@Billify forse ci imbattiamo in questo messaggio troppo tardi, ma ci teniamo ugualmente a spendere delle parole.
Noi non siamo di certo delle letterate di grande professione, e c'è questa grande percentuale che, probabilmente, non lo diventeremo neanche in futuro. Però, abbiamo la passione per la scrittura, nonostante tutto.
Persino noi abbiamo avuto spiacevoli esperienze e le nostre non sono testimonianze che raccontiamo a testa alta, quasi come per voler comunicare che chi non ha mai creduto in noi si sbagliava. No, anzi. Quelle parole risuonano costanti e nei momenti di massimo sconforto riecheggiano insistenti e violente, spesso ci crediamo davvero. Purtroppo chi è insegnante non è necessariamente un vero maestro. Gli insegnanti hanno nelle proprie mani la vita di molti individui, ma non tutti si dimostrano all'altezza di tale incarico. Prendersela con chi è più piccolo, fragile, non è di certo un atteggiamento professionale. Tuttavia, per quanto quelle parole possano essere meschine e spesso denunciabili, ci entrano comunque nel profondo, perché dette da chi ha potere (legittimo) di giudicarci (solo che molti lo fanno nel modo più sbagliato che esista).
Una di noi due ha iniziato a scrivere totalmente per caso, prima pensando di essere un'incapace (perché così le è stato fatto credere). Semplicemente, un giorno, ignorando tutti i commenti di poco gusto subiti in vita, si è messa lì, a scrivere, con solo il bisogno di farlo. E quello che n'è uscito fuori ha stupito soprattutto se stessa. Non si è mai pensata un grande talento, ma comunque si è sentita speciale nei suoi difetti, tenendo a mente che avesse ancora molto di cui imparare. Così la sua scrittura è cresciuta con lei. Perché la scrittura è in questo modo: un'evoluzione costante, un perfezionamento unico. Si parte sempre da una materia grezza, priva di superfici lisce, omogenee e linee semplici. Ti auguriamo davvero di riuscire a buttarti a dare il meglio di te stessa, anche se l'inizio risulterà carente
