absinthenyc

Ciao. Ti scrivo qui, sperando che tu usi ancora questo profilo e che tu abbia occasione di leggere quello che sto per dirti. Oggi una ragazza che legge le tue storie mi ha segnalato la tua “confusion”, sono andata a vederla e guarda un po’, sembra davvero molto (ma mooolto) simile alla mia “maybe I’ll find him in the rain”. Evidentemente è una storia davvero molto banale, visto che tu hai avuto proprio la mia stessa idea, tanto da scrivere le stesse parole. Dico questo, perché non voglio certo insinuare che tu l’abbia palesemente scopiazzata: se non fosse farina del tuo sacco, di certo non l’avresti pubblicata a nome tuo, sul tuo profilo, senza chiedermi il permesso, no? Di certo non ringrazieresti in risposta ai complimenti come se l’avessi scritta di tuo pugno, vero? 
          Sperando fosse chiara l’ironia, e ti assicuro che sto cercando di essere gentile perché sono davvero, ma davvero arrabbiata, ti dico che non si fa. Non si prende il frutto del lavoro di qualcun altro, qualcosa per cui io ho speso del tempo (parlo di me, ma al posto mio ci potrebbe essere chiunque e ti assicuro che direi le stesse cose), qualcosa a cui io tengo, e lo si piazza in una pagina senza chiedere nulla (cosa già di per sé sbagliata) e ce ne si accolla i meriti. 
          Spero davvero che tu legga questa cosa, spero serva più a te che a me, spero che tu capisca quello che voglio dirti.
          Se non sarà servito a nulla pace, togli la storia almeno. 
          Buona serata.
          Gaia