Non mi chiamo veramente Alice, ma questo non è importante. 
Non sono importanti i miei dati anagrafici, non è importante sapere come si svolgono le mie giornate. A nessuno interessa veramente.

I personaggi di cui scrivo le rispettive peripezie sono spesso folli e fuori dalle righe, prendono vita da soli e si impossessano del mio corpo per colmare il loro insaziabile ego, scrivendo delle loro gesta; come se a qualcuno potesse importare qualcosa. Io li assecondo sperando che finiscano in fretta.
Prendili per quello che sono, guardali e scuoti la testa, come si fa con lo zio Pino ubriaco alle feste di famiglia.

Sono disponibile per scambi di lettura, di opinioni; mi piacciono le critiche costruttive e i muffin alla banana. 

Mi piacciono anche le persone che scrivono, perciò contattami! 
Sono iscritta dal 2016 ma in realtà non è vero. Ti stanno mentendo.
Non saprei che altro dire sul mio conto. 
Sono Corvonero.
Le storie d'amore che finiscono bene mi allappano. 
Ma anche quelle che finiscono male.
I personaggi piatti o stereotipati mi allappano.
Scrivere dal cellulare mi allappa.
Spesso ho la tendenza a contraddirmi.

Ho un'app sul telefono che mi ricorda che devo bere l'acqua.

Fai tu.
Buon viaggio.


"Fai come dice l'uno: vinci Wimbledon; fai come dice l'altro: scrivi 'Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde'.
Sai come si fa a farlo: tu sei Kodes, o sei Stevenson. Perché un'idea folgorante può venire a chiunque; ma realizzarla e farne un archetipo della cultura occidentale, e farlo tramite un'immagine che resterà per sempre, nella propria plastica - appunto -  terribile bellezza, conficcata nella mente di generazioni e generazioni di lettori - be',  come dice Kodes, questa è letteratura."