Correntecontro

E poi arrivano quelle notizie che non vorresti mai leggere.
          	Apri i social e vedi il post della gazzetta locale...e lo vedi di nuovo. Lui, il ragazzo che frequentava il corso di storia, quello bello ma simpatico, che era piacevole senza tanti fronzoli, proprio lui. Ti ricordi immediatamente di quella persona perché era il ragazzo che ti piaceva, anche se non lo hai mai detto a nessuno, neppure a lui. E come potevi farlo, quando le uniche occasioni erano sei ore settimanali di lezione universitaria, frequentate da cinquanta alunni a volta? Ma non importava perché ti bastava vederlo in quei giorni, nascosta nelle ultime file, ed eri già contenta. Lui non sapeva chi fossi e forse non lo ha mai saputo, ma non importava. Bastava vederlo, ascoltare le sue battute divertenti ed eri contenta così. Poi quando il corso è finito, lo hai visto in pochissime occasioni, e di lui è rimasto solo il ricordo di quell'emozione che provavi vedendolo ma che non hai mai espresso. E poi lo rivedi questa mattina e senti il cuore spezzarsi. Leggi l'articolo e non te ne capaciti. Non riesci a credere che lui, proprio lui, quella bella persona che ti piaceva, sia morto così, sul ciglio della strada a pochi passi da casa. Non sai cosa dire, perché in fondo il tuo era quell'amore a senso unico alla maniera degli stilnovisti e che in fondo era rimasto in piedi malgrado siano passati anni. Senti solo dolore e tristezza, per quella bella persona la cui vita si è spenta così.

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E poi arrivano quelle notizie che non vorresti mai leggere.
          Apri i social e vedi il post della gazzetta locale...e lo vedi di nuovo. Lui, il ragazzo che frequentava il corso di storia, quello bello ma simpatico, che era piacevole senza tanti fronzoli, proprio lui. Ti ricordi immediatamente di quella persona perché era il ragazzo che ti piaceva, anche se non lo hai mai detto a nessuno, neppure a lui. E come potevi farlo, quando le uniche occasioni erano sei ore settimanali di lezione universitaria, frequentate da cinquanta alunni a volta? Ma non importava perché ti bastava vederlo in quei giorni, nascosta nelle ultime file, ed eri già contenta. Lui non sapeva chi fossi e forse non lo ha mai saputo, ma non importava. Bastava vederlo, ascoltare le sue battute divertenti ed eri contenta così. Poi quando il corso è finito, lo hai visto in pochissime occasioni, e di lui è rimasto solo il ricordo di quell'emozione che provavi vedendolo ma che non hai mai espresso. E poi lo rivedi questa mattina e senti il cuore spezzarsi. Leggi l'articolo e non te ne capaciti. Non riesci a credere che lui, proprio lui, quella bella persona che ti piaceva, sia morto così, sul ciglio della strada a pochi passi da casa. Non sai cosa dire, perché in fondo il tuo era quell'amore a senso unico alla maniera degli stilnovisti e che in fondo era rimasto in piedi malgrado siano passati anni. Senti solo dolore e tristezza, per quella bella persona la cui vita si è spenta così.

Correntecontro

Vorrei poter dire che sto scrivendo qualcosa, ma la verità è che non è così. Da tempo, in effetti, ho smesso di scrivere. Un anno fa, dopo mesi di preoccupazioni, una delle persone che amavo di più al mondo si è ammalata. La diagnosi, avvenuta a seguito di una serie di analisi ed un'operazione chirurgica, ha rivelato la presenza di una patologia dalla prognosi nefasta, con un'aspettativa di vita, ad essere ottimisti, di un anno o poco più. Quella persona era il mio papà, un uomo dinamico e sempre attivo, la persona più buona del mondo, con cui ho passato momenti fantastici. Poi questo mostro se lo è portato via, strappandomelo piano piano, con una lenta ma inesorabile discesa. L'ho visto deperire sempre di più, fino a quando si è spento a febbraio di quest'anno.  Mi sono aggrappata ad ogni singolo, fottutissimo secondo, anche se sapevo che non potevo fare nulla per tenerlo con me. Con lui se ne è andata una parte di me, quella che mi faceva scrivere, immaginare storie nuove. Ciò che è rimasto è un involucro vuoto, che conduce una vita che deve essere vissuta, ma per la quale non trovo niente che mi coinvolga davvero. Fare le cose quotidiane è per me faticoso. Non riesco più a riconoscere me stessa nella persona che vedo ogni singolo giorno allo specchio. La nebbia del dolore avvolge ogni cosa e tutto mi appare estraneo e senza senso.  Vorrei poter scrivere ancora, ma in questo momento non ci riesco. Lui mi manca tantissimo e per ora vorrei prendermi una pausa.
          Mi dispiace per coloro che mi hanno letto finora, ma non ce la faccio.

