La resistenza dei uomini non si conta in cicatrici, ma in danazioni, qui sono ben accetti tutti forche liberi di comprendere la libertà.
Qui non si odia il diverso perché qui si predica il grano del uguaglianza e la consapevolezza di essere mietuti, qui si chiede gentilmente di abandonare le vostre effimere bagagli per il singolo qui si combatte solo per la moltitudine, qui si apreza la conoscenza a discapito della ragione, qui si pregano inominabili e blasfemi dei solo perché il cadaverico signiore del umanità non risponde qui Omnissiah non si cela perché ci compone.
Qui non si ama la forma ma bensì il mondo sopra la carne che ne e proiezione.
Qui si marcia solo per le cremi stelle, qui e vietato accesso alle uniformi e alle maschere forche quelle acetate dal ruolo che decidiate di interpretare.
Qui si sogna Roma svolta dal fumo delle ciminiere da cui marciano automi di ferro e ottone progettati su carta e dal inchiostro di assenzio.
Qui si sogna Roma succube delle luci della decadenza e della Cybernetica umana disumanità, visuta da uomini post carne e corpi.
Qui si é realisti sognatori é razionali irazionali qui si é uomini nel bene e nel male in traspirante ascolto del assordante concerto del silenzio cosmico.
Per volere dei elleti del dio sultano stupido.