Così mi ritrovai a guardare quelle nuvole grigie che proprio non volevano saperne di scomparire.
Quelle nuvole che non lasciavano filtrare neanche un raggio di luce in quel pomeriggio uggioso. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Non c'era più il giorno o la notte.
Quel mantello grigiastro ricopriva tutto, senza lasciar trasparire nulla.
E così ripensai a quelle stesse nuvole che non volevano far filtrare nemmeno un raggio di luce nella mia vita. Rimanevano li immobili nonostante la tempesta che mi distruggeva. Non ne volevano sapere di lasciarmi respirare, erano opprimenti, toglievano il fiato. Eppure pensai che erano l'unica costante della mia vita.
E mi ricordai di quelle stesse nuvole che un giorno come questo facevano da sfondo al tuo viso che con lo stesso furore di un tuono era entrato nella mia vita, ma cosi come era arrivato, dopo la tempesta, anche il tuo viso era stato inghiottito dalla nebbia.
Ero rimasta sola, mi avevi lasciato,eppure credevo ancora che saresti stato il mio raggio di luce.
Ma adesso ho capito.
Il tuo viso rimane solo un ricordo, un bellissimo doloroso ricordo, di quello che mi sembrava sole per la luce accecante. Ma non mi hai riscaldato, non mi hai dato dato quella sensazione di benessere, è rimasto solo il freddo. E la pioggia incessante. E quelle nuvole eterne che non vogliono lasciarmi.