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Ho scoperto per caso che è uscito anni fa un romanzo intitolato La luna di Cleopatra, purtroppo disponibile solo in cartaceo. Non ho mai avuto modo di leggerlo però se non dovessi riuscire a trovarlo, credo che mi piacerebbe scrivere qualcosa su Cleopatra Selene, la figlia Cleopatra e Marco Antonio. Tutto questo per dire che se per caso dovessi scrivere in futuro qualcosa su di lei, ogni riferimento a romanzi e affini sarà quasi sicuramente casuale, non avendoli reperiti a suo tempo.

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AVVISO
          Da diverso tempo, come avrete notato, non sto aggiornando le mie storie. Qualcuno di voi si è chiesto la ragione,  se avessi abbandonato le storie, o se avessi smesso di scrivere. La verità è che ho dei problemi familiari molto seri. Una delle persone più importanti della mia vita è gravemente malata e da mesi ormai viviamo giorni difficili e dolorosi. Poiché il clima non è dei più sereni, non riesco a mettere insieme le idee, neppure volendolo. Da tempo tutto è avvolto da una nebbia di tristezza che copre ogni cosa. La diagnosi è una delle peggiori possibili ed io e mia madre stiamo facendo i conti con una convivenza difficile e dolorosa.  Mi rendo conto che non ci conosciamo, ma ci tenevo comunque a mettervi al corrente delle ragioni del mio silenzio. Se troverò nella scrittura un luogo dove trovare serenità o dare forma alle mie emozioni, forse potrei produrre qualcosa di bello, ma non posso farvi promesse. Non le faccio mai se non ho la certezza di mantenerle.

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Il 2021 è finito male ed il 2022 non promette miglioramenti. Purtroppo, a causa della situazione familiare in cui mi trovo in questi ultimi mesi, mi è impossibile pubblicare nuove storie o aggiornamenti. Il mio pc abbonda di testi scribacchiati alla buona, che tuttavia non sono ancora storie. Non so se un giorno darò forma ai racconti. Il concorso che mi aspetta e le precarie condizioni di salute delle persone a me più care catturano ogni oncia della mia attenzione.
          Mi dispiace per coloro che mi seguono.

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IPSIA MATTINO PRESTO (ovvero terza ora)
          Nel clima letargico della mattina, con il caldo solicello che penetra dalle finestre, conciliando il sonno dei colossi di quarta, la supplente d'italiano spiega Shakespeare e Romeo e Giulietta. Approfittando della narcolessia generale, senza il fastidio delle lamentele, prosegue la spiegazione della tragedia, confidando nell'apprendimento passivo.
          Uno dei fanciulli, improvvisamente, si alza e, in silenzio, si avvicina alla lavagna e scrive la frase POSSO ANDARE IN BAGNO GIULIETTA?
          Lancio un'occhiata alla comunicazione e, sempre spiegando, mi avvicino alla lavagna. NON ANCORA ROMEO scrivo e proseguo la spiegazione.

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E'iniziato da poco Sissi, e già mi sono cascate le braccia, più qualche altra cosa che anamoticamente non possiedo.  Posso capire tutto, ma una cosa devono spiegarmela. Sissi sta al sesso come io sto all'ingegneria aereospaziale. In base a quanto saputo durante la visita a Schonbrunn, pare che Sissi e Cecco Beppe abbiano aspettato un po', prima di fare la prima notte di nozze. Sembra che la causa sia stata la beata ignoranza circa la corretta procedura per la consumazione del matrimonio. In pratica i due non sapevano cosa fare.  Alla fine qualcuno si prese l'onere di spiegare ai due neosposini la questione logistica perché, con il passare del tempo, il problema rischiava di diventare imbarazzante. Ora, io non so se è vero, ma con un simile background mi dà da pensare l'idea che Sissi e Cecco Beppe siano degli sposini passionali e non due imbranati al massimo livello.