Quando ero piccola volevo fare la scrittrice. Volevo fare anche l'astronauta e il direttore d'orchestra, andavo a periodi, ma il punto è che, da qualche anno a questa parte, quella mia prima idea sembra diventata realizzabile, se non addirittura facile da realizzare. Certo, dipende da cosa intendiamo per "fare la scrittrice": se parliamo di guadagnarsi da vivere scrivendo romanzi, beh, questo è tutt'altro che semplice. Se però stabiliamo che gli scrittori sono coloro che scrivono e pubblicano per esser letti...
Andiamo con ordine.
Anni fa ho conosciuto uno scrittore. Scriveva e pubblicava, alcuni lo leggevano anche... io ero tra questi.
In quel frangente ho tirato fuori una vecchia idea (scritta a mano, su un quaderno!) e ho deciso che se fosse venuto fuori qualcosa di carino avrei provato a pubblicare anch'io.
Poi ho conosciuto, tra gli altri, una scrittrice bravissima, e mi sono innamorata dei suoi libri. Innamorata, dico... sul serio! Una voce ha iniziato a punzecchiarmi: che diritto avrei avuto di pormi sul suo stesso piano? Che senso aveva pubblicare qualcosa di "carino" se c'era accanto qualcosa di tanto meraviglioso quanto... ignorato dal grande pubblico?
Il mio entusiasmo ha iniziato a sporcarsi. 
Ho concluso che sì, volevo ancora essere una scrittrice, nel senso che volevo continuare a scrivere, ma che mai avrei condiviso nulla in modo tanto spudorato.
Il mio pensiero è di nuovo mutato quando ho iniziato, per caso, a frequentare l'ambiente cosplay. Ci mascheriamo, ci raduniamo, facciamo anche gare... e soprattutto condividiamo tantissimo, ed è bello! E mi sono trovata così tante volte a spronare altri a condividere... che a un certo punto mi sono chiesta: perché con i libri non può essere lo stesso? Perché faccio vedere a tutti la mia faccia truccata in modo strano e poi ho problemi a tirar fuori uno dei miei racconti dal cassetto?
Senza più scuse... eccomi!