembre. Qui e sul mio profilo IG.
'Non ti muovere' Margaret Mazzantini (2001)
E' arrivata in centro con l'autobus, l'ho aspettata accanto alla fermata, mi ha sorriso. Non so se soffre, non ne abbiamo parlato. Forse ha già abortito altre volte, non gliel'ho chiesto. Sembra tranquilla. Si è seduta accanto a me e non ci siamo baciati. In centro non corriamo questi rischi. E' una passeggera prudente, una creatura in transito fuori dal suo recinto.
Stamattina è più severa, indurita come il cardigan che indossa. Succhia la sua croce d'argento, e sento che c'è qualcosa che le manca, qualcosa che ha dimenticato nella sua piccola tana. In lei c'è una riservatezza che mi lascia un po' solo. Forse sarebbe stato più facile averla accanto piagnucolosa e malinconica, come me l'aspettavo, invece lei stamattina sembra forte, ha occhi vispi, combattivi. Forse è meno delicata di quello che ho creduto, forse sta solo cercando di farsi coraggio.
La clinica privata dove Manlio lavora è una villa d'inizio secolo circondata da un parco di alberi d'alto fusto. Percorriamo il viale in salita tra i tronchi scuri, fino allo slargo dove ci sono altre macchine. Italia guarda quella costruzione dall'intonaco rossiccio.
"Sembra un albergo."
Sa quello che deve fare, le ho spiegato tutto, andrà all'accettazione e dirà il suo nome.La stanno aspettando. Io naturalmente non posso rimanere, è già sconveniente che l'abbia accompagnata fin lì. La chiamerò nel pomeriggio. Salendo lungo il viale, Italia non se n'è accorta, le ho guardato la pancia, per un attimo ho creduto che si potesse già vedere qualcosa, un rigonfiamento. Non so cosa ho creduto di cercare lì sotto, qualcosa che non avrei più visto...